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Spazio Parentesi. L’Inaugurazione
“Spazio Parentesi. Poesia e Pratiche Contemporanee”, progetto nomade e stanziale di Ivan Fassio, ospita nella sede di via Belfiore, Benedetto Bonaffini, Alex Kova, Ester Pairona, Gabriele Pino. Durante la serata, letture, presentazioni, interventi estemporanei.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Spazio Parentesi
( Poesia e Pratiche Contemporanee )
Via Belfiore, 19 – Torino
Inaugurazione domenica 2 aprile a partire dalle 18
fino al 13 aprile, tutti i giorni dalle 15 alle 20 o su appuntamento
a cura di Ivan Fassio
con Benedetto Bonaffini, Alex Kova, Ester Pairona, Gabriele Pino
Per l'inaugurazione di Spazio Parentesi, domenica 2 aprile in via Belfiore 19: architetture reali e immaginarie, scorci urbani solidi e onirici di Benedetto Bonaffini; strappi spazio-temporali e tagli fotografici prospettici di Alex Kova; scatti autobiografici, diari scenico-emozionali e incisioni duali di Ester Pairona; illustrazioni grafico-digitali, cornici volanti e disegni a stampa di Gabriele Pino. Letture, presentazioni, interventi estemporanei. Ritagli e rotoli poetici, residui fatici, bugiardini criptopatici. A cura di Ivan Fassio, fino al 13 aprile, tutti i giorni dalle 15 alle 20.
Opere di Benedetto Bonaffini, Alex Kova, Ester Pairona e Gabriele Pino saranno esposte nello stesso periodo alla Doppia Nicchia del Barbagusto, via Belfiore 36.
Sabato 8 e domenica 9 Spazio Parentesi si sposta a Rocca d'Arazzo (AT) per una mostra nell'abito del festival artistico-letterario La Bella Corte.
Architettura dell’immaginario, realtà artificiale, simulazione grafica, interazione sonoro-musicale: la poesia ha rappresentato, nel corso dei tempi, tutte queste cose. A partire dalla propria etimologia, ha sempre convogliato le forze della creatività verso l’illimitata produzione di mondi conclusi in se stessi, assoluti: edifici inediti, biblioteche fittizie, cataloghi di innovazioni, strutture mimetiche.
Autenticità e originalità sono state tradotte in linguaggi depurati o contaminati, in cui l’artificio dell’espressione potesse perdere ogni suo aspetto di utilità, di sviluppo efficace, di convenienza.
Casualità e progetto si sono scontrati ed alleati, abbandonati definitivamente in processi di automazione o di rigenerazione stilistica. Nella propria natura di materia cristallizzata, di testimonianza scritta, la poesia si è scoperta portatrice di segni immacolati, lievi e sospesi, decorativamente – e perturbabilmente – fruibili soltanto nella grafìa che li contraddistingue. Come scissione tra oralità e scrittura, ha scavato tra sé e l’esistenza un immenso cratere, che continua a secernere preziosi tesori: getto continuo d’ispirazione.
Compito di chi opera nella realtà contemporanea è il ricollocamento di queste ancestrali qualità della poetica in produzioni che sappiano amalgamarne, problematicamente, forma e sostanza. La ritrovata sensibilità nei confronti della parola andrà incanalata nelle sue variabili declinazioni: testimoniali, timbriche, seriali, riproduttive, grafiche, artistiche, performative, critiche, teatrali. Soltanto in questo modo, e attraverso una conseguente visione interdisciplinare, la poesia potrà reincarnare – secondo l’accezione originaria di creazione universale – il concetto primordiale di estetica: relazione attiva nei confronti di tutti i campi della percezione.
Nascere in poesia progressivamente, da sempre, per la stessa imperscrutabile impalpabile indefinibile tensione che ci consente di dirci pian piano contemporaneamente, e di venire, quali pericolosamente stessi, al mondo. Esserne fatalmente coscienti incoscienti, esserne fatati, è già compierne il destino.
Palpitazione, mai memoria, cristallizzazione neppure. Da rendere in perfezione e completezza: magia della terra che germoglia la scissione cara, inevitabile. Per lettura, voce, movimento, amplificazione-eco, scrittura, grafia, corpo-mondo, tutto. Che ciò sia chiaro, in splendore mattutino: è già compierne il destino.
E il filo tirato stia soltanto tra le categorie, a saperle riconoscere. Negli attriti del gruppo-esistenza, in oltre, ché a chiamarli altrimenti si rischia di scivolare nella Storia. Tale il mestiere di scrittore, che è alla base del raccolto, del racconto. La scelta della fabula e l'ironia per il frammento, il divertimento o l'invettiva in situazione. Come da bambino, sapiente, dal pampino riconoscere la distanza, anche nell'aggrovigliato intreccio dei tralci nei filari, tra la vite di barbera e il grignolino. Individuare, in tanta grazia, è già compierne il destino.
Per concludere, non finisce mai. Né sarà sufficiente, né abbastanza, peso-nulla da dichiarare alla dogana con addosso molto odore di polvere da sparo. L'amore per l'arte venatoria, dunque. E la violenza necessaria. Il cacciatore esperto si carica e sceglie da sé bossolo capsula e proiettile, viaggia, cartucciera stretta in vita. Camminare, scovare, uccidere la bestia. In immacolate contingenze, si viene ammessi in qualche circolo, si viene ricordati. Questo è secondario, oltreché meschino da sperare, e calcolarlo è inammissibile. Esserne certi, stando dritti, è già compierne il destino.
Ivan Fassio
Spazio Parentesi ( Poesia e Pratiche Contemporanee )
aperto tutti i giorni dalle 15 alle 20 o su appuntamentog
via Belfiore, 19
10125 Torino
info: ivan.fassio@gmail.com - 3382270563
( Poesia e Pratiche Contemporanee )
Via Belfiore, 19 – Torino
Inaugurazione domenica 2 aprile a partire dalle 18
fino al 13 aprile, tutti i giorni dalle 15 alle 20 o su appuntamento
a cura di Ivan Fassio
con Benedetto Bonaffini, Alex Kova, Ester Pairona, Gabriele Pino
Per l'inaugurazione di Spazio Parentesi, domenica 2 aprile in via Belfiore 19: architetture reali e immaginarie, scorci urbani solidi e onirici di Benedetto Bonaffini; strappi spazio-temporali e tagli fotografici prospettici di Alex Kova; scatti autobiografici, diari scenico-emozionali e incisioni duali di Ester Pairona; illustrazioni grafico-digitali, cornici volanti e disegni a stampa di Gabriele Pino. Letture, presentazioni, interventi estemporanei. Ritagli e rotoli poetici, residui fatici, bugiardini criptopatici. A cura di Ivan Fassio, fino al 13 aprile, tutti i giorni dalle 15 alle 20.
Opere di Benedetto Bonaffini, Alex Kova, Ester Pairona e Gabriele Pino saranno esposte nello stesso periodo alla Doppia Nicchia del Barbagusto, via Belfiore 36.
Sabato 8 e domenica 9 Spazio Parentesi si sposta a Rocca d'Arazzo (AT) per una mostra nell'abito del festival artistico-letterario La Bella Corte.
Architettura dell’immaginario, realtà artificiale, simulazione grafica, interazione sonoro-musicale: la poesia ha rappresentato, nel corso dei tempi, tutte queste cose. A partire dalla propria etimologia, ha sempre convogliato le forze della creatività verso l’illimitata produzione di mondi conclusi in se stessi, assoluti: edifici inediti, biblioteche fittizie, cataloghi di innovazioni, strutture mimetiche.
Autenticità e originalità sono state tradotte in linguaggi depurati o contaminati, in cui l’artificio dell’espressione potesse perdere ogni suo aspetto di utilità, di sviluppo efficace, di convenienza.
Casualità e progetto si sono scontrati ed alleati, abbandonati definitivamente in processi di automazione o di rigenerazione stilistica. Nella propria natura di materia cristallizzata, di testimonianza scritta, la poesia si è scoperta portatrice di segni immacolati, lievi e sospesi, decorativamente – e perturbabilmente – fruibili soltanto nella grafìa che li contraddistingue. Come scissione tra oralità e scrittura, ha scavato tra sé e l’esistenza un immenso cratere, che continua a secernere preziosi tesori: getto continuo d’ispirazione.
Compito di chi opera nella realtà contemporanea è il ricollocamento di queste ancestrali qualità della poetica in produzioni che sappiano amalgamarne, problematicamente, forma e sostanza. La ritrovata sensibilità nei confronti della parola andrà incanalata nelle sue variabili declinazioni: testimoniali, timbriche, seriali, riproduttive, grafiche, artistiche, performative, critiche, teatrali. Soltanto in questo modo, e attraverso una conseguente visione interdisciplinare, la poesia potrà reincarnare – secondo l’accezione originaria di creazione universale – il concetto primordiale di estetica: relazione attiva nei confronti di tutti i campi della percezione.
Nascere in poesia progressivamente, da sempre, per la stessa imperscrutabile impalpabile indefinibile tensione che ci consente di dirci pian piano contemporaneamente, e di venire, quali pericolosamente stessi, al mondo. Esserne fatalmente coscienti incoscienti, esserne fatati, è già compierne il destino.
Palpitazione, mai memoria, cristallizzazione neppure. Da rendere in perfezione e completezza: magia della terra che germoglia la scissione cara, inevitabile. Per lettura, voce, movimento, amplificazione-eco, scrittura, grafia, corpo-mondo, tutto. Che ciò sia chiaro, in splendore mattutino: è già compierne il destino.
E il filo tirato stia soltanto tra le categorie, a saperle riconoscere. Negli attriti del gruppo-esistenza, in oltre, ché a chiamarli altrimenti si rischia di scivolare nella Storia. Tale il mestiere di scrittore, che è alla base del raccolto, del racconto. La scelta della fabula e l'ironia per il frammento, il divertimento o l'invettiva in situazione. Come da bambino, sapiente, dal pampino riconoscere la distanza, anche nell'aggrovigliato intreccio dei tralci nei filari, tra la vite di barbera e il grignolino. Individuare, in tanta grazia, è già compierne il destino.
Per concludere, non finisce mai. Né sarà sufficiente, né abbastanza, peso-nulla da dichiarare alla dogana con addosso molto odore di polvere da sparo. L'amore per l'arte venatoria, dunque. E la violenza necessaria. Il cacciatore esperto si carica e sceglie da sé bossolo capsula e proiettile, viaggia, cartucciera stretta in vita. Camminare, scovare, uccidere la bestia. In immacolate contingenze, si viene ammessi in qualche circolo, si viene ricordati. Questo è secondario, oltreché meschino da sperare, e calcolarlo è inammissibile. Esserne certi, stando dritti, è già compierne il destino.
Ivan Fassio
Spazio Parentesi ( Poesia e Pratiche Contemporanee )
aperto tutti i giorni dalle 15 alle 20 o su appuntamentog
via Belfiore, 19
10125 Torino
info: ivan.fassio@gmail.com - 3382270563
02
aprile 2017
Spazio Parentesi. L’Inaugurazione
Dal 02 al 13 aprile 2017
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
SPAZIO PARENTESI
Torino, Via Belfiore, 19, (Torino)
Torino, Via Belfiore, 19, (Torino)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 15-20
Vernissage
2 Aprile 2017, ore 18.00
Autore
Curatore