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Specchio
L’8 marzo è l’occasione per mettere in campo una riflessione sull’immagine della donna e sulla relazione che intercorre tra canoni di bellezza, ritratto e consapevolezza di se.
Comunicato stampa
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Quest'anno l'8 marzo è l'occasione per mettere in campo una riflessione sull'immagine della donna e sulla relazione che intercorre tra canoni di bellezza, ritratto e consapevolezza di se.
Partendo dalla constatazione che la diffusione su larga scala di strumenti digitali potentissimi, ci costringe a dubitare costantemente di ogni immagine. Nella foto di ritratto la riconoscibilità del soggetto è un vincolo imprescindibile.
Iniziamo ad esplorare il nostro corpo cercando nella nostra immagine riflessa in uno specchio, un punto di contatto tra ciò che sentiamo di essere e che vediamo riflesso.
Ma se nello specchio la nostra forma rivelata è fuggevole, in una fotografia il nostro aspetto è bloccato nel tempo.
Non a caso Ferdinando Scianna identifica “La fotografia [come] protagonista nelle problematiche dei rapporti tra immagine e identità”
Davanti ai lavori di Veronica Dalla Bona e dei tre fotografi dell'Associazione fotografica Camera Creativa: David La Pietra, Francesco Filippi e Patrizia Loretelli, si può solo prendere atto che l'immagine riprodotta è sempre il risultato di scelte.
Le opere di Patrizia Loretelli e Francesco Filippi, radenti la fotografia vernacolare, hanno come soggetti persone a loro care, le modelle da loro ritratte ci appaiono serene, libere dall’ansia di apparire, perchè sanno che l'intento dei loro ritrattisti è quello di perpetuare un ricordo non solo la realizzazione di un’immagine perfetta, non a caso la post produzione è limita alla sola regolazione di luci e contrasti.
Diversamente le opere di Veronica Dalla Bona e David La Pietra rendono ben evidente la stringente relazione che intercorre tra fotografia e pittura, le loro opere realizzate con tecniche esecutive diverse tendono allo stesso risultato: l'inseguimento di una bellezza ideale.
David La Pietra, Pigmaglione contemporaneo, partendo da un'immagine reale costruisce modelli d'ideale bellezza e, come gli antichi scultori greci, idealizza le loro forme per avvicinarsi al divino.
Veronica Dalla Bona, attingendo dallo sconfinato archivio di Pintrest, per la realizzazione dei suoi lavori è partita dalla fotografia, scegliendo di riprodurre immagini che mettessero in campo una riflessione sul drammatico rapporto che si instaura tra noi e l'immagine riflessa nello specchio, quando non riusciamo ad accettarla o in essa non ci riconosciamo.
La sera dell'inaugurazione le dottoresse psicologhe Clara Borri e Giovanna Vannini dell'Associazione Propsy modereranno il dibattito intrattivo sul potenziale messaggio delle immagini, sulle risonanze emotive che possono provocare e i relativi processi dei ricordi.
Partendo dalla constatazione che la diffusione su larga scala di strumenti digitali potentissimi, ci costringe a dubitare costantemente di ogni immagine. Nella foto di ritratto la riconoscibilità del soggetto è un vincolo imprescindibile.
Iniziamo ad esplorare il nostro corpo cercando nella nostra immagine riflessa in uno specchio, un punto di contatto tra ciò che sentiamo di essere e che vediamo riflesso.
Ma se nello specchio la nostra forma rivelata è fuggevole, in una fotografia il nostro aspetto è bloccato nel tempo.
Non a caso Ferdinando Scianna identifica “La fotografia [come] protagonista nelle problematiche dei rapporti tra immagine e identità”
Davanti ai lavori di Veronica Dalla Bona e dei tre fotografi dell'Associazione fotografica Camera Creativa: David La Pietra, Francesco Filippi e Patrizia Loretelli, si può solo prendere atto che l'immagine riprodotta è sempre il risultato di scelte.
Le opere di Patrizia Loretelli e Francesco Filippi, radenti la fotografia vernacolare, hanno come soggetti persone a loro care, le modelle da loro ritratte ci appaiono serene, libere dall’ansia di apparire, perchè sanno che l'intento dei loro ritrattisti è quello di perpetuare un ricordo non solo la realizzazione di un’immagine perfetta, non a caso la post produzione è limita alla sola regolazione di luci e contrasti.
Diversamente le opere di Veronica Dalla Bona e David La Pietra rendono ben evidente la stringente relazione che intercorre tra fotografia e pittura, le loro opere realizzate con tecniche esecutive diverse tendono allo stesso risultato: l'inseguimento di una bellezza ideale.
David La Pietra, Pigmaglione contemporaneo, partendo da un'immagine reale costruisce modelli d'ideale bellezza e, come gli antichi scultori greci, idealizza le loro forme per avvicinarsi al divino.
Veronica Dalla Bona, attingendo dallo sconfinato archivio di Pintrest, per la realizzazione dei suoi lavori è partita dalla fotografia, scegliendo di riprodurre immagini che mettessero in campo una riflessione sul drammatico rapporto che si instaura tra noi e l'immagine riflessa nello specchio, quando non riusciamo ad accettarla o in essa non ci riconosciamo.
La sera dell'inaugurazione le dottoresse psicologhe Clara Borri e Giovanna Vannini dell'Associazione Propsy modereranno il dibattito intrattivo sul potenziale messaggio delle immagini, sulle risonanze emotive che possono provocare e i relativi processi dei ricordi.
08
marzo 2019
Specchio
Dall'otto al 18 marzo 2019
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
STUDIO LAB 138
Castel Gandolfo, Via Del Mare, 138, (Roma)
Castel Gandolfo, Via Del Mare, 138, (Roma)
Orario di apertura
lunedì dalle 21 alle 22.30, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19.30 in altri orari appuntamento chiamando il 327.337.1588
Vernissage
8 Marzo 2019, h 19
Autore
Curatore