Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Spela Volcic – Et fiat lux
Il progetto ha come protagonista una figura ricorrente dell’immaginario di Volčič: il fiore artificiale, il fiore riprodotto che cristallizza e immortala ciò che in natura è l’effimero per eccellenza. Esso è rappresentato doppiamente nel suo essere riproduzione ed essere riprodotto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Fuori le Mura è lieta di ospitare il progetto ET FIAT LUX dell’artista Špela Volčič. Per la prima volta a Verona, l’artista propone un nuovo momento evolutivo del suo percorso artistico con una mostra personale che è la sintesi delle ricerche più recenti.
Il progetto ha come protagonista una figura ricorrente dell’immaginario di Volčič: il fiore artificiale, il fiore riprodotto che cristallizza e immortala ciò che in natura è l’effimero per eccellenza. Soggetto unico di queste fotografie, è rappresentato doppiamente nel suo essere riproduzione (imitazione del reale) ed essere riprodotto (in quanto a sua volta soggetto della rappresentazione fotografica) in un’imitazione reiterata che ne rafforza l’eternità. Ogni singola opera è la sintesi di un mirato lavoro di costruzione della composizione dell’immagine e delle fasi tecniche del processo produttivo della fotografia analogica tradizionale: le immagini in questo caso sono realizzate con il banco ottico, per ottenere lassoluta nitidezza di ogni dettaglio della materia fotografata. Il tecnicismo compositivo e all’opposto la modestia del materiale sintetico dei fiori, che è tipico della produzione seriale di largo consumo, rimangono celati dietro un’ambiguità che confonde e inganna lo spettatore: ci s’illude di trovarsi di fronte alla rappresentazione di un reale bouquet di fiori di cui emerge tutta la delicatezza e l’eleganza tipica delle nature morte della pittura barocca fiamminga. Quest’inganno viene enfatizzato nell’istallazione di stampe lenticolari che creano e simulano l’animazione dei fiori nel momento del loro sbocciare in gioco di sovrapposizioni di immagini che stupisce e diverte lo spettatore.
La produzione della serie di composizioni di fiori è caratterizzata da una ricerca meticolosa e analitica in cui la luce gioca il ruolo preponderante. Le lumeggiature d’ispirazione barocca che evidenziano i punti luce, mantengono la loro vena malinconica e drammatica, ma assumono in alcune opere una dimensione più leggera, più ludica e dinamica grazie all’inserimento di tocchi di luce ottenuti sia manipolando la pellicola fotografica durante le fasi dello sviluppo, che collegando fasci di luci elettriche nella grande installazione scultoreo-fotografica. Quest’opera acquisisce dinamismo e tridimensionalità grazie all’inserimento di lampade neon che sono collegate a un generatore Tesla. Il meccanismo elettrico che la anima non è celato, ma diventa parte integrante della composizione. Il set fotografico, significativo momento della creazione, diventa l’oggetto stesso della rappresentazione in un’opera in cui fotografia e scultura si fondono: il meccanismo come l’allestimento diventano l’opera stessa.
ET FIAX LUX è così il risultato, è il punto di arrivo di un preciso momento dell’evoluzione del percorso artistico di Špela Volčič: un tempo in cui la luce si concretizza in una vera e propria esperienza visiva nella ambivalenza costante dei contrasti; una luce che è viva, che si anima, una luce che crea immagini, indirizzata e guidata dalla mano dell’artista.
Il progetto ha come protagonista una figura ricorrente dell’immaginario di Volčič: il fiore artificiale, il fiore riprodotto che cristallizza e immortala ciò che in natura è l’effimero per eccellenza. Soggetto unico di queste fotografie, è rappresentato doppiamente nel suo essere riproduzione (imitazione del reale) ed essere riprodotto (in quanto a sua volta soggetto della rappresentazione fotografica) in un’imitazione reiterata che ne rafforza l’eternità. Ogni singola opera è la sintesi di un mirato lavoro di costruzione della composizione dell’immagine e delle fasi tecniche del processo produttivo della fotografia analogica tradizionale: le immagini in questo caso sono realizzate con il banco ottico, per ottenere lassoluta nitidezza di ogni dettaglio della materia fotografata. Il tecnicismo compositivo e all’opposto la modestia del materiale sintetico dei fiori, che è tipico della produzione seriale di largo consumo, rimangono celati dietro un’ambiguità che confonde e inganna lo spettatore: ci s’illude di trovarsi di fronte alla rappresentazione di un reale bouquet di fiori di cui emerge tutta la delicatezza e l’eleganza tipica delle nature morte della pittura barocca fiamminga. Quest’inganno viene enfatizzato nell’istallazione di stampe lenticolari che creano e simulano l’animazione dei fiori nel momento del loro sbocciare in gioco di sovrapposizioni di immagini che stupisce e diverte lo spettatore.
La produzione della serie di composizioni di fiori è caratterizzata da una ricerca meticolosa e analitica in cui la luce gioca il ruolo preponderante. Le lumeggiature d’ispirazione barocca che evidenziano i punti luce, mantengono la loro vena malinconica e drammatica, ma assumono in alcune opere una dimensione più leggera, più ludica e dinamica grazie all’inserimento di tocchi di luce ottenuti sia manipolando la pellicola fotografica durante le fasi dello sviluppo, che collegando fasci di luci elettriche nella grande installazione scultoreo-fotografica. Quest’opera acquisisce dinamismo e tridimensionalità grazie all’inserimento di lampade neon che sono collegate a un generatore Tesla. Il meccanismo elettrico che la anima non è celato, ma diventa parte integrante della composizione. Il set fotografico, significativo momento della creazione, diventa l’oggetto stesso della rappresentazione in un’opera in cui fotografia e scultura si fondono: il meccanismo come l’allestimento diventano l’opera stessa.
ET FIAX LUX è così il risultato, è il punto di arrivo di un preciso momento dell’evoluzione del percorso artistico di Špela Volčič: un tempo in cui la luce si concretizza in una vera e propria esperienza visiva nella ambivalenza costante dei contrasti; una luce che è viva, che si anima, una luce che crea immagini, indirizzata e guidata dalla mano dell’artista.
07
aprile 2017
Spela Volcic – Et fiat lux
Dal 07 aprile al 19 maggio 2017
fotografia
arte contemporanea
serata - evento
arte contemporanea
serata - evento
Location
GALLERIA FUORI LE MURA
Verona, Via Gerolamo Fracastoro, (Verona)
Verona, Via Gerolamo Fracastoro, (Verona)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 9.30-12.30 e 15-18
Vernissage
7 Aprile 2017, 18.30
Autore