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SpineArte – Fortunato Depero
“Futurismi di carta” è il nome della prima esposizione che compare nel calendario della rassegna. Si tratta di una personale del futurista Fortunato Depero (1892-1960), allievo prediletto del maestro ed esponente del movimento Giacomo Balla.
Comunicato stampa
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La rassegna artistica SpineArte, organizzata dal Comune di Spinea con la consulenza artistica di Guido Sacchetto, riparte sabato 13 marzo. La chiesa di Santa Maria Assunta in via Rossignago, da anni adibita a sede espositiva, aprirà nuovamente le porte ai visitatori. Un programma ricco di nomi celebri dell’arte italiana e internazionale che culminerà nel mese di settembre con l’attesissima mostra delle opere di Pablo Picasso.
“Futurismi di carta” è il nome della prima esposizione che compare nel calendario della rassegna. Si tratta di una personale del futurista Fortunato Depero (1892-1960), allievo prediletto del maestro ed esponente del movimento Giacomo Balla. A partire da sabato 13 marzo (l’inaugurazione si svolgerà alle ore 18) l’esposizione rimarrà allestita per un mese. Nella sede di via Rossignago troveranno spazio quattordici opere del futurista Depero, tutte realizzate su carta negli anni 1918-1950 e attualmente appartenenti a collezioni private italiane. Alcuni tra i titoli più celebri presenti a Spinea:
· Ballerina per balletti classici (1918)
· Studio per particolare del grande mosaico “Arti, mestieri e professioni” (1941)
· Studio per il bozzetto della Società ceramica Richard Ginori (1950)
· Natura morta con griglia, lanterna e vaso (1940)
SpineArte, il prestigioso appuntamento con l’arte contemporanea, prevede per l’edizione 2004 la realizzazione di quattro mostre. Dopo Depero sarà la volta di un’esposizione dedicata all’arte africana (dal 13 aprile al 13 maggio), seguita poi da un momento dedicato alla scultura, probabilmente con una mostra delle opere dello scultore Arturo Martini. A conclusione dell’evento, dopo la pausa estiva, a Spinea approderà l’esposizione intitolata “La suite dei Saltimbanchi” di Pablo Picasso.
Fortunato Depero: biografia
Fortunato Depero nacque a Fondo, nella Val di Non, allora impero Austro-Ungarico nel 1892. Pittore attivo in ambito futurista fu anche scenografo, grafico pubblicitario, decoratore e poeta. Trasferitosi giovanissimo a Rovereto venne ammesso alla locale Scuola Reale Elisabettiana. Nel 1911 espose i suoi primi disegni e nel 1913 pubblicò il libro “Spezzature”, un insieme di poesie, liriche, pensieri e disegni. Nello stesso anno si spostò a Roma, dove conobbe Giacomo Balla e Umberto Boccioni, nomi storici del futurismo. Con Balla sottoscrisse il “Manifesto Ricostruzione futurista dell'universo”. Nel 1916 si presentò alla mostra dei futuristi con una serie di opere, tra cui alcuni bozzetti per costumi teatrali e quadri. Sempre nel 1916 Depero conobbe Sergej Diaghilev, Léon Bakst e Michail Larionov, e si avvicinò alla pittura russa. I suoi quadri divennero quindi più stilizzati, i colori piatti. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’artista si trasferì dall’Austria in Italia e successivamente partì volontario al fronte, dove rimase solo pochi mesi perché venne esonerato per malattia. Alla fine della guerra aprì insieme alla moglie Rosetta una Casa d'arte, un laboratorio dove produsse oggetti di ogni genere: giocattoli, mobili, arazzi. Nel periodo post bellico seguirono numerose mostre in Italia e all’estero alle quali si affiancarono diverse altre attività, tra cui la collaborazione con il giornale “La sera” di Milano. Fu anche protagonista del futurismo nel settore pubblicitario introducendo nei suoi lavori l'uomo- robot, l'uomo-macchina. Negli anni 1935-43 si delineò marcatamente il suo avvicinamento all’ideologia fascista. Proprio per questa ragione conclusa la seconda guerra mondiale Depero, assieme a tanti altri futuristi, dovette affrontare l'accusa di fascismo. Ma in realtà il suo fascismo era particolare: l’artista riteneva nella possibilità di realizzare una sorta di Artecrazia, come quella vagheggiata da Martinetti, una Società cioè governata da e con gli artisti. Nel 1940 Depero si ritirò insieme alla moglie in un piccolo paesino del Connecticut, New Milford, dove lavorò senza sosta fino al rientro in Italia. Nel 1957 in collaborazione con il comune di Rovereto, realizzò la galleria Permanente e museo Depero. Morì a Rovereto il 29 novembre 1960. Dopo la sua morte vennero organizzate numerose mostre retrospettive.
Futurismo:
Il Futurismo fu un movimento artistico e letterario italiano dell'inizio del XX secolo, i cui principi vennero elaborati dal poeta Filippo Tommaso Martinetti. Il manifesto teorico del movimento venne pubblicato nel 1909 e l’anno seguente Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Carlo Carrà e Gino Severini scrissero il “Manifesto tecnico della pittura futurista”.
Caratteristiche del futurismo, che vede in Boccioni e Balla i massimi esponenti pittorici, sono un chiaro rifiuto della tradizione e una conseguente esaltazione della vita moderna. Velocità, macchine, metropoli e industrie sono gli aspetti maggiormente celebrati. In ambito pittorico il movimento futurista portò all’annullamento della distinzione tra figura e ambiente, che invece caratterizza la pittura tradizionale. La nozione di forma venne riveduta e corretta, colta non più nella staticità ma nel dinamismo che la caratterizza. Tipico del futurismo pittorico fu il tentativo di rendere l’idea del movimento raffigurando in contemporanea la sequenza di azioni e le posizioni assunte da un soggetto in moto. Il risultato è riconducibile a una fotografia stroboscopica o a una serie di fotografie scattate ad alta velocità e stampate su una singola lastra.
Il movimento non si espresse solamente in ambito artistico. Anche la letteratura -con le opere di Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni, Ardengo Soffici- e il teatro di Settimelli e Prampolini ne vennero influenzati. Lo stesso valse per la grafica, a opera di Fortunato Depero, e per l'architettura con Antonio Sant'Elia.
La decadenza del futurismo è ricondotta dagli storici al 1914. Tuttavia già negli anni Trenta si tende a parlare di una seconda fase del movimento.
“Futurismi di carta” è il nome della prima esposizione che compare nel calendario della rassegna. Si tratta di una personale del futurista Fortunato Depero (1892-1960), allievo prediletto del maestro ed esponente del movimento Giacomo Balla. A partire da sabato 13 marzo (l’inaugurazione si svolgerà alle ore 18) l’esposizione rimarrà allestita per un mese. Nella sede di via Rossignago troveranno spazio quattordici opere del futurista Depero, tutte realizzate su carta negli anni 1918-1950 e attualmente appartenenti a collezioni private italiane. Alcuni tra i titoli più celebri presenti a Spinea:
· Ballerina per balletti classici (1918)
· Studio per particolare del grande mosaico “Arti, mestieri e professioni” (1941)
· Studio per il bozzetto della Società ceramica Richard Ginori (1950)
· Natura morta con griglia, lanterna e vaso (1940)
SpineArte, il prestigioso appuntamento con l’arte contemporanea, prevede per l’edizione 2004 la realizzazione di quattro mostre. Dopo Depero sarà la volta di un’esposizione dedicata all’arte africana (dal 13 aprile al 13 maggio), seguita poi da un momento dedicato alla scultura, probabilmente con una mostra delle opere dello scultore Arturo Martini. A conclusione dell’evento, dopo la pausa estiva, a Spinea approderà l’esposizione intitolata “La suite dei Saltimbanchi” di Pablo Picasso.
Fortunato Depero: biografia
Fortunato Depero nacque a Fondo, nella Val di Non, allora impero Austro-Ungarico nel 1892. Pittore attivo in ambito futurista fu anche scenografo, grafico pubblicitario, decoratore e poeta. Trasferitosi giovanissimo a Rovereto venne ammesso alla locale Scuola Reale Elisabettiana. Nel 1911 espose i suoi primi disegni e nel 1913 pubblicò il libro “Spezzature”, un insieme di poesie, liriche, pensieri e disegni. Nello stesso anno si spostò a Roma, dove conobbe Giacomo Balla e Umberto Boccioni, nomi storici del futurismo. Con Balla sottoscrisse il “Manifesto Ricostruzione futurista dell'universo”. Nel 1916 si presentò alla mostra dei futuristi con una serie di opere, tra cui alcuni bozzetti per costumi teatrali e quadri. Sempre nel 1916 Depero conobbe Sergej Diaghilev, Léon Bakst e Michail Larionov, e si avvicinò alla pittura russa. I suoi quadri divennero quindi più stilizzati, i colori piatti. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’artista si trasferì dall’Austria in Italia e successivamente partì volontario al fronte, dove rimase solo pochi mesi perché venne esonerato per malattia. Alla fine della guerra aprì insieme alla moglie Rosetta una Casa d'arte, un laboratorio dove produsse oggetti di ogni genere: giocattoli, mobili, arazzi. Nel periodo post bellico seguirono numerose mostre in Italia e all’estero alle quali si affiancarono diverse altre attività, tra cui la collaborazione con il giornale “La sera” di Milano. Fu anche protagonista del futurismo nel settore pubblicitario introducendo nei suoi lavori l'uomo- robot, l'uomo-macchina. Negli anni 1935-43 si delineò marcatamente il suo avvicinamento all’ideologia fascista. Proprio per questa ragione conclusa la seconda guerra mondiale Depero, assieme a tanti altri futuristi, dovette affrontare l'accusa di fascismo. Ma in realtà il suo fascismo era particolare: l’artista riteneva nella possibilità di realizzare una sorta di Artecrazia, come quella vagheggiata da Martinetti, una Società cioè governata da e con gli artisti. Nel 1940 Depero si ritirò insieme alla moglie in un piccolo paesino del Connecticut, New Milford, dove lavorò senza sosta fino al rientro in Italia. Nel 1957 in collaborazione con il comune di Rovereto, realizzò la galleria Permanente e museo Depero. Morì a Rovereto il 29 novembre 1960. Dopo la sua morte vennero organizzate numerose mostre retrospettive.
Futurismo:
Il Futurismo fu un movimento artistico e letterario italiano dell'inizio del XX secolo, i cui principi vennero elaborati dal poeta Filippo Tommaso Martinetti. Il manifesto teorico del movimento venne pubblicato nel 1909 e l’anno seguente Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Carlo Carrà e Gino Severini scrissero il “Manifesto tecnico della pittura futurista”.
Caratteristiche del futurismo, che vede in Boccioni e Balla i massimi esponenti pittorici, sono un chiaro rifiuto della tradizione e una conseguente esaltazione della vita moderna. Velocità, macchine, metropoli e industrie sono gli aspetti maggiormente celebrati. In ambito pittorico il movimento futurista portò all’annullamento della distinzione tra figura e ambiente, che invece caratterizza la pittura tradizionale. La nozione di forma venne riveduta e corretta, colta non più nella staticità ma nel dinamismo che la caratterizza. Tipico del futurismo pittorico fu il tentativo di rendere l’idea del movimento raffigurando in contemporanea la sequenza di azioni e le posizioni assunte da un soggetto in moto. Il risultato è riconducibile a una fotografia stroboscopica o a una serie di fotografie scattate ad alta velocità e stampate su una singola lastra.
Il movimento non si espresse solamente in ambito artistico. Anche la letteratura -con le opere di Aldo Palazzeschi, Corrado Govoni, Ardengo Soffici- e il teatro di Settimelli e Prampolini ne vennero influenzati. Lo stesso valse per la grafica, a opera di Fortunato Depero, e per l'architettura con Antonio Sant'Elia.
La decadenza del futurismo è ricondotta dagli storici al 1914. Tuttavia già negli anni Trenta si tende a parlare di una seconda fase del movimento.
13
marzo 2004
SpineArte – Fortunato Depero
Dal 13 marzo al 14 aprile 2004
arte contemporanea
Location
PIEVE DI SANTA MARIA ASSUNTA
Spinea, Via Rossignago, 61, (Venezia)
Spinea, Via Rossignago, 61, (Venezia)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Lunedì chiuso
Vernissage
13 Marzo 2004, ore 18
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