Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Spiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia
La mostra di Antonio Ligabue propone oltre 40 opere, di cui due inedite e il quadro immagine della mostra che non è esposto dal 2015. L’esposizione di Fermo presenta la sua natura dipinta, teatro di una violenza implacabile, e alcuni autoritratti nei quali dipinge il proprio dolore esistenziale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da un’idea di Vittorio Sgarbi, torna a Palazzo dei Priori di Fermo “Il tempo delle mostre”, con le opere pittoriche di Antonio Ligabue e di Giuseppe Pende. Dal 6 dicembre 2023 al 5 maggio 2024 le sale del Palazzo ospiteranno insieme due esposizioni per raccontare le rispettive genialità: “Spiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia” e “Giuseppe Pende. Realtà, sogno e visione”
La mostra di Antonio Ligabue, curata da Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua, propone oltre 40 opere, di cui due inedite e il quadro immagine della mostra che non è esposto dal 2015. L’esposizione di Fermo presenta la sua natura dipinta, teatro di una violenza implacabile, e alcuni autoritratti nei quali dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina. È il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto.
Antonio Ligabue appare assolutamente anomalo fra i pittori del Novecento. Nella sua violenza, nella sua espressività animale, si misura soltanto con Van Gogh, del quale può considerarsi una variante italiana. Il dissociato stato mentale di Ligabue lo portò all’isolamento, acuendone non poco le sofferenze. In questa esperienza di dolore, una sola consolazione, una sola possibilità di riscatto, percorsa fino in fondo: l’arte, che consente la fuga dalla condizione che si continua a considerare una malattia. L’arte è per Ligabue un antidoto allo squilibrio mentale ed è l’unico modo per dare ragione alla follia.
La mostra di Antonio Ligabue a Fermo è un’antologia di belve feroci che lottano per la sopravvivenza: una vera e propria giungla che l’artista immagina con allucinata fantasia fra i boschi del Po. La natura dipinta da Ligabue è il teatro di una violenza implacabile. Per Ligabue essere autodidatta vuol dire seguire una lingua propria, istintiva, fuori dall’accademia.
Essere autodidatta è una condizione necessaria. Il suo, fin dagli inizi, è un corpo a corpo con la tela, in una dimensione visionaria, che non ha niente a che fare con il Surrealismo, e che rappresenta, attraverso gli archetipi della foresta, della giungla, della terra dei contadini, del fiume, la verità primaria di un uomo senza storia. In realtà, prima della storia, liberare istinti, pulsioni, desideri e, ancor più, mimare l’urlo della tigre per meglio rappresentarla, è una liberazione come fu, per i pittori-cacciatori, nelle grotte di Lascaux.
La nuova stagione espositiva è promossa da Regione Marche e Comune di Fermo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e in collaborazione con Ligabue art projects e Mus-e del Fermano. Sponsor dell’evento sono Eurobuilding, Giano, CFL, Violoni Srl, ACRA Carifermo, Il Faro e La Cascina. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo.
La mostra di Antonio Ligabue, curata da Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua, propone oltre 40 opere, di cui due inedite e il quadro immagine della mostra che non è esposto dal 2015. L’esposizione di Fermo presenta la sua natura dipinta, teatro di una violenza implacabile, e alcuni autoritratti nei quali dipinge il proprio dolore esistenziale, gridandolo con l’urgenza di una sensibilità intensa e ferina. È il tormento di un’anima che grazie alla pittura trova la propria voce e il proprio riscatto.
Antonio Ligabue appare assolutamente anomalo fra i pittori del Novecento. Nella sua violenza, nella sua espressività animale, si misura soltanto con Van Gogh, del quale può considerarsi una variante italiana. Il dissociato stato mentale di Ligabue lo portò all’isolamento, acuendone non poco le sofferenze. In questa esperienza di dolore, una sola consolazione, una sola possibilità di riscatto, percorsa fino in fondo: l’arte, che consente la fuga dalla condizione che si continua a considerare una malattia. L’arte è per Ligabue un antidoto allo squilibrio mentale ed è l’unico modo per dare ragione alla follia.
La mostra di Antonio Ligabue a Fermo è un’antologia di belve feroci che lottano per la sopravvivenza: una vera e propria giungla che l’artista immagina con allucinata fantasia fra i boschi del Po. La natura dipinta da Ligabue è il teatro di una violenza implacabile. Per Ligabue essere autodidatta vuol dire seguire una lingua propria, istintiva, fuori dall’accademia.
Essere autodidatta è una condizione necessaria. Il suo, fin dagli inizi, è un corpo a corpo con la tela, in una dimensione visionaria, che non ha niente a che fare con il Surrealismo, e che rappresenta, attraverso gli archetipi della foresta, della giungla, della terra dei contadini, del fiume, la verità primaria di un uomo senza storia. In realtà, prima della storia, liberare istinti, pulsioni, desideri e, ancor più, mimare l’urlo della tigre per meglio rappresentarla, è una liberazione come fu, per i pittori-cacciatori, nelle grotte di Lascaux.
La nuova stagione espositiva è promossa da Regione Marche e Comune di Fermo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo e in collaborazione con Ligabue art projects e Mus-e del Fermano. Sponsor dell’evento sono Eurobuilding, Giano, CFL, Violoni Srl, ACRA Carifermo, Il Faro e La Cascina. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo.
05
novembre 2023
Spiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia
Dal 05 novembre 2023 al 05 maggio 2024
arte moderna
Location
PALAZZO DEI PRIORI
Fermo, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Fermo, Piazza Del Popolo, (Ascoli Piceno)
Biglietti
intero € 8,00; ridotto € 6,00 (ragazzi dai 14 ai 25 anni, gruppi composti da più di 15 persone, soci FAI, soci Touring Club Italia, soci Italia Nostra); gratuito under 13, disabili, soci Icom, giornalisti con tesserino. Il biglietto include anche l'ingresso al circuito museale della città.
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 10:30 - 13 / 15:30 - 18; sabato e domenica 10:30 - 13 / 15:30 - 19. lunedì chiuso. Previste aperture straordinarie in occasione di eventi e festività
Vernissage
5 Dicembre 2023, 16.30
Sito web
Autore
Curatore