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Spread in Prato 2006 – Remix
Spread in Prato giunta alla sua quinta edizione, ha dimostrato negli anni un altissimo livello qualitativo, proponendo una selezione di opere d’arte che si manifestano attraverso il medium fotografico
Comunicato stampa
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Progetto supportato da TRA ART Rete Regionale per l’Arte Contemporanea, Porto Franco, Provincia di Prato, Assessorato alla Cultura del Comune di Prato, Archivio Fotografico Toscano, Lanificio Luigi Zanieri
Spread in Prato giunta alla sua quinta edizione, ha dimostrato negli anni un altissimo livello qualitativo, proponendo una selezione di opere d’arte che si manifestano attraverso il medium fotografico.
Con Spread in Prato l’arte è andata oltre le abituali zone protette delle gallerie, dei musei e degli spazi istituzionali; si è introdotta attivamente nei luoghi della produzione e del consumo mettendosi in diretta relazione non solo con l’abituale e abituato “mondo dell’arte” ma entrando in diretto contatto con la vita di tutti i giorni.
Nel corso delle varie edizioni, in un continuo rinnovarsi e ampliarsi del progetto, gli oggetti incongrui dell’arte sono stati portati dentro le fabbriche, gli uffici, gli esercizi commerciali, fino a giungere ai teatri, ai cinema e alle case private, instaurando in questo modo una coabitazione degli uni con gli altri.
Con Spread in Prato il territorio attraversato ha acquistato valore, sono stati percorsi trasversali che hanno offerto la possibilità di scoperte e avventure dentro la città che si è rivelata così come è per chi la vive e la percorre quotidianamente.
Dopo questa serie di avventure l’attenzione si è spostata ed è nata la necessità di non mostrare opere già fatte ma di chiamare degli artisti a produrre direttamente dei lavori che partendo dalla città, traendo da essa la sostanza, diventino lavori autonomi.
Gea Casolaro è l’artista che ha inaugurato questo nuovo percorso.
Seguendo i fili che formano il tessuto della città è il titolo della mostra ospitata dal Museo del Tessuto di Prato che propone il lavoro che l’artista ha prodotto per Spread in Prato.
L’opera di Gea Casolaro è composta da quaranta dittici, un lavoro meticoloso prodotto in quindici giorni di soggiorno nella nostra città, che parla dei quaranta dipendenti del lanificio Luigi Zanieri l’azienda dove l’artista ha scelto di lavorare. Un lavoro simbolico che riguarda l’intera filiera tessile che trascende dalla singola realtà aziendale, che infatti non è mai, come anche le persone ritratte, riconoscibile.
Parla piuttosto delle varie lavorazioni e delle persone che a queste lavorazioni attendono.
Gea Casolaro parte dal presupposto che l’azienda sono le persone che la formano e si spinge oltre chiedendo a ciascun dipendente del lanificio che cosa fa nel tempo libero e fotografa la sua vita nell’azienda e nel tempo libero.
Per questa edizione è stato anche invitato Hu Fang direttore artistico di Vitamin Creative Space uno spazio alternativo che si occupa di arte contemporanea nella città di Guangzhou in Cina.
Hu Fang presenta una installazione tratta dal suo progetto: “Through Popular Expression” composta dall’opera Me and my teacher di Zheng Guogu, 1997, una fotografia in grande formato, e da una serie di video PRD Story, MAP office(Laurent Gutierrez e Valerie Portefaix), 2003 - Crazy English, Zhang Yuan, 1999 - Road Show, Xu Zhen, 2002 - Music Hall of Zheng Daoxing, Xu Tan – 2002/04 - Coming Home,Daily Structures of Life, Jun Yang, 2002 - Hip Hop(Guangzhou), Cao Fei,2003 e Me and My Teacher, Zheng Guogu, 1997.
Le opere saranno installate nella Casa del Popolo La Libertà di Viaccia, Prato
Through Popular Expression indaga sul fenomeno globalizzazione dal punto di vista cinese, dal concetto ideologico di “popolo” a quello di “mercato totale”. Nel contesto cinese
la parola “massa” ancora si associa all'anonimato e al seguire cieco e non critico un sistema di pensiero, ma allo stesso tempo stiamo anche osservando l'emergere di nuovi comportamenti alternativi che compaiono all’interno della struttura sociale del sistema della comunicazione.
Vediamo questo nel continuo apparire di blogs, websites e canali televisi personali. La “massa” sta portando avanti un processo di individualizzazione e le nuove tecnologie offrono nuove possibilità di espressione: tutti diventano capaci di esprimersi.
Gli artisti coinvolti sono quasi tutti troppo giovani per essere stati coinvolti nella rivoluzione culturale e neppure hanno vissuto la ventata dell’utopia ottimista degli anni ottanta e quindi guardano al presente senza paura o nostalgia ma semplicemente lo vivono e da l’ ne traggono materia per i loro lavori artistici.
Spread remix negli spazi di Dryphoto attraverso le opere di Robert Pettena, Shao Yinong e Muchen, Renshi, Gea Casolaro, Mirian Bäckström, Xu Tan viene mostrato il percorso e l’evoluzione del progetto Spread in Prato sottolineando il passaggio che ha portato da mostrare opere già fatta ad invitare artisti a lavorare direttamente in città e anche i futuri progetti.
Spread in Prato giunta alla sua quinta edizione, ha dimostrato negli anni un altissimo livello qualitativo, proponendo una selezione di opere d’arte che si manifestano attraverso il medium fotografico.
Con Spread in Prato l’arte è andata oltre le abituali zone protette delle gallerie, dei musei e degli spazi istituzionali; si è introdotta attivamente nei luoghi della produzione e del consumo mettendosi in diretta relazione non solo con l’abituale e abituato “mondo dell’arte” ma entrando in diretto contatto con la vita di tutti i giorni.
Nel corso delle varie edizioni, in un continuo rinnovarsi e ampliarsi del progetto, gli oggetti incongrui dell’arte sono stati portati dentro le fabbriche, gli uffici, gli esercizi commerciali, fino a giungere ai teatri, ai cinema e alle case private, instaurando in questo modo una coabitazione degli uni con gli altri.
Con Spread in Prato il territorio attraversato ha acquistato valore, sono stati percorsi trasversali che hanno offerto la possibilità di scoperte e avventure dentro la città che si è rivelata così come è per chi la vive e la percorre quotidianamente.
Dopo questa serie di avventure l’attenzione si è spostata ed è nata la necessità di non mostrare opere già fatte ma di chiamare degli artisti a produrre direttamente dei lavori che partendo dalla città, traendo da essa la sostanza, diventino lavori autonomi.
Gea Casolaro è l’artista che ha inaugurato questo nuovo percorso.
Seguendo i fili che formano il tessuto della città è il titolo della mostra ospitata dal Museo del Tessuto di Prato che propone il lavoro che l’artista ha prodotto per Spread in Prato.
L’opera di Gea Casolaro è composta da quaranta dittici, un lavoro meticoloso prodotto in quindici giorni di soggiorno nella nostra città, che parla dei quaranta dipendenti del lanificio Luigi Zanieri l’azienda dove l’artista ha scelto di lavorare. Un lavoro simbolico che riguarda l’intera filiera tessile che trascende dalla singola realtà aziendale, che infatti non è mai, come anche le persone ritratte, riconoscibile.
Parla piuttosto delle varie lavorazioni e delle persone che a queste lavorazioni attendono.
Gea Casolaro parte dal presupposto che l’azienda sono le persone che la formano e si spinge oltre chiedendo a ciascun dipendente del lanificio che cosa fa nel tempo libero e fotografa la sua vita nell’azienda e nel tempo libero.
Per questa edizione è stato anche invitato Hu Fang direttore artistico di Vitamin Creative Space uno spazio alternativo che si occupa di arte contemporanea nella città di Guangzhou in Cina.
Hu Fang presenta una installazione tratta dal suo progetto: “Through Popular Expression” composta dall’opera Me and my teacher di Zheng Guogu, 1997, una fotografia in grande formato, e da una serie di video PRD Story, MAP office(Laurent Gutierrez e Valerie Portefaix), 2003 - Crazy English, Zhang Yuan, 1999 - Road Show, Xu Zhen, 2002 - Music Hall of Zheng Daoxing, Xu Tan – 2002/04 - Coming Home,Daily Structures of Life, Jun Yang, 2002 - Hip Hop(Guangzhou), Cao Fei,2003 e Me and My Teacher, Zheng Guogu, 1997.
Le opere saranno installate nella Casa del Popolo La Libertà di Viaccia, Prato
Through Popular Expression indaga sul fenomeno globalizzazione dal punto di vista cinese, dal concetto ideologico di “popolo” a quello di “mercato totale”. Nel contesto cinese
la parola “massa” ancora si associa all'anonimato e al seguire cieco e non critico un sistema di pensiero, ma allo stesso tempo stiamo anche osservando l'emergere di nuovi comportamenti alternativi che compaiono all’interno della struttura sociale del sistema della comunicazione.
Vediamo questo nel continuo apparire di blogs, websites e canali televisi personali. La “massa” sta portando avanti un processo di individualizzazione e le nuove tecnologie offrono nuove possibilità di espressione: tutti diventano capaci di esprimersi.
Gli artisti coinvolti sono quasi tutti troppo giovani per essere stati coinvolti nella rivoluzione culturale e neppure hanno vissuto la ventata dell’utopia ottimista degli anni ottanta e quindi guardano al presente senza paura o nostalgia ma semplicemente lo vivono e da l’ ne traggono materia per i loro lavori artistici.
Spread remix negli spazi di Dryphoto attraverso le opere di Robert Pettena, Shao Yinong e Muchen, Renshi, Gea Casolaro, Mirian Bäckström, Xu Tan viene mostrato il percorso e l’evoluzione del progetto Spread in Prato sottolineando il passaggio che ha portato da mostrare opere già fatta ad invitare artisti a lavorare direttamente in città e anche i futuri progetti.
18
novembre 2006
Spread in Prato 2006 – Remix
Dal 18 novembre al 20 dicembre 2006
fotografia
Location
DRYPHOTO
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Autore
Curatore