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Spring Juice
Giovani artisti dell’Accademia di Venezia
Comunicato stampa
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Per il secondo anno consecutivo, la galleria AndreA arte contemporanea di Vicenza dedica una rassegna primaverile alle presenze artistiche emergenti nell’ambito del triveneto, scelte al loro primo rivelarsi, negli atelier dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e alle rassegne collettive della Bevilacqua La Masa.
Alla sua prima edizione, l’anno scorso, questa rassegna ha segnalato presenze virtualmente sconosciute come quelle di Elisa Rossi, Vania Comoretti e Chiara Albertoni, che nei mesi seguenti si sono rapidamente imposte sulla scena nazionale partecipando a rassegne prestigiose.
La scelta di quest’anno è caduta su cinque figure: Cora CHIAVEDALE, Riccardo COSTANTINI e Michela GIOACHIN pittori, Cristina TREPPO che opera tra fotografia, scultura e allestimento, Primoz BIZJAK fotografo. Cinque formule accomunate da due significativi fattori: la scelta figurativa e l’alta qualità formale, ma per il resto molto diverse fra loro. Molto diverse quanto allo stile, a prescindere dalla diversità del mezzo tecnico.
Per nulla illusi, neanche un po’ idealisti, molto innamorati della loro professione. Prendono l’arte, l’arte di creare un’immagine, come un mestiere difficile, in salita, i cui segreti si conquistano per gradi, con l’iniziazione e l’esercizio. Danno per scontato che richiede un coinvolgimento totale e mettono in gioco con semplicità la vita degli affetti, la casa e tutto il resto; praticano in alcuni casi un ascetismo più da atleti che da religiosi.
Film e musica fanno breccia in loro, qualche volta. E la radio, magari quando sei straniero e ti riporta gli accenti della tua lingua; il libro invece è morto o quasi, un genere inattuale. Soli o monogami, hanno una vita relazionale sobria a dir poco. Le astrattezze concettuali per cui andavano pazzi i ragazzi di trent’anni fa dal loro orizzonte sono assenti. Dalla politica e dalla società non sembrano attendersi nulla. Soli, con la macchina fotografica che ha preso il posto del taccuino degli schizzi, e successivamente con tela colori o altri materiali, si inoltrano alla scoperta di nuovi mondi. Nell’universo della visualità, sentono di essere centrali, e che le loro esperienze, più sono particolari, più sono d’interesse generale. Nel loro lavoro, persino quando parla di solitudine, non c’è tristezza. Anzi è pervaso da vitalità e ottimismo, un incantevole succo di primavera.
Sono questi i tratti comuni che emergono dai profili che questi artisti giovani tracciano di loro stessi; ed è qualcosa di profondo, un segno d’epoca che caratterizza ogni annata, sempre un po’ diverso per ogni generazione.
Alla sua prima edizione, l’anno scorso, questa rassegna ha segnalato presenze virtualmente sconosciute come quelle di Elisa Rossi, Vania Comoretti e Chiara Albertoni, che nei mesi seguenti si sono rapidamente imposte sulla scena nazionale partecipando a rassegne prestigiose.
La scelta di quest’anno è caduta su cinque figure: Cora CHIAVEDALE, Riccardo COSTANTINI e Michela GIOACHIN pittori, Cristina TREPPO che opera tra fotografia, scultura e allestimento, Primoz BIZJAK fotografo. Cinque formule accomunate da due significativi fattori: la scelta figurativa e l’alta qualità formale, ma per il resto molto diverse fra loro. Molto diverse quanto allo stile, a prescindere dalla diversità del mezzo tecnico.
Per nulla illusi, neanche un po’ idealisti, molto innamorati della loro professione. Prendono l’arte, l’arte di creare un’immagine, come un mestiere difficile, in salita, i cui segreti si conquistano per gradi, con l’iniziazione e l’esercizio. Danno per scontato che richiede un coinvolgimento totale e mettono in gioco con semplicità la vita degli affetti, la casa e tutto il resto; praticano in alcuni casi un ascetismo più da atleti che da religiosi.
Film e musica fanno breccia in loro, qualche volta. E la radio, magari quando sei straniero e ti riporta gli accenti della tua lingua; il libro invece è morto o quasi, un genere inattuale. Soli o monogami, hanno una vita relazionale sobria a dir poco. Le astrattezze concettuali per cui andavano pazzi i ragazzi di trent’anni fa dal loro orizzonte sono assenti. Dalla politica e dalla società non sembrano attendersi nulla. Soli, con la macchina fotografica che ha preso il posto del taccuino degli schizzi, e successivamente con tela colori o altri materiali, si inoltrano alla scoperta di nuovi mondi. Nell’universo della visualità, sentono di essere centrali, e che le loro esperienze, più sono particolari, più sono d’interesse generale. Nel loro lavoro, persino quando parla di solitudine, non c’è tristezza. Anzi è pervaso da vitalità e ottimismo, un incantevole succo di primavera.
Sono questi i tratti comuni che emergono dai profili che questi artisti giovani tracciano di loro stessi; ed è qualcosa di profondo, un segno d’epoca che caratterizza ogni annata, sempre un po’ diverso per ogni generazione.
16
aprile 2005
Spring Juice
Dal 16 aprile al 28 maggio 2005
giovane arte
Location
ANDREA ARTE CONTEMPORANEA
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16,30-19,30
Vernissage
16 Aprile 2005, ore 18
Autore
Curatore