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Spruzz. Scene del contemporaneo # 4 / Daniele Giunta
Le tele di Giunta sono pura seta, tessuto delicato, cangiante che emana luminosità e rende ancor più raffinato e pregiato il lavoro finale
Comunicato stampa
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DANIELE GIUNTA
Italia 1981
E’ difficile non prestare attenzione alle opere di Giunta, la loro delicatezza e la sensibilità che emanano attrae anche lo spettatore più distratto e disinteressato.
Sono narrazioni di favole, racconti che traggono origine da mitologie, da leggende, nonché dalla natura stessa dell’artista, ciò che entra nella sua sfera d’interesse viene assorbito e trasformato in un apologo dipinto con inchiostro, matite e glitter.
I soggetti che prendono forma sulle tele sono paesaggi, scenografie notturne, spazi spirituali, vi è un’inclinazione nel descrivere il buio. La notte è buio reale - che tutti conosciamo come proseguimento del giorno - e buio interiore, quello dell’intimità, dell’interiorità, dell’incoscienza e del misticismo.
Vi sono delle presenze, figure dalla sembianza di donne, elementi eterei, eroine dalla delicata e fragile fisicità ma tenace e solida interiorità.
Le tele di Giunta sono pura seta, tessuto delicato, cangiante che emana luminosità e rende ancor più raffinato e pregiato il lavoro finale.
E’ notevole la dicotomia: il buio è espresso su un tessuto tra i più brillanti, l’oscurità acquisisce una vibrazione ed un velo di mistero nuovi; non è nero che buca la tela ed angoscia lo spettatore che fruisce dell’opera, è nero variegato, mutevole nel suo essere creato e reso iridescente dal tessuto sericeo.
Tre domande all’artista:
Chi è Daniele Giunta? Un ingenuo
Come sono organizzate tra loro le tue opere? Capisco che mi si ponga questa domanda… Spesso voglio isolare in un'opera solamente una parte di ciò che per me è il “tutto”. Non voglio rappresentare tutto il mio mondo in ogni opera. Odio vedere mostre con la replica dello stesso quadro con qualche falsa variazione. Ho la necessità di attuare questa psico-genesi di un mondo attraverso diverse opere, in cui le polarità siano presenti sempre, ma in proporzione diversa a secondo dell’opera in questione. Ogni singola opera ha un ruolo preciso all’interno del mio mondo. In alcuni casi un’opera deve necessariamente stare con le altre.
Cosa vedi nel tuo futuro? Nella sfera vedo dei viaggi.
Ultimo lavoro:
Osmosi, foreste, genesi, creature, territori notturni, fede, coltelli, regni, regine…sono tutti elementi che danno titolo alle produzioni ultime di Daniele Giunta.
Presenze, spazi, oggetti ma soprattutto mistero, fragilità, energia, ambiguità.
Abili narrazioni effettuate, su un tessuto che non permette errore, con una maestria unica ed un trasporto sentimentale nobile.
http://www.danielegiunta.com/2007.html
Italia 1981
E’ difficile non prestare attenzione alle opere di Giunta, la loro delicatezza e la sensibilità che emanano attrae anche lo spettatore più distratto e disinteressato.
Sono narrazioni di favole, racconti che traggono origine da mitologie, da leggende, nonché dalla natura stessa dell’artista, ciò che entra nella sua sfera d’interesse viene assorbito e trasformato in un apologo dipinto con inchiostro, matite e glitter.
I soggetti che prendono forma sulle tele sono paesaggi, scenografie notturne, spazi spirituali, vi è un’inclinazione nel descrivere il buio. La notte è buio reale - che tutti conosciamo come proseguimento del giorno - e buio interiore, quello dell’intimità, dell’interiorità, dell’incoscienza e del misticismo.
Vi sono delle presenze, figure dalla sembianza di donne, elementi eterei, eroine dalla delicata e fragile fisicità ma tenace e solida interiorità.
Le tele di Giunta sono pura seta, tessuto delicato, cangiante che emana luminosità e rende ancor più raffinato e pregiato il lavoro finale.
E’ notevole la dicotomia: il buio è espresso su un tessuto tra i più brillanti, l’oscurità acquisisce una vibrazione ed un velo di mistero nuovi; non è nero che buca la tela ed angoscia lo spettatore che fruisce dell’opera, è nero variegato, mutevole nel suo essere creato e reso iridescente dal tessuto sericeo.
Tre domande all’artista:
Chi è Daniele Giunta? Un ingenuo
Come sono organizzate tra loro le tue opere? Capisco che mi si ponga questa domanda… Spesso voglio isolare in un'opera solamente una parte di ciò che per me è il “tutto”. Non voglio rappresentare tutto il mio mondo in ogni opera. Odio vedere mostre con la replica dello stesso quadro con qualche falsa variazione. Ho la necessità di attuare questa psico-genesi di un mondo attraverso diverse opere, in cui le polarità siano presenti sempre, ma in proporzione diversa a secondo dell’opera in questione. Ogni singola opera ha un ruolo preciso all’interno del mio mondo. In alcuni casi un’opera deve necessariamente stare con le altre.
Cosa vedi nel tuo futuro? Nella sfera vedo dei viaggi.
Ultimo lavoro:
Osmosi, foreste, genesi, creature, territori notturni, fede, coltelli, regni, regine…sono tutti elementi che danno titolo alle produzioni ultime di Daniele Giunta.
Presenze, spazi, oggetti ma soprattutto mistero, fragilità, energia, ambiguità.
Abili narrazioni effettuate, su un tessuto che non permette errore, con una maestria unica ed un trasporto sentimentale nobile.
http://www.danielegiunta.com/2007.html
22
febbraio 2008
Spruzz. Scene del contemporaneo # 4 / Daniele Giunta
Dal 22 febbraio al 12 marzo 2008
giovane arte
Location
STUDIO DI DANIELE GIUNTA
Milano, Via Vettabbia, 1, (Milano)
Milano, Via Vettabbia, 1, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Sito web
www.spruzz.eu
Autore
Curatore