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Stacee Kalmanovsky – Territory/Territorio
Questa istallazione ci presenta un umile pezzo di terra distaccato dal suolo; quali significati o valori può suggerire ? : un pezzo di proprietà, un esemplare biologico, un fossile plastificato, degli elementi fisici sezionati, un’opera d’arte.
Comunicato stampa
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Inglobare la terra in un quadro di resina;
La vita contemporanea è sopraffatta da un eccesso di stimoli visivi. Immagini, pubblicità, segnali, ci bombardano senza tregua. A Villa Peyron siamo invitati ad esplorare il mondo segreto di un giardino. Finalmente soli con noi stessi rivolgiamo lo sguardo verso il terreno. Appena sotto la coltre superficiale convivono infiniti elementi: pietre, metalli, gas, sostanze liquide. Forse anche, in un suolo tanto antico, città sovrapposte a città. Sotto il terreno si nascondono le forze che comandano l'intera gravità; nelle profondità più estreme vive la fiamma perenne di un nucleo incandescente. Ma tutta questa bellezza, questo suolo coltivato, curato, amato, riesce a trasmetterci un senso di appartenenza? Cosa significano per noi le parole "terra" o "paese"? Che sentimenti ci provocano? "Proprietà", "orgoglio", "identità", "diritto". Ma questi termini non richiamano anche parole come "confini," "territorialità", "guerra"? Questa istallazione ci presenta un umile pezzo di terra distaccato dal suolo; quali significati o valori può suggerire ? : un pezzo di proprietà, un esemplare biologico, un fossile plastificato, degli elementi fisici sezionati, un'opera d'arte.
Our contemporary life is visually overwhelming. We are bombarded with images, advertisements, and signs, as we move through our daily lives. In the setting of Villa Peyron we are invited into the secret world of the garden. In our private moments we look down at the ground.
Under the ground there is a multitude of elements, metals, gases, liquids. There are cities below cities, especially in a land as ancient as this. Below the topsoil there is the ever constant pull of gravity; a hot earth core. All this beauty and land, cultivated, tamed, and loved, does it bring a sense of belonging to those that see it? When we say the word land, or country, what do we know or feel? Ownership, pride, belonging, right. How with those concepts a string of very different concepts comes to mind, of boundary, territory, and war. Looking at the installation, the raised and humble piece of ground, one may derive the value of the object from it several meanings; a piece of property, a piece of frozen biology, a plastic fossil, a layer of elements, a work of art.
La vita contemporanea è sopraffatta da un eccesso di stimoli visivi. Immagini, pubblicità, segnali, ci bombardano senza tregua. A Villa Peyron siamo invitati ad esplorare il mondo segreto di un giardino. Finalmente soli con noi stessi rivolgiamo lo sguardo verso il terreno. Appena sotto la coltre superficiale convivono infiniti elementi: pietre, metalli, gas, sostanze liquide. Forse anche, in un suolo tanto antico, città sovrapposte a città. Sotto il terreno si nascondono le forze che comandano l'intera gravità; nelle profondità più estreme vive la fiamma perenne di un nucleo incandescente. Ma tutta questa bellezza, questo suolo coltivato, curato, amato, riesce a trasmetterci un senso di appartenenza? Cosa significano per noi le parole "terra" o "paese"? Che sentimenti ci provocano? "Proprietà", "orgoglio", "identità", "diritto". Ma questi termini non richiamano anche parole come "confini," "territorialità", "guerra"? Questa istallazione ci presenta un umile pezzo di terra distaccato dal suolo; quali significati o valori può suggerire ? : un pezzo di proprietà, un esemplare biologico, un fossile plastificato, degli elementi fisici sezionati, un'opera d'arte.
Our contemporary life is visually overwhelming. We are bombarded with images, advertisements, and signs, as we move through our daily lives. In the setting of Villa Peyron we are invited into the secret world of the garden. In our private moments we look down at the ground.
Under the ground there is a multitude of elements, metals, gases, liquids. There are cities below cities, especially in a land as ancient as this. Below the topsoil there is the ever constant pull of gravity; a hot earth core. All this beauty and land, cultivated, tamed, and loved, does it bring a sense of belonging to those that see it? When we say the word land, or country, what do we know or feel? Ownership, pride, belonging, right. How with those concepts a string of very different concepts comes to mind, of boundary, territory, and war. Looking at the installation, the raised and humble piece of ground, one may derive the value of the object from it several meanings; a piece of property, a piece of frozen biology, a plastic fossil, a layer of elements, a work of art.
03
giugno 2009
Stacee Kalmanovsky – Territory/Territorio
Dal 03 giugno al 15 settembre 2009
arte contemporanea
Location
VILLA PEYRON
Fiesole, Via Di Vincigliata, 2, (Firenze)
Fiesole, Via Di Vincigliata, 2, (Firenze)
Sito web
www.staceekalmanovsky.com
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