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Stanze 2006
Il progetto Stanze 2006 è stato inserito all’interno del programma didattico della Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Cagliari
Comunicato stampa
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Forme difformi. Scultura e dintorni in Sardegna.
A cura di Raffaella Venturi
Ricominciamo dalla forma. Anche la pittura è forma, ma la scultura è presenza fisica, ingombro dello spazio, oggetto tattile. Esperienza che originariamente riconduceva a una materia - solida, pesante, possibilmente incorruttibile – e che ha finito – o che ha appena iniziato – per invadere ogni possibilità del dire attraverso qualsivoglia maniera che non sia bidimensionale, pittorica. Diciamo scultura – e vogliamo trattarla in questo senso ampio, eversivo, fluttuante – tutta quella produzione artistica che inizia con l’assemblage e finisce con il coinvolgimento del proprio corpo come materiale artistico. In mezzo c’è da mettere ogni esperienza che ricade nell’installazione, nell’accumulo, o che ha a che fare con la produzione semi-industriale d’oggetti, col design, fino all’architettura.
In Sardegna autori storici e giovani si sono fatti e si fanno interpreti di ognuna di queste declinazioni. Ci sono stati genitori ingombranti – pensiamo a due nomi solo, opposti e lontani, Francesco Ciusa e Antine Nivola – ma l’onda d’urto della contemporaneità artistica, autentica forma di globalizzazione, ha messo tutti gli interpreti di oggi nelle condizioni di andare oltre. O di tornare, come sempre accade, più o meno dissimulando.
Allora una settima edizione di Stanze, il progetto multimediale creato da Wanda Nazzari, che cade nell’undicesimo anno di vita del Centro culturale Man Ray, può sentire la necessità di fermarsi a riflettere su questo eterogeneo scenario, che chiamiamo “scultura” consci della grossolanità che produce l’applicazione di questo termine a tutti i campi cui vogliamo riferirlo. Difficile, nella realtà della mostra, pensare di intravedere in ciascun artista proposto l’indicazione di una traiettoria “scultorea” precisa: l’approccio di ognuno di loro è quasi sempre trasversale, il ché è la conferma che la scultura è quell’oltre, indistinto e terribile - e terribilmente affascinante – che ormai si situa ovunque non sia più tela, o foglio di carta, e pennello o matita che sia.
A cura di Raffaella Venturi
Ricominciamo dalla forma. Anche la pittura è forma, ma la scultura è presenza fisica, ingombro dello spazio, oggetto tattile. Esperienza che originariamente riconduceva a una materia - solida, pesante, possibilmente incorruttibile – e che ha finito – o che ha appena iniziato – per invadere ogni possibilità del dire attraverso qualsivoglia maniera che non sia bidimensionale, pittorica. Diciamo scultura – e vogliamo trattarla in questo senso ampio, eversivo, fluttuante – tutta quella produzione artistica che inizia con l’assemblage e finisce con il coinvolgimento del proprio corpo come materiale artistico. In mezzo c’è da mettere ogni esperienza che ricade nell’installazione, nell’accumulo, o che ha a che fare con la produzione semi-industriale d’oggetti, col design, fino all’architettura.
In Sardegna autori storici e giovani si sono fatti e si fanno interpreti di ognuna di queste declinazioni. Ci sono stati genitori ingombranti – pensiamo a due nomi solo, opposti e lontani, Francesco Ciusa e Antine Nivola – ma l’onda d’urto della contemporaneità artistica, autentica forma di globalizzazione, ha messo tutti gli interpreti di oggi nelle condizioni di andare oltre. O di tornare, come sempre accade, più o meno dissimulando.
Allora una settima edizione di Stanze, il progetto multimediale creato da Wanda Nazzari, che cade nell’undicesimo anno di vita del Centro culturale Man Ray, può sentire la necessità di fermarsi a riflettere su questo eterogeneo scenario, che chiamiamo “scultura” consci della grossolanità che produce l’applicazione di questo termine a tutti i campi cui vogliamo riferirlo. Difficile, nella realtà della mostra, pensare di intravedere in ciascun artista proposto l’indicazione di una traiettoria “scultorea” precisa: l’approccio di ognuno di loro è quasi sempre trasversale, il ché è la conferma che la scultura è quell’oltre, indistinto e terribile - e terribilmente affascinante – che ormai si situa ovunque non sia più tela, o foglio di carta, e pennello o matita che sia.
25
marzo 2006
Stanze 2006
Dal 25 marzo al 09 aprile 2006
arte contemporanea
Location
CITTADELLA DEI MUSEI
Cagliari, Piazza Arsenale, 8, (CAGLIARI)
Cagliari, Piazza Arsenale, 8, (CAGLIARI)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì 9-13 e 16-19
Vernissage
25 Marzo 2006, ore 18
Autore
Curatore