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Stanze tirate a lucido
Performers, artisti e musicisti in uno spazio che da virtuale diventa reale
Comunicato stampa
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Performers, artisti e musicisti in uno spazio che da virtuale diventa reale: e’ STANZE TIRATE A LUCIDO, mostra-spettacolo al Centro Comunale d’Arte e Cultura Exma’ di Cagliari che verrà inaugurata mercoledì 11 giugno alle ore 18 alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari Giorgio Pellegrini.
Il progetto, ideato, scritto e diretto da Michela Sale Musio e Tiziana Troja della compagnia cagliaritana Lucido Sottile e curato da Giacomo Pisano, si ispira a Myspace e Facebook, due tra i social network più frequentati, e si articola in sette Stanze. Ogni Stanza riproduce una pagina web che realmente esiste sul sito www.myspace.com (visitabile anche presso l’allestimento informatico che sarà predisposto all’interno del museo) e rappresenta uno dei sette soggetti immaginati tra i più significativi e interessanti che si possono incontrare sulle web communities. In orario serale le stanze, ideate e allestite da artisti diversi, saranno animate da performers e bands musicali che suoneranno dal vivo. La mattina sono comunque visitabili come installazioni a se stanti.
Il progetto nasce dalla riflessione sul dilagante fenomeno dei social networks, una tra le rivoluzioni più significative dell’ultimo decennio in fatto di comunicazione. Diffondere contenuti, immagini e video, promuovere attività ed eventi o semplicemente stringere nuove amicizie con persone in ogni angolo del pianeta: tutto e’ permesso quando si parla dei nuovi strumenti di aggregazione che oggi la rete virtuale offre.
E sugli spazi virtuali gli utenti costruiscono vere e proprie stanze dove mettono in scena se stessi attraverso blog, fotografie o video, bacheche di commenti e annunci di ogni genere
Stanze Tirate a Lucido
Stanze Tirate a Lucido nasce dalla precisa volontà di riflettere sul fenomeno del social network come Myspace che riscuote sempre più successo nella rete internet.
Internet, gigantesco contenitore dalla capienza sconosciuta, un enorme allinearsi di contrasti, di differenze apparentemente appianate, di esagerazioni teatralmente caricate. In un mondo virtuale che racchiude in sé il bello e tutto il suo contrario in un amalgama a volte scintillante a volte oscuro come le tenebre profonde, le Lucido Sottile si muovono e brillano di una luce illuminante fatta di ironia e consapevolezza.
A metà tra teatro, performance, danza e arte, questo progetto rispecchia perfettamente il nostro tempo: è veloce, frenetico, ogni sollecitazione è consumata con erotico cannibalismo mediatico dove anche gli atti estremi divengono quotidianità.
Un quotidiano che unisce opposti, fagocita le differenze fregiandosi della propria ostentata unicità. Lucido Sottile ci mostra come si paga con una moneta a due facce il conto delle nostre vite spese su internet in interminabili viaggi cibernauti. Perché di fronte al dilagante fenomeno delle community on line dove persone agli angoli opposti del pianeta dialogano con la consuetudine prima riservata al vicino di casa in carne ed ossa, si resta un po’ spiazzati. Da un lato abbiamo la possibilità di comunicare e percorrere il globo intero dedicandoci allo scambio e alla ricerca, dall’altro rischiamo un progressivo inaridimento del contatto personale mediato dalla rete internet a scapito dei veri rapporti umani.
E in questo cyber spazio realizzato in collaborazione con artisti affermati ed esordienti si muovono gli interventi estremamente elaborati e concettuali delle Lucido Sottile che dopo lungo studio hanno individuato delle tipologie umane ben precise presenti sulle community e ne hanno fissato i caratteri con performances di forte impatto e coinvolgimento emotivo. In una società vampira divoratrice di beni di consumo di massa l’artista diventa momento di pausa riflessiva, crea un ponte di idee tra il reale e il virtuale senza dare necessariamente un giudizio, ma solo raccontando la dinamica delle cose.
Sette stanze, sette possibilità di esplorare e conoscere.
Ed ecco che ci affacciamo nello scintillante mondo delle lolite: fanatiche del gadget, del “cute”a tutti i costi, dei rivestimenti brillanti e dei colori creati dallo scenografo Filippo Grandulli e impreziositi dalle opere di Silvia Argiolas e Silvia Idili, due artiste che giocano con il colore e con l’ambiguità delle immagini infantili. Qui si muove Hiruko Shigenori giapponese, studentessa di 18 anni, impersonata da Ombretta Pisanu.
Incontriamo il suo apparente opposto nella stanza dark, dove Morrigan (Antonellu Puddu), rigorosa ragazza in nero, crede nella Wicca e alleva insetti, con gli interventi di allestimento e le fotografie esclusive degli esordienti Giacomo Macis e Valeria Spiga.
La stanza della riservata scrittrice Isottah Romanif ( Michela sale Musio) è affidata a Gabriele Pais: hi tech, moderna, spaziale, contemporanea ma assente di interazione: lei è troppo impegnata a scrivere se stessa per curarsi degli spettatori. Pais ha creato dei richiami visivi molto forti alla performance di cutting delle Lucido Sottile in questo spazio, individuando un ponte solido tra la sua attuale produzione artistica e quella delle attrici.
I pannelli e i ritratti realizzati da Ermenegildo Atzori, dissidente convinto del fenomeno dei social network, caratterizzano la stanza difettosa: sapienti giochi di luci creati da Stefano Delitala (light designers delle sette stanze) contribuiscono a suggerire forme e idee in movimento nello spazio della non connessione. ll performer è Gabriele Vaccargiu, Disconnesso. Rimane un mistero il funzionamento o meno di questa stanza.
La stanza della Mistress Severya (Tiziana Troja), realizzata da Erik Chevalier, artista affermato e di grande versatilità, riflette con estrema eleganza l’algida padrona che la abita: i suoi schiavi, gli strumenti di lavoro e solo qualche dettaglio appeso alle pareti sono gli unici arredi ed ornamenti ammessi in questo luogo. Il percorso prosegue con una stanza ancora più inquietante, dove le violenze sono suggerite e mai mostrate in un crescendo che inchioda lo spettatore: è la stanza dell’orco, creata da Jana Frankhen, artista internazionale attenta al contemporaneo e dotata di raffinato gusto minimale. Ad animare lo spazio è il performer Alberto Lorrai.
Si conclude con la sala prove musicale dove bands, dj e vj si esibiscono in un continuo live concert. Uno spazio di esordio ideale, il classico garage dove tutti i musicisti hanno mosso i primi passi è stato ricostruito con creativa perizia dallo scenografo Salvatore Aresu e completato dalle esclusive opere dell’apprezzato pittore sardo Giuseppe Carta e dalla fotografa Valentina M. A mettere in connessione i sette spazi virtuali/reali è l'opera di Stefano Orrù, che in esclusiva per la mostra ha creato una personale visione della dea Madre, rappresentata da una scultura polimaterica dipinta che rappresenta una vagina dispensatrice di vita e che si riabbraccia nel momento della morte per divenire nuova energia.
Caronte narratore dell'inusuale viaggio è l'attore Daniele Meloni, una Room Maid improbabile, che invita gli spettatori a riflettere sul mondo virtuale e quello reale.
Stanze tirate a Lucido è un vero e proprio spaccato dei nostri tempi, denso di contenuti artistici e collaborazioni importanti, che racconta il presente con uno sguardo sul futuro prossimo.
Giacomo Pisano
Il progetto, ideato, scritto e diretto da Michela Sale Musio e Tiziana Troja della compagnia cagliaritana Lucido Sottile e curato da Giacomo Pisano, si ispira a Myspace e Facebook, due tra i social network più frequentati, e si articola in sette Stanze. Ogni Stanza riproduce una pagina web che realmente esiste sul sito www.myspace.com (visitabile anche presso l’allestimento informatico che sarà predisposto all’interno del museo) e rappresenta uno dei sette soggetti immaginati tra i più significativi e interessanti che si possono incontrare sulle web communities. In orario serale le stanze, ideate e allestite da artisti diversi, saranno animate da performers e bands musicali che suoneranno dal vivo. La mattina sono comunque visitabili come installazioni a se stanti.
Il progetto nasce dalla riflessione sul dilagante fenomeno dei social networks, una tra le rivoluzioni più significative dell’ultimo decennio in fatto di comunicazione. Diffondere contenuti, immagini e video, promuovere attività ed eventi o semplicemente stringere nuove amicizie con persone in ogni angolo del pianeta: tutto e’ permesso quando si parla dei nuovi strumenti di aggregazione che oggi la rete virtuale offre.
E sugli spazi virtuali gli utenti costruiscono vere e proprie stanze dove mettono in scena se stessi attraverso blog, fotografie o video, bacheche di commenti e annunci di ogni genere
Stanze Tirate a Lucido
Stanze Tirate a Lucido nasce dalla precisa volontà di riflettere sul fenomeno del social network come Myspace che riscuote sempre più successo nella rete internet.
Internet, gigantesco contenitore dalla capienza sconosciuta, un enorme allinearsi di contrasti, di differenze apparentemente appianate, di esagerazioni teatralmente caricate. In un mondo virtuale che racchiude in sé il bello e tutto il suo contrario in un amalgama a volte scintillante a volte oscuro come le tenebre profonde, le Lucido Sottile si muovono e brillano di una luce illuminante fatta di ironia e consapevolezza.
A metà tra teatro, performance, danza e arte, questo progetto rispecchia perfettamente il nostro tempo: è veloce, frenetico, ogni sollecitazione è consumata con erotico cannibalismo mediatico dove anche gli atti estremi divengono quotidianità.
Un quotidiano che unisce opposti, fagocita le differenze fregiandosi della propria ostentata unicità. Lucido Sottile ci mostra come si paga con una moneta a due facce il conto delle nostre vite spese su internet in interminabili viaggi cibernauti. Perché di fronte al dilagante fenomeno delle community on line dove persone agli angoli opposti del pianeta dialogano con la consuetudine prima riservata al vicino di casa in carne ed ossa, si resta un po’ spiazzati. Da un lato abbiamo la possibilità di comunicare e percorrere il globo intero dedicandoci allo scambio e alla ricerca, dall’altro rischiamo un progressivo inaridimento del contatto personale mediato dalla rete internet a scapito dei veri rapporti umani.
E in questo cyber spazio realizzato in collaborazione con artisti affermati ed esordienti si muovono gli interventi estremamente elaborati e concettuali delle Lucido Sottile che dopo lungo studio hanno individuato delle tipologie umane ben precise presenti sulle community e ne hanno fissato i caratteri con performances di forte impatto e coinvolgimento emotivo. In una società vampira divoratrice di beni di consumo di massa l’artista diventa momento di pausa riflessiva, crea un ponte di idee tra il reale e il virtuale senza dare necessariamente un giudizio, ma solo raccontando la dinamica delle cose.
Sette stanze, sette possibilità di esplorare e conoscere.
Ed ecco che ci affacciamo nello scintillante mondo delle lolite: fanatiche del gadget, del “cute”a tutti i costi, dei rivestimenti brillanti e dei colori creati dallo scenografo Filippo Grandulli e impreziositi dalle opere di Silvia Argiolas e Silvia Idili, due artiste che giocano con il colore e con l’ambiguità delle immagini infantili. Qui si muove Hiruko Shigenori giapponese, studentessa di 18 anni, impersonata da Ombretta Pisanu.
Incontriamo il suo apparente opposto nella stanza dark, dove Morrigan (Antonellu Puddu), rigorosa ragazza in nero, crede nella Wicca e alleva insetti, con gli interventi di allestimento e le fotografie esclusive degli esordienti Giacomo Macis e Valeria Spiga.
La stanza della riservata scrittrice Isottah Romanif ( Michela sale Musio) è affidata a Gabriele Pais: hi tech, moderna, spaziale, contemporanea ma assente di interazione: lei è troppo impegnata a scrivere se stessa per curarsi degli spettatori. Pais ha creato dei richiami visivi molto forti alla performance di cutting delle Lucido Sottile in questo spazio, individuando un ponte solido tra la sua attuale produzione artistica e quella delle attrici.
I pannelli e i ritratti realizzati da Ermenegildo Atzori, dissidente convinto del fenomeno dei social network, caratterizzano la stanza difettosa: sapienti giochi di luci creati da Stefano Delitala (light designers delle sette stanze) contribuiscono a suggerire forme e idee in movimento nello spazio della non connessione. ll performer è Gabriele Vaccargiu, Disconnesso. Rimane un mistero il funzionamento o meno di questa stanza.
La stanza della Mistress Severya (Tiziana Troja), realizzata da Erik Chevalier, artista affermato e di grande versatilità, riflette con estrema eleganza l’algida padrona che la abita: i suoi schiavi, gli strumenti di lavoro e solo qualche dettaglio appeso alle pareti sono gli unici arredi ed ornamenti ammessi in questo luogo. Il percorso prosegue con una stanza ancora più inquietante, dove le violenze sono suggerite e mai mostrate in un crescendo che inchioda lo spettatore: è la stanza dell’orco, creata da Jana Frankhen, artista internazionale attenta al contemporaneo e dotata di raffinato gusto minimale. Ad animare lo spazio è il performer Alberto Lorrai.
Si conclude con la sala prove musicale dove bands, dj e vj si esibiscono in un continuo live concert. Uno spazio di esordio ideale, il classico garage dove tutti i musicisti hanno mosso i primi passi è stato ricostruito con creativa perizia dallo scenografo Salvatore Aresu e completato dalle esclusive opere dell’apprezzato pittore sardo Giuseppe Carta e dalla fotografa Valentina M. A mettere in connessione i sette spazi virtuali/reali è l'opera di Stefano Orrù, che in esclusiva per la mostra ha creato una personale visione della dea Madre, rappresentata da una scultura polimaterica dipinta che rappresenta una vagina dispensatrice di vita e che si riabbraccia nel momento della morte per divenire nuova energia.
Caronte narratore dell'inusuale viaggio è l'attore Daniele Meloni, una Room Maid improbabile, che invita gli spettatori a riflettere sul mondo virtuale e quello reale.
Stanze tirate a Lucido è un vero e proprio spaccato dei nostri tempi, denso di contenuti artistici e collaborazioni importanti, che racconta il presente con uno sguardo sul futuro prossimo.
Giacomo Pisano
11
giugno 2008
Stanze tirate a lucido
Dall'undici giugno all'otto luglio 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
EXMA’
Cagliari, Via San Lucifero, 71, (Cagliari)
Cagliari, Via San Lucifero, 71, (Cagliari)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 21; chiuso il lunedì
Vernissage
11 Giugno 2008, ore 18
Autore
Curatore