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Stazione Centro. I segni della Contemporaneità
Un treno che ha scelto di percorrere una lunga strada in salita e durante le varie fermate si è impegnato ad accrescere il numero dei suoi vagoni, così si presenta il Gruppo SEDNA a questo nuovo appuntamento sui segni della contemporaneità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 11 maggio prossimo, si inaugura allo Spazio Eventart di Pergine (TN), a cura dello Studio d'Arte Contemporanea MeS3 di Livorno, la mostra del Gruppo Sedna: "Stazione Centro. I segni della Contemporaneità".
Per chi non lo conoscesse ancora, SEDNA è un gruppo qui rappresentato da nove artisti diversi per stile e formazione, ma fortemente motivati, che si riconoscono in un “pensiero unificante” che si può definire come “una comune ricerca linguistica, all’interno della quale la parola e il linguaggio sono affidati all’uso del colore e di supporti di ogni tipo, assunti a determinare e costruire l’individualità del singolo”.
Nelle loro opere il colore ha assunto “valenze” che si sono sostituite “alla forma”, la loro sperimentazione di materiali diversi e più attuali si presta al superamento della pittura o alla forma tradizionale del quadro, e non procedono seguendo la ricerca spesso ossessiva di un “nuovo” tout court, né facendo propria la visione tipicamente borghese di un’arte da tempo superata, che si è distinta per aver adottato come segno significante il taglio od ogni altra forma di violenza contro la tela o l’installazione da licenziare. Il rischio sarebbe stato quello di ripetere azioni trasgressive eclatanti, semplicemente borghesi e autoreferenziali.
SEDNA va invece contro la logica del mercato; la ricerca dei suoi artisti è sicuramente “anti” o “non allineata”, impegnata piuttosto a praticare i meccanismi dell’analogia universale, perché ciò che conta non è la forma, l’involucro esteriore, ma il contenuto, ovvero il progetto e un pensiero forte.
Due sono i sedimenti di tale pensiero che contraddistinguono il “fare arte” dei suoi artisti: l’impiego dei mezzi linguistici utilizzati nell’atto comunicativo, in un processo di astrazione del dato reale, al fine di realizzare una vera opera d’arte, e l’ampliamento della propria sfera d’indagine al rapporto arte-società, alla funzione dell’arte pura, alla ricerca della valenza comunicativa del colore, degli assembramenti materici e scenici, e del linguaggio del corpo, alla ricerca di senso di un intero processo.
Si tratta di fondamenti sostanziali, affidati alla contemporaneità dell’atto comunicativo, piuttosto che a un atto creativo, poiché nulla viene lasciato all’ispirazione, ma è architettato e costruito dentro un progetto e dietro un pensiero. Concetti, questi, condivisi e sostenuti anche dal critico d’arte Maurizio Scudiero.
I segni che vivono nelle opere della mostra non sono segni gessati, seriali e facilmente riconoscibili, ma segni che vivono e perciò mutevoli, che mettono continuamente a fuoco la loro carica polisemica, in funzione di un nuovo processo e di un diverso e diversamente significante messaggio.
Ancora una volta, in nome di una libertà corale di agire per mimesi, l’eterogeneità degli stili si presta a divenire, elemento determinante di una filosofia di vita.
Artisti espositori: Paride Bianco, Gabrio Ciampalini, Sylvia Cossich Goodman, Manrico Dell’Agnola, Stelvio Eribisti, Christian Fermo, Milena Pedrollo, Maurizio Piccirillo, Ivano Emilio Zanetti.
(...)
Giuliana Donzello
Per chi non lo conoscesse ancora, SEDNA è un gruppo qui rappresentato da nove artisti diversi per stile e formazione, ma fortemente motivati, che si riconoscono in un “pensiero unificante” che si può definire come “una comune ricerca linguistica, all’interno della quale la parola e il linguaggio sono affidati all’uso del colore e di supporti di ogni tipo, assunti a determinare e costruire l’individualità del singolo”.
Nelle loro opere il colore ha assunto “valenze” che si sono sostituite “alla forma”, la loro sperimentazione di materiali diversi e più attuali si presta al superamento della pittura o alla forma tradizionale del quadro, e non procedono seguendo la ricerca spesso ossessiva di un “nuovo” tout court, né facendo propria la visione tipicamente borghese di un’arte da tempo superata, che si è distinta per aver adottato come segno significante il taglio od ogni altra forma di violenza contro la tela o l’installazione da licenziare. Il rischio sarebbe stato quello di ripetere azioni trasgressive eclatanti, semplicemente borghesi e autoreferenziali.
SEDNA va invece contro la logica del mercato; la ricerca dei suoi artisti è sicuramente “anti” o “non allineata”, impegnata piuttosto a praticare i meccanismi dell’analogia universale, perché ciò che conta non è la forma, l’involucro esteriore, ma il contenuto, ovvero il progetto e un pensiero forte.
Due sono i sedimenti di tale pensiero che contraddistinguono il “fare arte” dei suoi artisti: l’impiego dei mezzi linguistici utilizzati nell’atto comunicativo, in un processo di astrazione del dato reale, al fine di realizzare una vera opera d’arte, e l’ampliamento della propria sfera d’indagine al rapporto arte-società, alla funzione dell’arte pura, alla ricerca della valenza comunicativa del colore, degli assembramenti materici e scenici, e del linguaggio del corpo, alla ricerca di senso di un intero processo.
Si tratta di fondamenti sostanziali, affidati alla contemporaneità dell’atto comunicativo, piuttosto che a un atto creativo, poiché nulla viene lasciato all’ispirazione, ma è architettato e costruito dentro un progetto e dietro un pensiero. Concetti, questi, condivisi e sostenuti anche dal critico d’arte Maurizio Scudiero.
I segni che vivono nelle opere della mostra non sono segni gessati, seriali e facilmente riconoscibili, ma segni che vivono e perciò mutevoli, che mettono continuamente a fuoco la loro carica polisemica, in funzione di un nuovo processo e di un diverso e diversamente significante messaggio.
Ancora una volta, in nome di una libertà corale di agire per mimesi, l’eterogeneità degli stili si presta a divenire, elemento determinante di una filosofia di vita.
Artisti espositori: Paride Bianco, Gabrio Ciampalini, Sylvia Cossich Goodman, Manrico Dell’Agnola, Stelvio Eribisti, Christian Fermo, Milena Pedrollo, Maurizio Piccirillo, Ivano Emilio Zanetti.
(...)
Giuliana Donzello
11
maggio 2012
Stazione Centro. I segni della Contemporaneità
Dall'undici al 26 maggio 2012
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE MES3
Livorno, Via Giuseppe Verdi, 40, (Livorno)
Livorno, Via Giuseppe Verdi, 40, (Livorno)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 16-19
Vernissage
11 Maggio 2012, Ore 18
Autore
Curatore