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Stazioni. Luoghi per le città
L’esposizione è dedicata alle nuove stazioni AV di Torino Porta Susa, Roma Tiburtina, Firenze Belfiore e Napoli Afragola. I visitatori attraverso un percorso virtuale passeggeranno nelle stazioni esistenti e future.
Comunicato stampa
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Con i Concorsi internazionali di progettazione per le nuove stazioni dell’Alta Velocità, le Ferrovie riprendono oggi il ruolo di promotrici della grande architettura, ruolo che hanno già avuto in passato. E lo fanno riassumendo la stazione quale unità di misura con cui capire, e progettare, il nuovo tempo.
La linea guida è l’integrazione fra ferrovia e città. E il contesto in cui si inquadrano i nuovi interventi è quello della trasformazione della città consolidata, che riguarda le stazioni, ma anche vaste aree ferroviarie.
E’ un segno dei tempi anche il favore con cui i Comuni italiani e le Ferrovie dello Stato lavorano insieme: dotare le città di forti testimonianze della grande architettura contemporanea, attraverso i più importanti nomi (Arep, Desideri, Foster e Hadid), integrare territorio urbano e mondo della ferrovia, riqualificare interi quartieri, ridisegnare gli assetti urbanistici – e le funzioni e la vita stessa di chi ci vive o ci passa – rappresentano i valori-guida nei programmi delle Amministrazioni.
Altrettanto immediata e favorevole la risposta del mondo dell’architettura, stimolato dalla sfida di dover pensare le nuove stazioni come elemento di raccordo fra città e ferrovia, intervenendo nel tessuto della città costruita, modificando valori e funzioni. Parecchi tra i più grandi professionisti della scena internazionale hanno partecipato ai concorsi e hanno accettato di far parte delle Giurie.
I progetti vincitori dei quattro concorsi arrivati a conclusione e presentati nella mostra suggeriscono una riflessione che riguarda proprio il modo in cui gli architetti hanno interpretato il tema dell’integrazione. Interventi di ampio respiro che si integrano ai grandi progetti di potenziamento della rete ferroviaria (nuove linee Alta Velocità/Alta Capacità, eliminazione dei “colli di bottiglia” nei nodi metropolitani, raddoppi e quadruplicamenti delle linee esistenti, linee dedicate ai diversi flussi di traffico) e agli interventi che RFI, la società che gestisce l’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato, ha avviato per riqualificare e valorizzare le principali stazioni italiane (recupero delle caratteristiche architettoniche salienti e riorganizzazione funzionale dei servizi alla clientela).
La mostra “Stazioni. Luoghi per le città”, che presenta l’universo della stazione attraverso la spettacolarità di uno spazio costruito da immagini in movimento, è stata curata dal professore Carlo Olmo. L’allestimento è invece firmato dagli architetti Aimaro Oreglio d’Isola e Guido Laganà.
I temi e i materiali della mostra sono suddivisi in due ambienti completamente separati tra loro, la Cavallerizza Reale e la Sala dell’ex Guarnigione seicentesca.
Cavallerizza Reale
All’interno della Cavallerizza Reale lo spazio espositivo è suddiviso in due livelli.
Quello inferiore, è dedicato alla presentazione dei progetti dei concorsi internazionali che RFI ha indetto: i vincitori (e classificati) per la nuova stazione di Torino Porta Susa, i vincitori per altre stazioni (Roma Tiburtina, Firenze Belfiore e Napoli Afragola); e all’esposizione di disegni originali o riproduzioni delle stazioni, oggetto dei concorsi o degli interventi di riqualificazione e valorizzazione.
Il livello superiore della mostra ospita un grande telo sul quale sono proiettate immagini coordinate delle stazioni di Eurolille, Londra St. Pancras, Lyon-Satolas, Gare de Lyon, Roma Termini, Milano Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Torino Porta Nuova e Reggio Calabria. La sezione video è integrata anche da riflessi filmati di repertorio del Centro Audiovisivi delle Ferrovie dello Stato, che documentano la riqualificazione delle stazioni italiane e la loro valenza sociale nei contesti urbani in cui sono collocate; e da riprese appositamente realizzate e documenti filmati, che testimoniano l’evoluzione e la diversificazione del ruolo delle stazioni, come strutture di servizio alla mobilità e motore delle trasformazioni urbane e sociali.
Avvolto dalle immagini in movimento, il visitatore vive così l’esperienza di camminare “dentro” le stazioni esistenti o nei modelli virtuali dei progetti futuri. Inoltre, nella sala sono stati collocati dei totem, con monitor, nei quali immagini con commento audio illustrano la filosofia della mostra, raccontando le stazioni proiettate sul grande telo.
Trasversale al Maneggio, il salone delle Biografie ospita quattro monitor con i profili dei vincitori delle nuove stazioni dell’Alta Velocità: il Gruppo francese Arep (capogruppo Jean-Marie Duthilleul e Etien Tricaud) con Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi (Torino Porta Susa), lo studio Paolo Desideri (Roma Termini), Norman Foster (Firenze Belfiore) e Zaha Hadid (Napoli Afragola).
Sala dell’ex Guarnigione seicentesca
La sezione della mostra allestita nella Sala dell’ex Guarnigione seicentesca è dedicata, invece, in gran parte al mondo ferroviario.
Qui sono illustrati i principali nodi urbani ferroviari italiani, mentre un’animazione video rappresenta le 2.630 stazioni italiane, quelle che rientrano nel perimetro industriale di RFI, le 13 gestite da Grandi Stazioni e le 103 di Centostazioni, società queste ultime del Gruppo Ferrovie dello Stato.
Inoltre, l’installazione di postazioni informatiche permetterà al visitatore la consultazione di “racconti multimediali”. Racconti che illustrano quanti sono i cambiamenti che l’abbassamento del piano del ferro e la nuova stazione di Torino Porta Susa stanno innescando. Una visione di sistema, quindi, non solo per il cittadino, che deve conoscere, ma anche un’analisi critica sulle trasformazioni che si stanno compiendo e le tracce che lasciano e lasceranno.
Infine, c’è uno spazio dedicato ai bambini (100 metri quadrati), animato da un gioco che simula le trasformazioni urbane nell’area di Porta Susa. Questo spazio, che ha un proprio ingresso con reception, è stato pensato a doppia altezza. Ciò permetterà ai bambini, una volta composta una determinata configurazione della stazione, di osservarne il risultato ad “altezza bambino”, attraverso un sistema di periscopi.
La linea guida è l’integrazione fra ferrovia e città. E il contesto in cui si inquadrano i nuovi interventi è quello della trasformazione della città consolidata, che riguarda le stazioni, ma anche vaste aree ferroviarie.
E’ un segno dei tempi anche il favore con cui i Comuni italiani e le Ferrovie dello Stato lavorano insieme: dotare le città di forti testimonianze della grande architettura contemporanea, attraverso i più importanti nomi (Arep, Desideri, Foster e Hadid), integrare territorio urbano e mondo della ferrovia, riqualificare interi quartieri, ridisegnare gli assetti urbanistici – e le funzioni e la vita stessa di chi ci vive o ci passa – rappresentano i valori-guida nei programmi delle Amministrazioni.
Altrettanto immediata e favorevole la risposta del mondo dell’architettura, stimolato dalla sfida di dover pensare le nuove stazioni come elemento di raccordo fra città e ferrovia, intervenendo nel tessuto della città costruita, modificando valori e funzioni. Parecchi tra i più grandi professionisti della scena internazionale hanno partecipato ai concorsi e hanno accettato di far parte delle Giurie.
I progetti vincitori dei quattro concorsi arrivati a conclusione e presentati nella mostra suggeriscono una riflessione che riguarda proprio il modo in cui gli architetti hanno interpretato il tema dell’integrazione. Interventi di ampio respiro che si integrano ai grandi progetti di potenziamento della rete ferroviaria (nuove linee Alta Velocità/Alta Capacità, eliminazione dei “colli di bottiglia” nei nodi metropolitani, raddoppi e quadruplicamenti delle linee esistenti, linee dedicate ai diversi flussi di traffico) e agli interventi che RFI, la società che gestisce l’infrastruttura del Gruppo Ferrovie dello Stato, ha avviato per riqualificare e valorizzare le principali stazioni italiane (recupero delle caratteristiche architettoniche salienti e riorganizzazione funzionale dei servizi alla clientela).
La mostra “Stazioni. Luoghi per le città”, che presenta l’universo della stazione attraverso la spettacolarità di uno spazio costruito da immagini in movimento, è stata curata dal professore Carlo Olmo. L’allestimento è invece firmato dagli architetti Aimaro Oreglio d’Isola e Guido Laganà.
I temi e i materiali della mostra sono suddivisi in due ambienti completamente separati tra loro, la Cavallerizza Reale e la Sala dell’ex Guarnigione seicentesca.
Cavallerizza Reale
All’interno della Cavallerizza Reale lo spazio espositivo è suddiviso in due livelli.
Quello inferiore, è dedicato alla presentazione dei progetti dei concorsi internazionali che RFI ha indetto: i vincitori (e classificati) per la nuova stazione di Torino Porta Susa, i vincitori per altre stazioni (Roma Tiburtina, Firenze Belfiore e Napoli Afragola); e all’esposizione di disegni originali o riproduzioni delle stazioni, oggetto dei concorsi o degli interventi di riqualificazione e valorizzazione.
Il livello superiore della mostra ospita un grande telo sul quale sono proiettate immagini coordinate delle stazioni di Eurolille, Londra St. Pancras, Lyon-Satolas, Gare de Lyon, Roma Termini, Milano Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Torino Porta Nuova e Reggio Calabria. La sezione video è integrata anche da riflessi filmati di repertorio del Centro Audiovisivi delle Ferrovie dello Stato, che documentano la riqualificazione delle stazioni italiane e la loro valenza sociale nei contesti urbani in cui sono collocate; e da riprese appositamente realizzate e documenti filmati, che testimoniano l’evoluzione e la diversificazione del ruolo delle stazioni, come strutture di servizio alla mobilità e motore delle trasformazioni urbane e sociali.
Avvolto dalle immagini in movimento, il visitatore vive così l’esperienza di camminare “dentro” le stazioni esistenti o nei modelli virtuali dei progetti futuri. Inoltre, nella sala sono stati collocati dei totem, con monitor, nei quali immagini con commento audio illustrano la filosofia della mostra, raccontando le stazioni proiettate sul grande telo.
Trasversale al Maneggio, il salone delle Biografie ospita quattro monitor con i profili dei vincitori delle nuove stazioni dell’Alta Velocità: il Gruppo francese Arep (capogruppo Jean-Marie Duthilleul e Etien Tricaud) con Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi (Torino Porta Susa), lo studio Paolo Desideri (Roma Termini), Norman Foster (Firenze Belfiore) e Zaha Hadid (Napoli Afragola).
Sala dell’ex Guarnigione seicentesca
La sezione della mostra allestita nella Sala dell’ex Guarnigione seicentesca è dedicata, invece, in gran parte al mondo ferroviario.
Qui sono illustrati i principali nodi urbani ferroviari italiani, mentre un’animazione video rappresenta le 2.630 stazioni italiane, quelle che rientrano nel perimetro industriale di RFI, le 13 gestite da Grandi Stazioni e le 103 di Centostazioni, società queste ultime del Gruppo Ferrovie dello Stato.
Inoltre, l’installazione di postazioni informatiche permetterà al visitatore la consultazione di “racconti multimediali”. Racconti che illustrano quanti sono i cambiamenti che l’abbassamento del piano del ferro e la nuova stazione di Torino Porta Susa stanno innescando. Una visione di sistema, quindi, non solo per il cittadino, che deve conoscere, ma anche un’analisi critica sulle trasformazioni che si stanno compiendo e le tracce che lasciano e lasceranno.
Infine, c’è uno spazio dedicato ai bambini (100 metri quadrati), animato da un gioco che simula le trasformazioni urbane nell’area di Porta Susa. Questo spazio, che ha un proprio ingresso con reception, è stato pensato a doppia altezza. Ciò permetterà ai bambini, una volta composta una determinata configurazione della stazione, di osservarne il risultato ad “altezza bambino”, attraverso un sistema di periscopi.
21
novembre 2003
Stazioni. Luoghi per le città
Dal 21 novembre al 21 dicembre 2003
architettura
Location
CAVALLERIZZA REALE
Torino, Via Giuseppe Verdi, 9, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Verdi, 9, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica ore 10.00 - 20.00