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Stefan Hirsig
Le opere di Stefan Hirsig (1966), in prevalenza tele ma anche murales e sculture, traggono le proprie forme dalla geometria e si ispirano ad altri ambiti quail la tecnologia, l’architettura e il design
Comunicato stampa
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Le opere di Stefan Hirsig (1966), in prevalenza tele ma anche murales e sculture, traggono le proprie forme dalla geometria e si ispirano ad altri ambiti quail la tecnologia, l’architettura e il design.
La differenza tra concreto e astratto risulta irrilevante tanto che ognuna di esse sembra voler raccontare una storia segreta, nascosta tra allusioni alla realtà e forme distorte.
Il primo impatto può suggerire uno stato confusionale e quasi disperato, ma l’autore vuole dichiaratamente lasciare aperta ogni possibilità interpretativa: in ogni elemento si può scorgere un semplice motivo astratto ma anche un paesaggio concreto; l’incanto consiste proprio nello scoprire il proprio personale e mutevole mondo immaginario lasciandosi trasportare dai mutamenti d’immagini, colori e strutture.
La sperimentazione di Hirsig si muove tra il virtuale e il fantastico attraverso associazioni stratificate di forme organiche, derivazioni geometriche e provocazioni cromatiche. Il linguaggio che utilizza è una rielaborazione di differenti stili come la Op Art degli anni Sessanta, il Purismo, la Action Painting, il Costruttivismo e la Pop Art; di tutte queste correnti si intuiscono reminescense e armoniche contaminazioni.
La realizzazione dinamica dei suoi lavori consiste nel coprire e nello scoprire, nel dissolvere e nel fondere elementi, nel dispiegare forme sia direttamente sia indirettamente.
Non ci si stanca mai di osservare queste opere perchè la percezione dello spettatore cambia continuamente e ogni volta, se ci si lascia ipnotizzare dai giochi geometrici, si può scorgere una nuova immagine o un nuovo elemento, senza ben comprendere se questo sia nascosto nel quadro o presente nella nostra fantasia.
La ricerca strutturale è complessa e dietro ogni segno vi è uno studio preciso e meticoloso.
La Galleria Marella dedica quindi a questo artista la sua prima personale italiana con la certezza che colori tenui e forme incisive possano condizionare e stimolare la sensibilità di chi vorrà perdersi tra questi sogni segreti e nuovi mondi fantastici.
Stefan Hirsig è nato a Berlino dove vive e lavora. Gli sono state dedicate numerose personali presso gallerie tedesche: dalla Galerie Philomene Magers,alla Contemporary Fine Arts di Berlino fino alla Galerie Klosterfelde. Le sue opere sono state esposte in diverse collettive internazionali: dalla Gimpel Fils, di Londra, alla mostra “Officina Europa” presso la GAM di Bologna, e ancora “Flaming June” (Los Angeles) fino alla collettiva “Stay Positive” presso il nostro spazio milanese.
La differenza tra concreto e astratto risulta irrilevante tanto che ognuna di esse sembra voler raccontare una storia segreta, nascosta tra allusioni alla realtà e forme distorte.
Il primo impatto può suggerire uno stato confusionale e quasi disperato, ma l’autore vuole dichiaratamente lasciare aperta ogni possibilità interpretativa: in ogni elemento si può scorgere un semplice motivo astratto ma anche un paesaggio concreto; l’incanto consiste proprio nello scoprire il proprio personale e mutevole mondo immaginario lasciandosi trasportare dai mutamenti d’immagini, colori e strutture.
La sperimentazione di Hirsig si muove tra il virtuale e il fantastico attraverso associazioni stratificate di forme organiche, derivazioni geometriche e provocazioni cromatiche. Il linguaggio che utilizza è una rielaborazione di differenti stili come la Op Art degli anni Sessanta, il Purismo, la Action Painting, il Costruttivismo e la Pop Art; di tutte queste correnti si intuiscono reminescense e armoniche contaminazioni.
La realizzazione dinamica dei suoi lavori consiste nel coprire e nello scoprire, nel dissolvere e nel fondere elementi, nel dispiegare forme sia direttamente sia indirettamente.
Non ci si stanca mai di osservare queste opere perchè la percezione dello spettatore cambia continuamente e ogni volta, se ci si lascia ipnotizzare dai giochi geometrici, si può scorgere una nuova immagine o un nuovo elemento, senza ben comprendere se questo sia nascosto nel quadro o presente nella nostra fantasia.
La ricerca strutturale è complessa e dietro ogni segno vi è uno studio preciso e meticoloso.
La Galleria Marella dedica quindi a questo artista la sua prima personale italiana con la certezza che colori tenui e forme incisive possano condizionare e stimolare la sensibilità di chi vorrà perdersi tra questi sogni segreti e nuovi mondi fantastici.
Stefan Hirsig è nato a Berlino dove vive e lavora. Gli sono state dedicate numerose personali presso gallerie tedesche: dalla Galerie Philomene Magers,alla Contemporary Fine Arts di Berlino fino alla Galerie Klosterfelde. Le sue opere sono state esposte in diverse collettive internazionali: dalla Gimpel Fils, di Londra, alla mostra “Officina Europa” presso la GAM di Bologna, e ancora “Flaming June” (Los Angeles) fino alla collettiva “Stay Positive” presso il nostro spazio milanese.
07
ottobre 2005
Stefan Hirsig
Dal 07 ottobre al 12 novembre 2005
arte contemporanea
Location
MARELLA ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Milano, Via Lepontina, 8, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11-19.30. Sabato 12-19
Vernissage
7 Ottobre 2005, ore 12-21
Autore