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Stefania De Salvador – Campi aperti
“Campi aperti” propone una quarantina di dipinti che tracciano i passaggi della ricerca pittorica intrapresa da Stefania De Salvador vari anni fa, da autodidatta, dopo aver frequentato, da auditrice, l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Comunicato stampa
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“Campi aperti” propone una quarantina di dipinti che tracciano i passaggi della ricerca pittorica intrapresa da Stefania De Salvador vari anni fa, da autodidatta, dopo aver frequentato, da auditrice, l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
I riferimenti paesaggistici, delle opere qui esposte sono “rubati”, o meglio, liberamente ispirati a foto delle colline e della costa marchigiana di Pacifico D’Ercoli e Andrea Del Zozzo (fotografi marchigiani dell’Associazione Altidona Belvedere, con i quali collabora da anni), o da scatti da lei stessa realizzati.
Gli altri riferimenti paesaggisti che De Salvador trasferisce sulla tela si rifanno allo studio delle ambientazioni naturali che segnano i dipinti da Giotto a Giorgine, epoca in cui il paesaggio, come lo intendiamo noi oggi, si andava definendo.
Lagune, alberi, marine, colte in varie stagioni, sono suggerite dalle atmosfere create da giochi cromatici e dall’evanescenza dei cieli, da uno studiato uso della materia (sabbia, polvere di marmo, polvere di vetro ecc) mescolata al colore ad olio su tele o su tavole di legno.
I titoli attribuiti ad ogni dipinto ripropongono quelli di brani di compositori classici o termini di carattere musicale.
Hanno scritto dei lavori di Stefania De Salvador
Con fiducia quasi a-storica nella figuratività pura e nella sua permanente agibilità estetica Stefania De Salvador compie un gesto intellettuale e tecnico che salta la modernità…esplora il passato, quello dell’arte, guarda, ricalca, studia, tenta fino a trovare uno sguardo contemporaneo sulle opere del rinascimento incipiente. E qui, attraverso un occhio che deve tutto al contemporaneo (inteso come categoria dell’arte, non come fatto temporale) tanta applicazione regala un risultato che con sorpresa, non deve nulla alla citazione: non siamo di fronte a un autore postmoderno, insomma. Il fare artistico di De Salvador si costruisce nell’attualità del gesto perché mettendo in atto la propria pittura prescinde dal materiale che su un piano di suggestione estetica l’ha evidentemente mossa. Così riesce a scavalcare il suo proprio gusto, superare l’autorefernzialità ed esplorare le strade della forma e del colore unite, riunite, come se questa unione di forma e colore, non solo ancora sia tracciabile, ma sia un approdo nuovo. Insomma oltre il citazionismo degli ultimi anni, oltre la neofiguratività e risalendo e ripensando anche oltre la forza della materia che ha costruito in parte, l’informale. Nuova, insomma, Stefania De Salvador per quello che si può giudicare oggi, qui.
PIER DAMIANO ORI
Nei dipinti di Stefania De Salvador incontriamo panorami di terre che crediamo di conoscere, ma che subito mostrano lati nuovi. Ed è questa la magia del colore. Perché quel riprodurre le visioni di terre amiche e vicine rivela che l’artista è riuscita ad entrare nello spirito della creazione. Non cercando – come avviene per molti - di copiare fedelmente la natura, ma cercando di fissare lo “spirito” delle cose... C’è così una pittura della voce che attrae in un vortice di sensazioni.
CARLO BENEDETTI
…il lavoro di De Salvador, ha come protagonista indiscusso il paesaggio, terragno o lacustre così prossimo a quello dei dipinti di Piero della Francesca. Un paesaggio silenzioso, privato di ogni presenza umana, e che da questo vuoto prende vita e movimento. L'uomo, richiamato nei titoli ripresi da termini musicali o dai titoli di compositori classici, è sostituito sulla tela da alberi o canneti, che qui diventano icona, unico punto di contatto fra terra e cielo, fra pesante e leggero altrimenti mai collegabili.
SERGIO ROTINO
Stefania De Salvador, nata nel 1961, vive e lavora a Bologna.
Laureata al Dams di Bologna con una tesi dal titolo Risonanze musicali di una architettura di Palladio si occupa da anni del rapporto “musica – architettura” e “musica – pittura” nel Rinascimento, pubblicando articoli su riviste specializzate e tenendo conferenze.
Ha conseguito il diploma di pianoforte presso il Conservatorio di Ravenna ed ha frequentato, come auditrice, l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Ha collaborato con periodici locali e nazionali occupandosi di arte musica e spettacolo. Ha condotto programmi dedicati alla musica antica e alla letteratura presso emittenti locali a Bologna.
Attualmente organizza eventi culturali, cura direzioni artistiche e segue l’ufficio stampa per diverse realtà in ambito culturale.
Negli ultimi anni ha esposto i propri lavori in diverse mostre personali in varie città dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Basilicata.
I riferimenti paesaggistici, delle opere qui esposte sono “rubati”, o meglio, liberamente ispirati a foto delle colline e della costa marchigiana di Pacifico D’Ercoli e Andrea Del Zozzo (fotografi marchigiani dell’Associazione Altidona Belvedere, con i quali collabora da anni), o da scatti da lei stessa realizzati.
Gli altri riferimenti paesaggisti che De Salvador trasferisce sulla tela si rifanno allo studio delle ambientazioni naturali che segnano i dipinti da Giotto a Giorgine, epoca in cui il paesaggio, come lo intendiamo noi oggi, si andava definendo.
Lagune, alberi, marine, colte in varie stagioni, sono suggerite dalle atmosfere create da giochi cromatici e dall’evanescenza dei cieli, da uno studiato uso della materia (sabbia, polvere di marmo, polvere di vetro ecc) mescolata al colore ad olio su tele o su tavole di legno.
I titoli attribuiti ad ogni dipinto ripropongono quelli di brani di compositori classici o termini di carattere musicale.
Hanno scritto dei lavori di Stefania De Salvador
Con fiducia quasi a-storica nella figuratività pura e nella sua permanente agibilità estetica Stefania De Salvador compie un gesto intellettuale e tecnico che salta la modernità…esplora il passato, quello dell’arte, guarda, ricalca, studia, tenta fino a trovare uno sguardo contemporaneo sulle opere del rinascimento incipiente. E qui, attraverso un occhio che deve tutto al contemporaneo (inteso come categoria dell’arte, non come fatto temporale) tanta applicazione regala un risultato che con sorpresa, non deve nulla alla citazione: non siamo di fronte a un autore postmoderno, insomma. Il fare artistico di De Salvador si costruisce nell’attualità del gesto perché mettendo in atto la propria pittura prescinde dal materiale che su un piano di suggestione estetica l’ha evidentemente mossa. Così riesce a scavalcare il suo proprio gusto, superare l’autorefernzialità ed esplorare le strade della forma e del colore unite, riunite, come se questa unione di forma e colore, non solo ancora sia tracciabile, ma sia un approdo nuovo. Insomma oltre il citazionismo degli ultimi anni, oltre la neofiguratività e risalendo e ripensando anche oltre la forza della materia che ha costruito in parte, l’informale. Nuova, insomma, Stefania De Salvador per quello che si può giudicare oggi, qui.
PIER DAMIANO ORI
Nei dipinti di Stefania De Salvador incontriamo panorami di terre che crediamo di conoscere, ma che subito mostrano lati nuovi. Ed è questa la magia del colore. Perché quel riprodurre le visioni di terre amiche e vicine rivela che l’artista è riuscita ad entrare nello spirito della creazione. Non cercando – come avviene per molti - di copiare fedelmente la natura, ma cercando di fissare lo “spirito” delle cose... C’è così una pittura della voce che attrae in un vortice di sensazioni.
CARLO BENEDETTI
…il lavoro di De Salvador, ha come protagonista indiscusso il paesaggio, terragno o lacustre così prossimo a quello dei dipinti di Piero della Francesca. Un paesaggio silenzioso, privato di ogni presenza umana, e che da questo vuoto prende vita e movimento. L'uomo, richiamato nei titoli ripresi da termini musicali o dai titoli di compositori classici, è sostituito sulla tela da alberi o canneti, che qui diventano icona, unico punto di contatto fra terra e cielo, fra pesante e leggero altrimenti mai collegabili.
SERGIO ROTINO
Stefania De Salvador, nata nel 1961, vive e lavora a Bologna.
Laureata al Dams di Bologna con una tesi dal titolo Risonanze musicali di una architettura di Palladio si occupa da anni del rapporto “musica – architettura” e “musica – pittura” nel Rinascimento, pubblicando articoli su riviste specializzate e tenendo conferenze.
Ha conseguito il diploma di pianoforte presso il Conservatorio di Ravenna ed ha frequentato, come auditrice, l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Ha collaborato con periodici locali e nazionali occupandosi di arte musica e spettacolo. Ha condotto programmi dedicati alla musica antica e alla letteratura presso emittenti locali a Bologna.
Attualmente organizza eventi culturali, cura direzioni artistiche e segue l’ufficio stampa per diverse realtà in ambito culturale.
Negli ultimi anni ha esposto i propri lavori in diverse mostre personali in varie città dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Basilicata.
19
agosto 2011
Stefania De Salvador – Campi aperti
Dal 19 al 28 agosto 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO DEI CARDINALI PALLOTTA
Caldarola, Piazza Vittorio Emanuele, (Macerata)
Caldarola, Piazza Vittorio Emanuele, (Macerata)
Orario di apertura
sabato 20 e domenica 21 dalle 11 alle 13 - dalle 17 alle 20
negli altri giorni info 333.7272514
Vernissage
19 Agosto 2011, ore 18.30
Autore