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Stefania Di Marco – Sospensioni Femminili
Oggi rivediamo i corpi plastici ma a distanza ravvicinata, secondo inquadrature che vogliono confondere lo sguardo, indagando quei gesti fisici che esaltano la carnalità delle protagoniste.
Comunicato stampa
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Alla sua seconda personale romana negli spazi della 2RC, Stefania Di Marco presenta, con la cura di Gianluca Marziani, una rigorosa scelta fotografica dai cicli di recente produzione.
Il processo elaborativo, oggi come ieri, prevede un percorso fotografico che si contamina con la scultura e l’installazione. Nella prima fase, infatti, l’artista realizza manichini che anima e sveste/veste secondo movenze plastiche dagli impatti stranianti. Subito dopo crea i set, sagoma e manipola le luci, annulla o sottolinea il contesto scenico. Quindi fotografa le scene affinchè l’opera, destinata al fissaggio su materiali tattilmente vivi (il cristal sopra la carta fotografica permette un effetto di sospensione acquatica), simuli la verità attraverso i mezzi scoperti della finzione.
Tornando alla precedente mostra dal titolo “Piscine”, scriveva Marziani che “…lo scenario delle piscine domina l’immagine. E’ un mondo liquido di azzurri morbidi e intensi, di riflessi abbaglianti e magnetici, di luci dirette e anomale. Un luogo di trasparenze che interagisce con alcuni corpi silenziosi, atletici, sensuali. Nelle vasche ecco uomini e donne con costumi e minimi accessori. Agili presenze sulla scena che richiamano un gruppo di manichini fantasmatici: ‘plasticamente’ rilassati mentre galleggiano in quel limbo tra paesaggio reale e sogno plausibile. L’inquadratura che li coinvolge vive così tra verità e finzione, tra l’immaginario pittorico e una volumetria figurativa che si tramuta in sensibile specchio fotografico…”
Oggi rivediamo i corpi plastici ma a distanza ravvicinata, secondo inquadrature che vogliono confondere lo sguardo, indagando quei gesti fisici che esaltano la carnalità delle protagoniste. Senti la spinta dei corpi, la pressione degli abbracci e delle contorsioni, le energie sessuali che fanno vibrare la scena. Le figure appaiono senza capelli, denudate e intense nei loro occhi dalla luce viva. Il feticismo diventa una magnifica ossessione: e si spinge a stretto contatto epidermico, gira attorno a bocca, naso, collo…
In parallelo, secondo un ciclo opposto e complementare, si rientra nell’acqua ma il corpo scompare per richiamare i dettagli assenti. Dentro liquidi calmi galleggiano onde di capelli lunghi, talvolta da soli, altre volte assieme a petali o fiori integri. L’atmosfera sospesa ci trascina in un vortice di dubbi emotivi, tra l’estasi della libertà acquatica e il dramma di una vicenda misteriosa.
Da una parte il corpo con la sua presenza fisica…
Dall’altra i capelli che raccontano il mistero del corpo celato…
Misteriose sospensioni femminili, come quei petali alla deriva…
Interrogativi attorno alla femminilità viva…
Il processo elaborativo, oggi come ieri, prevede un percorso fotografico che si contamina con la scultura e l’installazione. Nella prima fase, infatti, l’artista realizza manichini che anima e sveste/veste secondo movenze plastiche dagli impatti stranianti. Subito dopo crea i set, sagoma e manipola le luci, annulla o sottolinea il contesto scenico. Quindi fotografa le scene affinchè l’opera, destinata al fissaggio su materiali tattilmente vivi (il cristal sopra la carta fotografica permette un effetto di sospensione acquatica), simuli la verità attraverso i mezzi scoperti della finzione.
Tornando alla precedente mostra dal titolo “Piscine”, scriveva Marziani che “…lo scenario delle piscine domina l’immagine. E’ un mondo liquido di azzurri morbidi e intensi, di riflessi abbaglianti e magnetici, di luci dirette e anomale. Un luogo di trasparenze che interagisce con alcuni corpi silenziosi, atletici, sensuali. Nelle vasche ecco uomini e donne con costumi e minimi accessori. Agili presenze sulla scena che richiamano un gruppo di manichini fantasmatici: ‘plasticamente’ rilassati mentre galleggiano in quel limbo tra paesaggio reale e sogno plausibile. L’inquadratura che li coinvolge vive così tra verità e finzione, tra l’immaginario pittorico e una volumetria figurativa che si tramuta in sensibile specchio fotografico…”
Oggi rivediamo i corpi plastici ma a distanza ravvicinata, secondo inquadrature che vogliono confondere lo sguardo, indagando quei gesti fisici che esaltano la carnalità delle protagoniste. Senti la spinta dei corpi, la pressione degli abbracci e delle contorsioni, le energie sessuali che fanno vibrare la scena. Le figure appaiono senza capelli, denudate e intense nei loro occhi dalla luce viva. Il feticismo diventa una magnifica ossessione: e si spinge a stretto contatto epidermico, gira attorno a bocca, naso, collo…
In parallelo, secondo un ciclo opposto e complementare, si rientra nell’acqua ma il corpo scompare per richiamare i dettagli assenti. Dentro liquidi calmi galleggiano onde di capelli lunghi, talvolta da soli, altre volte assieme a petali o fiori integri. L’atmosfera sospesa ci trascina in un vortice di dubbi emotivi, tra l’estasi della libertà acquatica e il dramma di una vicenda misteriosa.
Da una parte il corpo con la sua presenza fisica…
Dall’altra i capelli che raccontano il mistero del corpo celato…
Misteriose sospensioni femminili, come quei petali alla deriva…
Interrogativi attorno alla femminilità viva…
06
maggio 2004
Stefania Di Marco – Sospensioni Femminili
Dal 06 al 30 maggio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA 2RC
Roma, Via Delle Mantellate, 15A, (Roma)
Roma, Via Delle Mantellate, 15A, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì
dalle 15.00 alle 19.00
il sabato per appuntamento