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Stefania Errore – Black, Brown, Beige in Red, Green and Blue
Mostra fotografica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Black, Brown, Beige with Blue, Red and Green, è un viaggio, il mio viaggio alla ricerca della musica afro-americana contemporanea, un viaggio intorno al suono alla scoperta del colore.
Nero, marrone, beige da una suite di Duke Ellinghton: infinite sfumature della pelle, della terra. Luci di palcoscenico, rosso, arancio, blue, viola, verde e giallo oro: gli effetti si moltiplicano. Rosso, verde e blu, colore nel mondo digitale: le possibilita’ si fanno infinite.
Qualche anno fa l’incontro con due grandi della musica afro-americana attuale, mi ha portato a seguirne le orme, alla ricerca della musica, di questa musica.
Una musica che sfugge a qualsiasi classificazione: jazz, free-jazz, improvvisata, radicale, underground? Archie Shepp, musica come ribellione, grido per la libertà; musica come impegno politico per l’affermazione dei diritti della propria gente. Ernest Dawkins, Roscoe Mitchell e Don Moye, musica come aggregazione per il riconoscimento della propria dignità artistica con la AACM di Chicago. Antony Braxton e George Lewis, musica come percorso individuale e ricerca intellettuale. Henry Grimes, musica come flusso di coscienza del sè. Sam Rivers, Fred Anderson e Kidd Jordan, musica come apertura, condivisione e creazione collettiva. William Parker e Hamid Drake, musica come visione, superamento delle differenze, linguaggio universale.
Cosi’ mi sono ritrovata a peregrinare da un posto all’altro, dai festival di frontiera ai palcoscenici istituzionali, dai centri sociali alle kermesse di successo. Ho cominciato a conoscere i musicisti, andare oltre le apparenze e scoprire il lato umano di questi artisti.
Artisti che hanno fatto la storia della musica.
Artisti che conservano intatta la propria umiltà, semplicità e umanità.
Artisti che continuano a fare musica, la loro musica.
Senza di loro, senza la loro musica, tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un ringraziamento particolare va ad Hamid Drake e William Parker per avermi accolto nel loro mondo e offerto la loro amicizia.”
Le immagini presentate in questo lavoro, sono parte di un percorso di ricerca e di un progetto più ampio nell’ambito della musica.
Vision Festival X-XI, 2005-2006 New York (USA), Sant’Anna Arresi 2005 Jazz Festival in Sardegna, JazzFlirt 2005 Formia, Fandango Jazz Festival 2006 Roma, Roccella Jazz Festival 2006 in Calabria, Le Labbra Nude 2006, Controindicazioni, Roma Jazz Festival 2007, Color is Jazz 2007 Chiasso (Svizzera), Sons d’Hiver 2007 Parigi (Francia), La Palma Club, Casa del Jazz e Auditorium Parco della Musica, Roma.
Stefania Errore, nata a Roma, si avvicina alla fotografia e al jazz nel 1992, durante un soggiorno in Olanda per completare gli studi in Informatica. Segue un corso di fondamenti di fotografia presso la Scuola Antonelli e dopo un workshop con il fotografo Pino Ninfa, inizia un percorso in cui si fondono passione per la musica ed espressione per immagini. Si trasferisce a Roma nel 1998..Pubblica le prime fotografie sulla rivista della Camera Verde guidata da Giovanni Andrea Semerano cineasta, autore ed editore. Conosce la fotografa Maristella Campolunghi che la incoraggia nella ricerca fotografica. Frequenta un corso di fotografia tenuto dalla fotografa Alessandra Tarantino (Associated Press), e prosegue la sperimentazione con il bianco e nero. Partecipa a diverse collettive e segue concerti e festival a Roma, in Italia e all’estero.
Nel 2005 presso la Camera Verde, la personale “Me, Myself and Jazz”, lavoro bianco e nero con relativa pubblicazione disponibile anche presso la Biblioteca del Centre Pompidou di Parigi. Nello stesso anno effettua il primo viaggio a New York, per seguire il Vision Festival X, festival di musica d’avanguardia, e comincia a esplorare le possibilità del mezzo digitale. Nel 2006, conosce Harvey Benge, fotografo neozelandese, che l’aiuta a definire meglio la sua progettualità. Invitata a partecipare al Vision Festival XI, con altri artisti e fotografi europei, presenta “We people who are lighter than blue”, in tecnica mista. Ha realizzato interviste e recensioni, e collabora con la rivista Musica Jazz, All About Jazz Italy e Tomajazz in Spagna. Il corpus delle sue opere consiste in circa 20.000 negativi bianco nero e immagini in digitale. All’interesse per la musica e la cultura afro-americana si aggiungono la musica al femminile, e la sperimentazione di temi fotografici, come il ritratto, la danza e la periferia urbana.
Personali
We people who are lighter than blue, Giugno 2006, Angel Oresanz, Foundation, New York
Me, Myself and Jazz, personale con pubblicazione. 19 Maggio – 31 luglio 2005, Camera Verde Roma
Collettive
Luci e Ombre, 2006 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
Quinquennale de la Camera Verde, 2005 Roma
FotoCoppia, 2005 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
AUGURI!, 2004 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
Omaggio a Lucrezia Borgia, 2004 Nepi
D’ Après Man Ray, 2003 Camera Verde Roma
Il Lavatoio, Trentennale 2002 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
Interviste e recensioni
Intervista a Henry Grimes, New York 2006. Inedita.
Intervista a Leena Conquest, Musica Jazz, Marzo 2006
All About Jazz Italia
Intervista a Sabina Meyer, 2006
http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=24
TOMAJAZZ, Spagna
Wadada Leo Smith, Festival Controindicazioni 04, La Palma, Roma
http://www.tomajazz.com/clubdejazz/conciertos/wadada_leo_smith_roma_2004.htm
Susie Ibarra, 5/11/2004 , Roma Jazz Festival, La Palma, Roma
http://www.tomajazz.com/clubdejazz/conciertos/ibarra_roma_2004.htm
MUJICIAN, Controindicazioni 04, La Palma, Roma
http://www.tomajazz.com/clubdejazz/conciertos/mujician_roma_2004.htm
Fotografie Pubblicate
Musica Jazz, Coda Magazine, Double Bassist, Il Manifesto, Rivista dell’associazione Culturale La Camera Verde
Cataloghi Festival “New York is Now!” e Hallwalls, USA. La Palma Club
Nero, marrone, beige da una suite di Duke Ellinghton: infinite sfumature della pelle, della terra. Luci di palcoscenico, rosso, arancio, blue, viola, verde e giallo oro: gli effetti si moltiplicano. Rosso, verde e blu, colore nel mondo digitale: le possibilita’ si fanno infinite.
Qualche anno fa l’incontro con due grandi della musica afro-americana attuale, mi ha portato a seguirne le orme, alla ricerca della musica, di questa musica.
Una musica che sfugge a qualsiasi classificazione: jazz, free-jazz, improvvisata, radicale, underground? Archie Shepp, musica come ribellione, grido per la libertà; musica come impegno politico per l’affermazione dei diritti della propria gente. Ernest Dawkins, Roscoe Mitchell e Don Moye, musica come aggregazione per il riconoscimento della propria dignità artistica con la AACM di Chicago. Antony Braxton e George Lewis, musica come percorso individuale e ricerca intellettuale. Henry Grimes, musica come flusso di coscienza del sè. Sam Rivers, Fred Anderson e Kidd Jordan, musica come apertura, condivisione e creazione collettiva. William Parker e Hamid Drake, musica come visione, superamento delle differenze, linguaggio universale.
Cosi’ mi sono ritrovata a peregrinare da un posto all’altro, dai festival di frontiera ai palcoscenici istituzionali, dai centri sociali alle kermesse di successo. Ho cominciato a conoscere i musicisti, andare oltre le apparenze e scoprire il lato umano di questi artisti.
Artisti che hanno fatto la storia della musica.
Artisti che conservano intatta la propria umiltà, semplicità e umanità.
Artisti che continuano a fare musica, la loro musica.
Senza di loro, senza la loro musica, tutto questo non sarebbe stato possibile.
Un ringraziamento particolare va ad Hamid Drake e William Parker per avermi accolto nel loro mondo e offerto la loro amicizia.”
Le immagini presentate in questo lavoro, sono parte di un percorso di ricerca e di un progetto più ampio nell’ambito della musica.
Vision Festival X-XI, 2005-2006 New York (USA), Sant’Anna Arresi 2005 Jazz Festival in Sardegna, JazzFlirt 2005 Formia, Fandango Jazz Festival 2006 Roma, Roccella Jazz Festival 2006 in Calabria, Le Labbra Nude 2006, Controindicazioni, Roma Jazz Festival 2007, Color is Jazz 2007 Chiasso (Svizzera), Sons d’Hiver 2007 Parigi (Francia), La Palma Club, Casa del Jazz e Auditorium Parco della Musica, Roma.
Stefania Errore, nata a Roma, si avvicina alla fotografia e al jazz nel 1992, durante un soggiorno in Olanda per completare gli studi in Informatica. Segue un corso di fondamenti di fotografia presso la Scuola Antonelli e dopo un workshop con il fotografo Pino Ninfa, inizia un percorso in cui si fondono passione per la musica ed espressione per immagini. Si trasferisce a Roma nel 1998..Pubblica le prime fotografie sulla rivista della Camera Verde guidata da Giovanni Andrea Semerano cineasta, autore ed editore. Conosce la fotografa Maristella Campolunghi che la incoraggia nella ricerca fotografica. Frequenta un corso di fotografia tenuto dalla fotografa Alessandra Tarantino (Associated Press), e prosegue la sperimentazione con il bianco e nero. Partecipa a diverse collettive e segue concerti e festival a Roma, in Italia e all’estero.
Nel 2005 presso la Camera Verde, la personale “Me, Myself and Jazz”, lavoro bianco e nero con relativa pubblicazione disponibile anche presso la Biblioteca del Centre Pompidou di Parigi. Nello stesso anno effettua il primo viaggio a New York, per seguire il Vision Festival X, festival di musica d’avanguardia, e comincia a esplorare le possibilità del mezzo digitale. Nel 2006, conosce Harvey Benge, fotografo neozelandese, che l’aiuta a definire meglio la sua progettualità. Invitata a partecipare al Vision Festival XI, con altri artisti e fotografi europei, presenta “We people who are lighter than blue”, in tecnica mista. Ha realizzato interviste e recensioni, e collabora con la rivista Musica Jazz, All About Jazz Italy e Tomajazz in Spagna. Il corpus delle sue opere consiste in circa 20.000 negativi bianco nero e immagini in digitale. All’interesse per la musica e la cultura afro-americana si aggiungono la musica al femminile, e la sperimentazione di temi fotografici, come il ritratto, la danza e la periferia urbana.
Personali
We people who are lighter than blue, Giugno 2006, Angel Oresanz, Foundation, New York
Me, Myself and Jazz, personale con pubblicazione. 19 Maggio – 31 luglio 2005, Camera Verde Roma
Collettive
Luci e Ombre, 2006 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
Quinquennale de la Camera Verde, 2005 Roma
FotoCoppia, 2005 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
AUGURI!, 2004 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
Omaggio a Lucrezia Borgia, 2004 Nepi
D’ Après Man Ray, 2003 Camera Verde Roma
Il Lavatoio, Trentennale 2002 Il Lavatoio Contumaciale, Roma
Interviste e recensioni
Intervista a Henry Grimes, New York 2006. Inedita.
Intervista a Leena Conquest, Musica Jazz, Marzo 2006
All About Jazz Italia
Intervista a Sabina Meyer, 2006
http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=24
TOMAJAZZ, Spagna
Wadada Leo Smith, Festival Controindicazioni 04, La Palma, Roma
http://www.tomajazz.com/clubdejazz/conciertos/wadada_leo_smith_roma_2004.htm
Susie Ibarra, 5/11/2004 , Roma Jazz Festival, La Palma, Roma
http://www.tomajazz.com/clubdejazz/conciertos/ibarra_roma_2004.htm
MUJICIAN, Controindicazioni 04, La Palma, Roma
http://www.tomajazz.com/clubdejazz/conciertos/mujician_roma_2004.htm
Fotografie Pubblicate
Musica Jazz, Coda Magazine, Double Bassist, Il Manifesto, Rivista dell’associazione Culturale La Camera Verde
Cataloghi Festival “New York is Now!” e Hallwalls, USA. La Palma Club
30
marzo 2007
Stefania Errore – Black, Brown, Beige in Red, Green and Blue
Dal 30 marzo al 21 aprile 2007
fotografia
Location
LIBRERIA BROADWAY
Palermo, Via Rosolino Pilo, 18, (Palermo)
Palermo, Via Rosolino Pilo, 18, (Palermo)
Orario di apertura
tutti i giorni 09.30/13.30 – 14.30/20.00
Vernissage
30 Marzo 2007, ore 18
Autore
Curatore