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Stefano Arienti. Antipolvere
Allestita nella sala grande di Palazzo Santa Margherita, la mostra copre 25 anni di attività di uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, approfondendo in particolare l’originalità del suo modo di intendere la pratica del disegno e del suo approccio nei confronti di stili, tecniche e modelli
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 25 marzo alle ore 18.00 alla Galleria Civica di Modena Antipolvere, personale di Stefano Arienti. Allestita nella sala grande di Palazzo Santa Margherita, la mostra copre 25 anni di attività di uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, approfondendo in particolare l'originalità del suo modo di intendere la pratica del disegno e del suo approccio nei confronti di stili, tecniche e modelli.
Inaugura sabato 25 marzo alle ore 18.00 alla Galleria Civica di Modena Antipolvere, personale di Stefano Arienti.
Allestita nella sala grande di Palazzo Santa Margherita, la mostra copre 25 anni di attività di uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, approfondendo in particolare l'originalità del suo modo di intendere la pratica del disegno e del suo approccio nei confronti di stili, tecniche e modelli.
Opere su carta e su supporti inconsueti come i grandi disegni realizzati su teli da cantiere, commissionati da istituzioni pubbliche, fondazioni private - ma anche aziende come Ermenegildo Zegna e Kartell – sono testimoni di un percorso di ricerca incessante in cui le immagini sono sottoposte a infiniti processi di studio e variazione: fotocopiate, ricalcate, tracciate con forature, intessute o disegnate in oro.
Il titolo della mostra, Antipolvere, si riferisce non solo al materiale - il telo antipolvere da ponteggio utilizzato in diversi dei lavori esposti - ma anche alla modalità di guardare al passato senza giudicarlo “polveroso”, rivisitandolo e rinnovandolo in continuazione senza alcun senso di soggezione o distanza. Questo atteggiamento riguarda il concetto di immagine nel suo complesso, come afferma l’artista “viviamo in una specie di dittatura degli oggetti e di conseguenza delle immagini, e potrebbe sembrare che esse debbano solo essere consumate; invece possiamo tranquillamente entrare all’interno di esse, produrne di nuove e farle vivere diversamente, rendendole indipendenti dal passato ma anche da noi stessi”.
Tra le opere selezionate due inediti realizzati nel 2017 con i quali Stefano Arienti propone un'interpretazione personale in chiave contemporanea della tradizione artistica italiana. La prima è un'opera concepita per il Museo Civico di Asola, paese natale dell’artista, e presentata in anteprima a Modena: un dittico ispirato alle ante d'organo dipinte dal Romanino per la cattedrale cittadina. La seconda è un'opera dedicata espressamente a Modena e realizzata grazie alla collaborazione con la Galleria Estense: Arienti ha voluto confrontarsi con l'altarolo di El Greco, uno dei capolavori conservati nel museo modenese, rendendo così omaggio alla modernità del maestro tardo rinascimentale. In mostra, tra le altre opere, anche progetti in cui il pubblico diventa protagonista del processo artistico, come i grandi libri delle firme, o è invitato a una fruizione attiva del'opera, come accade per "I nomi di Ciserano", un ambiente composto da tappeti tinti di nero e cuscini decorati a mano, e per i libri fotocopia, veri e propri strumenti di lavoro che diventano volumi d'artista a disposizione dei visitatori.
Una raccolta di diversi cicli di immagini verrà inoltre proiettata in un ambiente personalizzato in maniera originale dall'artista mentre nel chiostro di Palazzo Santa Margherita campeggerà un grande telo realizzato nel 2012 per l'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, mai esposto in Italia. Completa il percorso espositivo un videodocumentario prodotto dalla Galleria Civica di Modena, in cui l'artista racconta la propria poetica attraverso le opere in mostra. Un estratto dedicato all'opera ispirata all'altarolo di El Greco sarà visibile online sul sito della Galleria Estense (www.gallerie-estensi.beniculturali.it).
Per l'occasione sarà pubblicato Fuori registo, un libro d'artista edito da Corraini Edizioni, Mantova.
Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961, vive e lavora a Milano) è uno degli artisti italiani più significativi della sua generazione e uno dei più noti in campo internazionale. Proveniente da studi scientifici, intraprende il suo percorso artistico negli anni Ottanta attraverso la frequentazione di figure di spicco della cultura milanese tra cui Corrado Levi, ottenendo rapidamente importanti riconoscimenti da parte della critica.
Il suo lavoro prende le mosse da materiali, oggetti e immagini preesistenti - dai grandi artisti del passato fino alla cultura popolare - compiendo alterazioni di forma e traduzioni che ne modificano il significato in un processo creativo orizzontale e antilineare. Arienti affronta così temi chiave dell'arte contemporanea come la natura e il ruolo dell'immagine e il concetto di originalità.
In anni più recenti si è spesso cimentato nella realizzazione e installazione di opere di grandi dimensioni in spazi di tipo monumentale, ma sempre come esito di un processo conoscitivo dal basso del contesto storico e culturale.
Tra le numerose istituzioni che gli hanno dedicato una mostra personale ricordiamo la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Isabella Stewart Garden Museum di Boston, il MAXXI di Roma, Museion di Bolzano, MAMbo di Bologna, le Fondazioni Spinola Banna e Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, oltre che alla Biennale di Istanbul, e a prestigiose collettive al Museo Reina Sofia di Madrid, Castello di Rivoli, ICA di Londra, Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne, Villa Manin, Tel Aviv Museum of Art, Palazzo Grassi, MART, Musée d'Art Moderne di Parigi, MoCA di Chicago, MoCa di Cleveland e Power Station of Art di Shangai.
Inaugura sabato 25 marzo alle ore 18.00 alla Galleria Civica di Modena Antipolvere, personale di Stefano Arienti.
Allestita nella sala grande di Palazzo Santa Margherita, la mostra copre 25 anni di attività di uno dei più noti e riconosciuti artisti italiani a livello internazionale, approfondendo in particolare l'originalità del suo modo di intendere la pratica del disegno e del suo approccio nei confronti di stili, tecniche e modelli.
Opere su carta e su supporti inconsueti come i grandi disegni realizzati su teli da cantiere, commissionati da istituzioni pubbliche, fondazioni private - ma anche aziende come Ermenegildo Zegna e Kartell – sono testimoni di un percorso di ricerca incessante in cui le immagini sono sottoposte a infiniti processi di studio e variazione: fotocopiate, ricalcate, tracciate con forature, intessute o disegnate in oro.
Il titolo della mostra, Antipolvere, si riferisce non solo al materiale - il telo antipolvere da ponteggio utilizzato in diversi dei lavori esposti - ma anche alla modalità di guardare al passato senza giudicarlo “polveroso”, rivisitandolo e rinnovandolo in continuazione senza alcun senso di soggezione o distanza. Questo atteggiamento riguarda il concetto di immagine nel suo complesso, come afferma l’artista “viviamo in una specie di dittatura degli oggetti e di conseguenza delle immagini, e potrebbe sembrare che esse debbano solo essere consumate; invece possiamo tranquillamente entrare all’interno di esse, produrne di nuove e farle vivere diversamente, rendendole indipendenti dal passato ma anche da noi stessi”.
Tra le opere selezionate due inediti realizzati nel 2017 con i quali Stefano Arienti propone un'interpretazione personale in chiave contemporanea della tradizione artistica italiana. La prima è un'opera concepita per il Museo Civico di Asola, paese natale dell’artista, e presentata in anteprima a Modena: un dittico ispirato alle ante d'organo dipinte dal Romanino per la cattedrale cittadina. La seconda è un'opera dedicata espressamente a Modena e realizzata grazie alla collaborazione con la Galleria Estense: Arienti ha voluto confrontarsi con l'altarolo di El Greco, uno dei capolavori conservati nel museo modenese, rendendo così omaggio alla modernità del maestro tardo rinascimentale. In mostra, tra le altre opere, anche progetti in cui il pubblico diventa protagonista del processo artistico, come i grandi libri delle firme, o è invitato a una fruizione attiva del'opera, come accade per "I nomi di Ciserano", un ambiente composto da tappeti tinti di nero e cuscini decorati a mano, e per i libri fotocopia, veri e propri strumenti di lavoro che diventano volumi d'artista a disposizione dei visitatori.
Una raccolta di diversi cicli di immagini verrà inoltre proiettata in un ambiente personalizzato in maniera originale dall'artista mentre nel chiostro di Palazzo Santa Margherita campeggerà un grande telo realizzato nel 2012 per l'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, mai esposto in Italia. Completa il percorso espositivo un videodocumentario prodotto dalla Galleria Civica di Modena, in cui l'artista racconta la propria poetica attraverso le opere in mostra. Un estratto dedicato all'opera ispirata all'altarolo di El Greco sarà visibile online sul sito della Galleria Estense (www.gallerie-estensi.beniculturali.it).
Per l'occasione sarà pubblicato Fuori registo, un libro d'artista edito da Corraini Edizioni, Mantova.
Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961, vive e lavora a Milano) è uno degli artisti italiani più significativi della sua generazione e uno dei più noti in campo internazionale. Proveniente da studi scientifici, intraprende il suo percorso artistico negli anni Ottanta attraverso la frequentazione di figure di spicco della cultura milanese tra cui Corrado Levi, ottenendo rapidamente importanti riconoscimenti da parte della critica.
Il suo lavoro prende le mosse da materiali, oggetti e immagini preesistenti - dai grandi artisti del passato fino alla cultura popolare - compiendo alterazioni di forma e traduzioni che ne modificano il significato in un processo creativo orizzontale e antilineare. Arienti affronta così temi chiave dell'arte contemporanea come la natura e il ruolo dell'immagine e il concetto di originalità.
In anni più recenti si è spesso cimentato nella realizzazione e installazione di opere di grandi dimensioni in spazi di tipo monumentale, ma sempre come esito di un processo conoscitivo dal basso del contesto storico e culturale.
Tra le numerose istituzioni che gli hanno dedicato una mostra personale ricordiamo la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Isabella Stewart Garden Museum di Boston, il MAXXI di Roma, Museion di Bolzano, MAMbo di Bologna, le Fondazioni Spinola Banna e Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, oltre che alla Biennale di Istanbul, e a prestigiose collettive al Museo Reina Sofia di Madrid, Castello di Rivoli, ICA di Londra, Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne, Villa Manin, Tel Aviv Museum of Art, Palazzo Grassi, MART, Musée d'Art Moderne di Parigi, MoCA di Chicago, MoCa di Cleveland e Power Station of Art di Shangai.
25
marzo 2017
Stefano Arienti. Antipolvere
Dal 25 marzo al 16 luglio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA DI MODENA – PALAZZO SANTA MARGHERITA
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 103, (Modena)
Orario di apertura
mercoledì-venerdì 10.30-13.00 e 16.00-19.30; sabato, domenica e festivi 10.30-19.30. Lunedì e martedì chiuso
Vernissage
25 Marzo 2017, h 18
Autore
Curatore