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Stefano Baroni – Vivacità della Grazia
Partendo dalla fotografia digitale, Baroni realizza opere di grande formato che si amalgamano con la pittura, stanti gli interventi manuali successivi alla stampa su carta cotone. L’effetto che ne scaturisce permea queste opere di un’aura antica che ricorda l’affresco pompeiano, affiancando i riferimenti alla storia dell’arte alla riflessione sociale
Comunicato stampa
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Per il cartellone culturale della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Stefano Baroni è protagonista della mostra Vivacità della Grazia, a cura di Niccolò Lucarelli.
La Mitologia greca è il fuoco ispiratore della serie fotografica Icarus, che Stefano Baroni ha sviluppato con un’ottica contemporanea. In prima istanza, Icaro è colui che, affascinato dall’ignoto, sfida i propri limiti al costo della sua stessa vita, bramoso di libertà e insofferente agli ammonimenti paterni. Quintessenza della gioventù spregiudicata, eroe mancato ma con la tempra per poterlo diventare. Nella sua personale rilettura di questo Mito, Baroni sposta il punto di vista, poiché il personaggio non è più un uomo ma una donna, la cui coscienza di sé può forse essere paragonata al desiderio di Icaro di avvicinarsi al sole: anche questa è una sfida oltre se stessi, ma che una società patriarcale e maschilista - com’è ancora, purtroppo, la nostra -, rende forse ancora più ardua. Ardua ma necessaria per abbattere barriere di pregiudizi e atteggiamenti incivili. Nella sua opera fotografica dai tocchi poetici, Baroni riflette su una condizione sociale difficile ma vissuta con orgoglio e senza rassegnazione, al punto che la caduta non ha più esito mortale ma si trasforma in un soffice atterraggio, metafora della capacità di non lasciarsi travolgere dalle avversità.
“Nobil natura è quella // che a sollevar s’ardisce // gli occhi mortali incontra // al comun fato”. La modernità dei versi dell’eroica e struggente Ginestra di Giacomo Leopardi incontra l’opera di Stefano Baroni nel momento immediatamente successivo all’aver toccato il suolo da parte della donna-Icaro; con fierezza, rivolge lo sguardo in alto, verso una possibile “origine del fato”, ben decisa a sfidarlo, a non lasciarsene dominare.
Partendo dalla fotografia digitale, Baroni realizza opere di grande formato che si amalgamano con la pittura, stanti gli interventi manuali successivi alla stampa su carta cotone. L’effetto che ne scaturisce permea queste opere di un’aura antica che ricorda l’affresco pompeiano, affiancando i riferimenti alla storia dell’arte alla riflessione sociale. Una serie artistica, Icarus, a carattere civile,
L’Icaro femminile di Baroni è metafora della condizione della donna contemporanea, che purtroppo, in quasi ogni parte del mondo, trova difficoltà nell’accedere alla piena parità di genere, ed è spesso vittima di abusi e violenze fisiche e morali. Eppure, una volta toccato il fondo, la caduta non sembra avere effetti disastrosi sul corpo di quest’Icaro donna, che riesce a rialzarsi e a risalire. Nell’ultima delle opere della serie, Baroni lancia un messaggio di speranza all’umanità, tramite quella figura femminile che si rialza, in quanto, per riallacciarsi a Giorgione, depositaria della forza ancestrale della vita, e quindi madre di rinnovamento. È attraverso la donna e la sua vocazione all’educare che passa il progresso civile, che si sviluppano gli stimoli per guardare avanti. Anche in virtù di ciò, deve nascere una nuova cultura di rispetto della donna, che abbatta una volta per tutte pregiudizi e barriere. L’opera di Stefano Baroni porta un contributo di riflessione su questa urgenza sociale.
La mostra, realizzata in collaborazione con Asterisco Associazione Culturale, è patrocinata dal Comune di Prato e resterà aperta fino al 2 dicembre.
La Mitologia greca è il fuoco ispiratore della serie fotografica Icarus, che Stefano Baroni ha sviluppato con un’ottica contemporanea. In prima istanza, Icaro è colui che, affascinato dall’ignoto, sfida i propri limiti al costo della sua stessa vita, bramoso di libertà e insofferente agli ammonimenti paterni. Quintessenza della gioventù spregiudicata, eroe mancato ma con la tempra per poterlo diventare. Nella sua personale rilettura di questo Mito, Baroni sposta il punto di vista, poiché il personaggio non è più un uomo ma una donna, la cui coscienza di sé può forse essere paragonata al desiderio di Icaro di avvicinarsi al sole: anche questa è una sfida oltre se stessi, ma che una società patriarcale e maschilista - com’è ancora, purtroppo, la nostra -, rende forse ancora più ardua. Ardua ma necessaria per abbattere barriere di pregiudizi e atteggiamenti incivili. Nella sua opera fotografica dai tocchi poetici, Baroni riflette su una condizione sociale difficile ma vissuta con orgoglio e senza rassegnazione, al punto che la caduta non ha più esito mortale ma si trasforma in un soffice atterraggio, metafora della capacità di non lasciarsi travolgere dalle avversità.
“Nobil natura è quella // che a sollevar s’ardisce // gli occhi mortali incontra // al comun fato”. La modernità dei versi dell’eroica e struggente Ginestra di Giacomo Leopardi incontra l’opera di Stefano Baroni nel momento immediatamente successivo all’aver toccato il suolo da parte della donna-Icaro; con fierezza, rivolge lo sguardo in alto, verso una possibile “origine del fato”, ben decisa a sfidarlo, a non lasciarsene dominare.
Partendo dalla fotografia digitale, Baroni realizza opere di grande formato che si amalgamano con la pittura, stanti gli interventi manuali successivi alla stampa su carta cotone. L’effetto che ne scaturisce permea queste opere di un’aura antica che ricorda l’affresco pompeiano, affiancando i riferimenti alla storia dell’arte alla riflessione sociale. Una serie artistica, Icarus, a carattere civile,
L’Icaro femminile di Baroni è metafora della condizione della donna contemporanea, che purtroppo, in quasi ogni parte del mondo, trova difficoltà nell’accedere alla piena parità di genere, ed è spesso vittima di abusi e violenze fisiche e morali. Eppure, una volta toccato il fondo, la caduta non sembra avere effetti disastrosi sul corpo di quest’Icaro donna, che riesce a rialzarsi e a risalire. Nell’ultima delle opere della serie, Baroni lancia un messaggio di speranza all’umanità, tramite quella figura femminile che si rialza, in quanto, per riallacciarsi a Giorgione, depositaria della forza ancestrale della vita, e quindi madre di rinnovamento. È attraverso la donna e la sua vocazione all’educare che passa il progresso civile, che si sviluppano gli stimoli per guardare avanti. Anche in virtù di ciò, deve nascere una nuova cultura di rispetto della donna, che abbatta una volta per tutte pregiudizi e barriere. L’opera di Stefano Baroni porta un contributo di riflessione su questa urgenza sociale.
La mostra, realizzata in collaborazione con Asterisco Associazione Culturale, è patrocinata dal Comune di Prato e resterà aperta fino al 2 dicembre.
23
novembre 2018
Stefano Baroni – Vivacità della Grazia
Dal 23 novembre al 02 dicembre 2018
arte contemporanea
Location
SPAZIO VALENTINI
Prato, Via Bettino Ricasoli, 6, (Prato)
Prato, Via Bettino Ricasoli, 6, (Prato)
Orario di apertura
mar-ven 15,30-1830 sab-dom 10,30-12,30 e 16-18,30
Vernissage
23 Novembre 2018, ore 17.30
Autore
Curatore