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Stefano Bergamo – …Tanto è solo un gioco!
I suoi dipinti diventano icone del postmoderno, lucida descrizione del consumismo e delle sue conseguenze, viaggio nei grandi cambiamenti della società, dei suoi usi e dei suoi costumi, affascinante percorso nei complessi meandri dei nuovi linguaggi e della moderna comunicazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla galleria d'arte contemporanea “Studio C” di via G.Campesio 39 - Piacenza, si inaugura oggi, alle ore 18, la mostra personale di Stefano Bergamo dal titolo “...Tanto è solo un gioco!”.
Nato a Leverano, in provincia di Lecce, dove anche attualmente vive e lavora, Stefano Bergamo ha frequentato la Facoltà di Economia della sua città completando poi gli studi con un prestigioso master in “Gestione del Patrimonio Artistico”.
Interessante anche il suo percorso espressivo che, in questi anni, lo ha visto protagonista di numerose rassegne (personali e collettive) in svariate città italiane e straniere, finalista per ben due volte al “Premio Mondadori” e selezionato al “Premio Celeste”. Ottime premesse, dunque, per una sua chiara e precisa collocazione all'interno del complesso mondo artistico contemporaneo che, nonostante le continue promesse, appare sempre più carente di fresche energie e nuove realtà.
L'incontro con la pittura di Stefano Bergamo rappresenta perciò una preziosa occasione per riflettere sull'attuale stato dell'arte, sulle sue tematiche e i suoi obiettivi all'interno di una società che continua ad essere in continua evoluzione e mutamento.
La sua espressione, dal solido impianto grafico-compositivo, ha senza dubbio avvertito l'influenza delle più importanti e significative Avanguardie Storiche, ma successivamente la sua attenzione si è concentrata su una visione più attuale e contemporanea dell'arte e della società, sulle ultime istanze artistico-culturali Americane ed Europee ed in particolare su una più aggiornata rivisitazione della Pop-Art e del suo mondo. Così Stefano Bergamo ci regala nitide e suggestive immagini del mondo metropolitano e del traffico cittadino, auto accatastate in attesa di una imminente rottamazione, incroci caotici dove miriadi di colorate vetture procedono in doppia e tripla fila: ma nelle sue opere compaiono anche asettici e silenziosi interni, figure e ritratti di personaggi ispirati a famosi e datati fumetti. Il tutto eseguito con un linguaggio fluido e scorrevole, grafico e pittorico insieme dove il “taglio” fotografico degli oggetti e delle cose rappresentate viene “rinterzato” e rafforzato dal segno netto dei contorni, in vere e proprie tassellature che racchiudono i soggetti.
Un modo di procedere e di eseguire, dunque, che richiama la cartellonistica più evoluta e qualificata, la grafica d'eccellenza, le tematiche e i soggetti che furono della così detta “Arte Popolare” degli anni sessanta e che l'artista pugliese purifica e ripropone con nuova e rinnovata carica, con moderno sentire e autentica emozione.
Così i suoi dipinti diventano icone del postmoderno, lucida descrizione del consumismo e delle sue conseguenze, viaggio nei grandi cambiamenti della società, dei suoi usi e dei suoi costumi, affascinante percorso nei complessi meandri dei nuovi linguaggi e della moderna comunicazione. Allora tutta la sua espressione si veste di simbologia e significati, diventa metafora del nostri tempo e delle sue problematiche e nel caos urbano è facile leggere la crisi esistenziale contemporanea, la ricerca di ruoli e identità, la solitudine e il senso di straniamento di questa vita agitata e convulsa.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d'arte Luciano Carini, terminerà il 6 dicembre.
Nato a Leverano, in provincia di Lecce, dove anche attualmente vive e lavora, Stefano Bergamo ha frequentato la Facoltà di Economia della sua città completando poi gli studi con un prestigioso master in “Gestione del Patrimonio Artistico”.
Interessante anche il suo percorso espressivo che, in questi anni, lo ha visto protagonista di numerose rassegne (personali e collettive) in svariate città italiane e straniere, finalista per ben due volte al “Premio Mondadori” e selezionato al “Premio Celeste”. Ottime premesse, dunque, per una sua chiara e precisa collocazione all'interno del complesso mondo artistico contemporaneo che, nonostante le continue promesse, appare sempre più carente di fresche energie e nuove realtà.
L'incontro con la pittura di Stefano Bergamo rappresenta perciò una preziosa occasione per riflettere sull'attuale stato dell'arte, sulle sue tematiche e i suoi obiettivi all'interno di una società che continua ad essere in continua evoluzione e mutamento.
La sua espressione, dal solido impianto grafico-compositivo, ha senza dubbio avvertito l'influenza delle più importanti e significative Avanguardie Storiche, ma successivamente la sua attenzione si è concentrata su una visione più attuale e contemporanea dell'arte e della società, sulle ultime istanze artistico-culturali Americane ed Europee ed in particolare su una più aggiornata rivisitazione della Pop-Art e del suo mondo. Così Stefano Bergamo ci regala nitide e suggestive immagini del mondo metropolitano e del traffico cittadino, auto accatastate in attesa di una imminente rottamazione, incroci caotici dove miriadi di colorate vetture procedono in doppia e tripla fila: ma nelle sue opere compaiono anche asettici e silenziosi interni, figure e ritratti di personaggi ispirati a famosi e datati fumetti. Il tutto eseguito con un linguaggio fluido e scorrevole, grafico e pittorico insieme dove il “taglio” fotografico degli oggetti e delle cose rappresentate viene “rinterzato” e rafforzato dal segno netto dei contorni, in vere e proprie tassellature che racchiudono i soggetti.
Un modo di procedere e di eseguire, dunque, che richiama la cartellonistica più evoluta e qualificata, la grafica d'eccellenza, le tematiche e i soggetti che furono della così detta “Arte Popolare” degli anni sessanta e che l'artista pugliese purifica e ripropone con nuova e rinnovata carica, con moderno sentire e autentica emozione.
Così i suoi dipinti diventano icone del postmoderno, lucida descrizione del consumismo e delle sue conseguenze, viaggio nei grandi cambiamenti della società, dei suoi usi e dei suoi costumi, affascinante percorso nei complessi meandri dei nuovi linguaggi e della moderna comunicazione. Allora tutta la sua espressione si veste di simbologia e significati, diventa metafora del nostri tempo e delle sue problematiche e nel caos urbano è facile leggere la crisi esistenziale contemporanea, la ricerca di ruoli e identità, la solitudine e il senso di straniamento di questa vita agitata e convulsa.
La rassegna, che sarà introdotta dal critico d'arte Luciano Carini, terminerà il 6 dicembre.
24
novembre 2012
Stefano Bergamo – …Tanto è solo un gioco!
Dal 24 novembre al 06 dicembre 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30.
Lunedì chiuso
Vernissage
24 Novembre 2012, ore 18.00
Autore
Curatore