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Stefano Borioni – Dove hai sepolto i tuoi sogni?
La personale comprende 15 scatti realizzati tra il 2006 e il 2009 e per la prima volta presenta un diverso approccio fotografico dell’artista.
Comunicato stampa
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Il 15 ottobre alle ore 20:00 c/o il Pub TIRABOUCHON di Roma si terrà il vernissage della personale fotografica “Dove hai sepolto i tuoi sogni?” di Stefano Borioni. La mostra resterà aperta fino al 22 ottobre tutte le sere dalle 22:00 alle 2:00.
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Stefano Borioni nasce a Roma nel 1980. Dottore in Intervento Clinico c/o la Facoltà di Psicologia di Roma “La Sapienza”, negli ultimi dieci anni ha reso la macchina fotografica un accessorio indispensabile del suo guardaroba e della sua vita quotidiana. All’attivo quattro personali (“Un libero cercare” – ROMA, febbraio 2008; “Cardiologia” – ROMA, maggio 2008; “Forse da molto lontano” – ROMA, febbraio 2009; “Piangi Roma” – LUCERA (Fg), agosto 2009) e due collettive organizzate dal Circolo degli Artisti di Roma all’interno degli eventi “N.U.A. - L’Arte Invisibile” (giugno 2008) e “WI.fi.Art” (novembre 2008).
La personale comprende 15 scatti realizzati tra il 2006 e il 2009 e per la prima volta presenta un diverso approccio fotografico dell’artista. Il punto di passaggio a nuove tematiche e nuovi scenari è nitidamente rappresentato dalla foto “Viola d’Autunno”. Dal totalizzante bianco/nero, intervallato da alcune solarizzazioni, le nuove creazioni di Borioni, sempre più spesso, lasciano spazio al colore e iniziano ad avvalersi dell’uso di tecniche di Ritocco Digitale. Invariata l’ispirazione forte tratta dalla realtà circostante. Si espande la dimensione in cui l’osservatore può addentrarsi ed inizia ad emergere un particolare ermetismo nel senso del messaggio. La dimensione onirica, surreale o apocalittica prende il sopravvento. Immancabili, infine, gli affascinanti titoli che regalano un’emozione in più.
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MOSTRA “DOVE HAI SEPOLTO I TUOI SOGNI?”
1_ una nuova mostra, un nuovo titolo e nuovi approcci fotografici...che significato apportano alla crescita del tuo percorso artistico?
Si il mese di Settembre in questo senso mi stimola, conserva per me il fascino del ritorno a scuola per rivedere gli amici perduti di vista durante l'estate e, si sa, che quando non si vede un amico da un po' di tempo c'è sempre qualcosa da raccontargli...ecco questo è il mio racconto, o meglio la mia domanda. La crescita di cui hai parlato è forse questa, nelle mostre precedenti mi sono limitato a raccontare, adesso proverò anche a suggestionare ed a interrogare lo spettatore. Cominciando dal titolo.
2_in questa mostra si evidenzia il progressivo cambiamento del tuo stile fotografico...quali riflessioni ti hanno portato a tale scelta?
La Fotografia si scontra purtroppo con l'evidente limite che in teoria non può andare oltre quel che la realtà gli propone, deve cogliere l'attimo come dicevo ai tempi di "Un Libero Cercare"(ndr la prima mostra dell'artista). Questo però crea un recinto concettuale intorno ad ogni fotografo, la realtà è sì fonte d'infinita ispirazione sia in senso qualitativo che quantitativo, ma cosa succede se io voglio fotografare un incubo, una suggestione, l'ansia da prestazione o il senso di decadimento morale che a mio avviso avvolge la nostra società? Ecco che devo trovare un secondo livello, forse sovrapponibile al primo o forse soltanto tangente ad esso, che mi consenta di uscire fuori dal recinto e proseguire la mia ricerca. E' chiaro che fuori dal recinto c'è però meno luce, meno punti di riferimento e si naviga a vista...Un collega psicologo nel vedere i nuovi lavori è rimasto colpito ed mi ha detto come a suo avviso sia evidente il passaggio da un livello conscio ad uno inconscio..mi ha prima fatto i complimenti e poi ridendo ha aggiunto "adesso so' cavoli tuoi" (sorride)
3_la foto "Viola d'Autunno" segna il punto di passaggio alle nuove sperimentazioni digitali...tecnicamente come ti approcci alle tue nuove realizzazioni artistiche?
Viola d'Autunno è stata realizzata durante il passaggio di un tram lungo via Prenestina, il dolore espresso in maniera manifesta dalla locandina affissa su questo si scontrava con l'apparente immobilità emozionale della passeggera che guardava davanti a se. Lì ho colto il bisogno di cui ti parlavo prima ma in quello scatto non c'è stato alcun ritocco, termine che per inciso detesto perchè mi fa venire in mente i ritocchi glamour dei calendari delle veline. In questo caso il mio "ritocco" non è funzionale a migliorare qualcosa ed avvicinarla ad una modello, chessò un seno perfetto, ma a realizzare qualcosa che altrimenti resterebbe
soltanto nella mia mente..La suggestione diventa realtà attraverso uno strumento ma soffermiamoci sulla prima o sulla seconda non sullo strumento..
4_nuovi scenari surreali e apocalittici caratterizzano le tue fotografie...quale messaggio intendi trasmettere?
Chi ha seguito i miei lavori passati sa che in me vive la forte sensazione che l'evoluzione tecnologica che caratterizza la nostra società si scontri con una forte involuzione morale che banalizza e sporca la vita di molti. Qualcuno a furia di Grandi Fratelli, Striscia le Notizie e Uomini&Donni ha convinto la mia generazione che la felicità significhi avere un sacco di soldi al di la da come li si ha guadagnati, che la bellezza sia un'oca rifatta che ride dicendo banalità, che il divertimento sia urlare alle telecamere di Lucignolo da qualche discoteca della riviera romagnola. Sono sogni di plastica che progressivamente sostituiscono i nostri sogni, quelli veri, quelli personali e mi pare che le persone accettino con maggiore accondiscendenza il baratto...io nel mio piccolo cerco invece di stimolare nella direzione opposta, cerco di ricordare che prima di cadere nella trappola dei sogni Endemol probabilmente ne avevate di vostri..dove li avete sepolti?
5_le foto "Tramonto Occidentale" e "I sospiri di tua Madre" sono caratterizzate da una totalizzante visione paesaggistica di fondo. che significato ha per te questo elemento?
Concettualmente non credo ci sia un significato comune legato all’elemento paesaggistico, in Tramonto Occidentale i corpi riversi in terra e il deserto circostante si pongono in contrasto con l’assoluta indifferenza della coppia che, comodamente adagiata su un divano in pelle, guarda la tv… Ne “I Respiri di tua madre” la visione paesaggistica è funzionale a dare “ampio respiro” alla tematica del prendere coscienza, del vedere con consapevolezza.
6_nuovi titoli da cui emerge uno spiccato ermetismo. quali messaggi si possono rintracciare?
(Sorride) Non sarebbe ermetico risponderti, non credi?
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Stefano Borioni nasce a Roma nel 1980. Dottore in Intervento Clinico c/o la Facoltà di Psicologia di Roma “La Sapienza”, negli ultimi dieci anni ha reso la macchina fotografica un accessorio indispensabile del suo guardaroba e della sua vita quotidiana. All’attivo quattro personali (“Un libero cercare” – ROMA, febbraio 2008; “Cardiologia” – ROMA, maggio 2008; “Forse da molto lontano” – ROMA, febbraio 2009; “Piangi Roma” – LUCERA (Fg), agosto 2009) e due collettive organizzate dal Circolo degli Artisti di Roma all’interno degli eventi “N.U.A. - L’Arte Invisibile” (giugno 2008) e “WI.fi.Art” (novembre 2008).
La personale comprende 15 scatti realizzati tra il 2006 e il 2009 e per la prima volta presenta un diverso approccio fotografico dell’artista. Il punto di passaggio a nuove tematiche e nuovi scenari è nitidamente rappresentato dalla foto “Viola d’Autunno”. Dal totalizzante bianco/nero, intervallato da alcune solarizzazioni, le nuove creazioni di Borioni, sempre più spesso, lasciano spazio al colore e iniziano ad avvalersi dell’uso di tecniche di Ritocco Digitale. Invariata l’ispirazione forte tratta dalla realtà circostante. Si espande la dimensione in cui l’osservatore può addentrarsi ed inizia ad emergere un particolare ermetismo nel senso del messaggio. La dimensione onirica, surreale o apocalittica prende il sopravvento. Immancabili, infine, gli affascinanti titoli che regalano un’emozione in più.
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MOSTRA “DOVE HAI SEPOLTO I TUOI SOGNI?”
1_ una nuova mostra, un nuovo titolo e nuovi approcci fotografici...che significato apportano alla crescita del tuo percorso artistico?
Si il mese di Settembre in questo senso mi stimola, conserva per me il fascino del ritorno a scuola per rivedere gli amici perduti di vista durante l'estate e, si sa, che quando non si vede un amico da un po' di tempo c'è sempre qualcosa da raccontargli...ecco questo è il mio racconto, o meglio la mia domanda. La crescita di cui hai parlato è forse questa, nelle mostre precedenti mi sono limitato a raccontare, adesso proverò anche a suggestionare ed a interrogare lo spettatore. Cominciando dal titolo.
2_in questa mostra si evidenzia il progressivo cambiamento del tuo stile fotografico...quali riflessioni ti hanno portato a tale scelta?
La Fotografia si scontra purtroppo con l'evidente limite che in teoria non può andare oltre quel che la realtà gli propone, deve cogliere l'attimo come dicevo ai tempi di "Un Libero Cercare"(ndr la prima mostra dell'artista). Questo però crea un recinto concettuale intorno ad ogni fotografo, la realtà è sì fonte d'infinita ispirazione sia in senso qualitativo che quantitativo, ma cosa succede se io voglio fotografare un incubo, una suggestione, l'ansia da prestazione o il senso di decadimento morale che a mio avviso avvolge la nostra società? Ecco che devo trovare un secondo livello, forse sovrapponibile al primo o forse soltanto tangente ad esso, che mi consenta di uscire fuori dal recinto e proseguire la mia ricerca. E' chiaro che fuori dal recinto c'è però meno luce, meno punti di riferimento e si naviga a vista...Un collega psicologo nel vedere i nuovi lavori è rimasto colpito ed mi ha detto come a suo avviso sia evidente il passaggio da un livello conscio ad uno inconscio..mi ha prima fatto i complimenti e poi ridendo ha aggiunto "adesso so' cavoli tuoi" (sorride)
3_la foto "Viola d'Autunno" segna il punto di passaggio alle nuove sperimentazioni digitali...tecnicamente come ti approcci alle tue nuove realizzazioni artistiche?
Viola d'Autunno è stata realizzata durante il passaggio di un tram lungo via Prenestina, il dolore espresso in maniera manifesta dalla locandina affissa su questo si scontrava con l'apparente immobilità emozionale della passeggera che guardava davanti a se. Lì ho colto il bisogno di cui ti parlavo prima ma in quello scatto non c'è stato alcun ritocco, termine che per inciso detesto perchè mi fa venire in mente i ritocchi glamour dei calendari delle veline. In questo caso il mio "ritocco" non è funzionale a migliorare qualcosa ed avvicinarla ad una modello, chessò un seno perfetto, ma a realizzare qualcosa che altrimenti resterebbe
soltanto nella mia mente..La suggestione diventa realtà attraverso uno strumento ma soffermiamoci sulla prima o sulla seconda non sullo strumento..
4_nuovi scenari surreali e apocalittici caratterizzano le tue fotografie...quale messaggio intendi trasmettere?
Chi ha seguito i miei lavori passati sa che in me vive la forte sensazione che l'evoluzione tecnologica che caratterizza la nostra società si scontri con una forte involuzione morale che banalizza e sporca la vita di molti. Qualcuno a furia di Grandi Fratelli, Striscia le Notizie e Uomini&Donni ha convinto la mia generazione che la felicità significhi avere un sacco di soldi al di la da come li si ha guadagnati, che la bellezza sia un'oca rifatta che ride dicendo banalità, che il divertimento sia urlare alle telecamere di Lucignolo da qualche discoteca della riviera romagnola. Sono sogni di plastica che progressivamente sostituiscono i nostri sogni, quelli veri, quelli personali e mi pare che le persone accettino con maggiore accondiscendenza il baratto...io nel mio piccolo cerco invece di stimolare nella direzione opposta, cerco di ricordare che prima di cadere nella trappola dei sogni Endemol probabilmente ne avevate di vostri..dove li avete sepolti?
5_le foto "Tramonto Occidentale" e "I sospiri di tua Madre" sono caratterizzate da una totalizzante visione paesaggistica di fondo. che significato ha per te questo elemento?
Concettualmente non credo ci sia un significato comune legato all’elemento paesaggistico, in Tramonto Occidentale i corpi riversi in terra e il deserto circostante si pongono in contrasto con l’assoluta indifferenza della coppia che, comodamente adagiata su un divano in pelle, guarda la tv… Ne “I Respiri di tua madre” la visione paesaggistica è funzionale a dare “ampio respiro” alla tematica del prendere coscienza, del vedere con consapevolezza.
6_nuovi titoli da cui emerge uno spiccato ermetismo. quali messaggi si possono rintracciare?
(Sorride) Non sarebbe ermetico risponderti, non credi?
15
ottobre 2009
Stefano Borioni – Dove hai sepolto i tuoi sogni?
Dal 15 al 22 ottobre 2009
fotografia
Location
TIRABOUCHON
Roma, Via Degli Aurunci, 26/28, (Roma)
Roma, Via Degli Aurunci, 26/28, (Roma)
Vernissage
15 Ottobre 2009, ore 20
Autore
Curatore