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Stefano Cozzaglio
Le parole e le immagini di Cozzaglio si alternano e compenetrano al ritmo incessante di immaginarie partiture, visive e tattili, entro le quali l’orizzonte della narrazione scompare per far posto al lettore-osservatore.
Comunicato stampa
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Dopo il successo dell’anno scorso, torna a Castell’Arquato la Rassegna PerCorsi d’Arte, un’iniziativa culturale che si propone di valorizzare il talento di valenti artisti contemporanei. La manifestazione artistica, suddivisa in cinque mostre personali, si tiene presso lo Spazio Arte di via Dante 8 (basso paese), e vanta il patrocinio del Comune di Castell’Arquato – Assessorato alla Cultura, della Pro Loco e del Circo Culturale Arciarquiatese. Ad aprire la Rassegna sarà la personale dell’architetto milanese Stefano Cozzaglio, che verrà inaugurata domenica 18 aprile alle ore 17. Le parole e le immagini di Cozzaglio si alternano e compenetrano al ritmo incessante di immaginarie partiture, visive e tattili, entro le quali l’orizzonte della narrazione scompare per far posto al lettore-osservatore, invitato – non chiamato a gran voce – a completare con la propria fantasia, con la propria immaginazione, quei racconti non finiti che egli ci propone e svela. Xiti (questo lo pseudonimo con cui firma i suoi lavori) riesce a condurci per mano nel suo mondo, che pur affondando le radici nel reale – come le sue seducenti figure femminili, gravide di un fascino misterioso – si articola in emozionanti sussulti che ci guidano all’interno di scenari surreali, dove il confine tra veglia e sonno non è mai definito. Non siamo dunque dinanzi a opere conchiuse o autoreferenti, immerse nella memoria o nell’immaginario del loro creatore. Al contrario, esse vivono solo e soltanto grazie alla fruizione di chi si pone in ascolto di quanto esse intendono trasmettere. La passione di Cozzaglio per i costumi, i fumetti, i racconti e le sceneggiature lo ha condotto a fissare sulla carta impressioni, sensazioni ed emozioni che paiono scivolare l’una nell’altra come fossero parti di un unico universo immaginativo nel quale è facile e gradevole perdersi ad libitum. Un universo in cui si entra silenziosamente, dando cioè uno sguardo per poi riflettere e proiettare se stessi nella multiformità di esperienze visive e rappresentative che lambiscono registri assai eterogenei. Il dato di partenza può essere, a seconda dell’ispirazione, reale o immaginario, e i collegamenti che da esso si dipartono sono imprevedibili, tanto da risultare felicemente inaspettati o inattesi persino allo stesso artista. Cozzaglio ama, ne siamo certi, questo intrigante procedere non per giustapposizioni, ma secondo un meccanismo che tende, come lui stesso spiega, a descrivere e illustrare qualcosa a seconda della situazione creativa in cui si trova, inserendo un elemento estraneo che, quasi paradossalmente, diventa accessibile nel contesto. Siamo dunque nel campo della pura invenzione rappresentativa, in seno alla quale vige un’autonomia assoluta, una libertà di percorrere anche la non-finitezza, alla ricerca di un contatto effettivo fra chi legge e osserva e lui stesso, artefice di queste composizioni che si nutrono di una poesia raffinata. L’esposizione, accompagnata da una monografia pubblicata dall’editrice cremonese ImmaginAria, osserva il seguente orario di apertura: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 18.30.
18
aprile 2004
Stefano Cozzaglio
Dal 18 aprile al 18 maggio 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIO ARTE
Castell'arquato, Via Dante Alighieri, 8, (Piacenza)
Castell'arquato, Via Dante Alighieri, 8, (Piacenza)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 18.30
Vernissage
18 Aprile 2004, ore 17