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Stefano Iraci – Pareidolia
Per pareidolia in neuroscienze si intende l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili dalla forma casuale. Utilizzando immagini pittoriche ipermoderne, Stefano Iraci crea un linguaggio aperto alla globalizzazione.
Comunicato stampa
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La pareidolia per le neuroscienze costituisce un riflesso ancestrale dell’uomo, basato sull’istinto e necessità di riconoscere nella maniera più rapida possibile, quasi a livello inconscio, volti o forme dal significato familiare in oggetti o profili dalla forma casuale.
Il linguaggio pittorico di Stefano Iraci che attinge a suggestioni multiculturali primordiali e ipermoderne, fatto di segni neri su campiture di colore suggerisce, un po’ come nei test di Rorschach, la presenza di figure e storie in continua trasformazione perché la pittura, così come la musica, lascia libera l’immaginazione di viaggiare tra infinite e sempre nuove interpretazioni. Pertanto le sue opere si pongono alla mente dell’osservatore come delle tavole di riflessione, di meditazione, dove, una volta liberati dalla necessità di decifrazione semantica, ci si può abbandonare al vuoto ideativo della contemplazione cromatica.
Stefano Iraci ritrae la consapevolezza contemporanea dei grandi cambiamenti ambientali e sociali senza paura o pruderie. E’ nato nel 1959 a Roma, dove vive e lavora.
Iraci ha un forte background in scienze umane e formazione artistica. Il corpo umano è uno dei suoi soggetti preferiti, approfondito frequentando corsi di anatomia e laureandosi in medicina, prima di ottenere un dottorato in biologia degli epiteli.
Dal 1998 espone le sue opere in diverse città europee presso gallerie private ( Galleria Abraco/Lisbona, Galleria Frank Pages/Baden Baden ), pubbliche istituzioni ( I. I. C. Bruxelles, Palazzo Berlaymont C.E. di Bruxelles, MACRO Roma, MAXXI Roma, Auditorium Parco della Musica Roma …) e collezioni private.
Il linguaggio pittorico di Stefano Iraci che attinge a suggestioni multiculturali primordiali e ipermoderne, fatto di segni neri su campiture di colore suggerisce, un po’ come nei test di Rorschach, la presenza di figure e storie in continua trasformazione perché la pittura, così come la musica, lascia libera l’immaginazione di viaggiare tra infinite e sempre nuove interpretazioni. Pertanto le sue opere si pongono alla mente dell’osservatore come delle tavole di riflessione, di meditazione, dove, una volta liberati dalla necessità di decifrazione semantica, ci si può abbandonare al vuoto ideativo della contemplazione cromatica.
Stefano Iraci ritrae la consapevolezza contemporanea dei grandi cambiamenti ambientali e sociali senza paura o pruderie. E’ nato nel 1959 a Roma, dove vive e lavora.
Iraci ha un forte background in scienze umane e formazione artistica. Il corpo umano è uno dei suoi soggetti preferiti, approfondito frequentando corsi di anatomia e laureandosi in medicina, prima di ottenere un dottorato in biologia degli epiteli.
Dal 1998 espone le sue opere in diverse città europee presso gallerie private ( Galleria Abraco/Lisbona, Galleria Frank Pages/Baden Baden ), pubbliche istituzioni ( I. I. C. Bruxelles, Palazzo Berlaymont C.E. di Bruxelles, MACRO Roma, MAXXI Roma, Auditorium Parco della Musica Roma …) e collezioni private.
24
novembre 2016
Stefano Iraci – Pareidolia
Dal 24 novembre al 17 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
CENTRO LUIGI DI SARRO
Roma, Via Paolo Emilio, 28, (Roma)
Roma, Via Paolo Emilio, 28, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
24 Novembre 2016, ore 18
Autore
Curatore