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Stefano Minzi – Digestione
Ritratti compositi, pezzi di volti e pezzi di storia così spesso esposti e guardati da essersi trasformati in altro. Una digestione visiva che si realizza nella sperimentazione di diverse tecniche di printmaking, su diversi materiali, dalla carta alla stoffa, passando per la tela.
Comunicato stampa
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È una vera e propria crasi visiva quella che realizza Stefano Minzi, autore di ritratti compositi che nascono dalla fusione di volti reali. Gli occhi e la fronte di un personaggio, il naso e la bocca di un altro: si sovrappongono le immagini e il gioco è fatto. Il risultato è un volto camuffato che ci osserva dalla carta sgranata o dalla liscia stoffa di un cuscino.
Stefano lavora da anni (prima a Roma, Berlino e adesso a Londra), sperimentando diverse tecniche di printmaking, come fotoincisione, xerox transfer, serigrafia e incisione con lastre di materiali particolari, come il tetrapak. Il risultato sono veri e propri pezzi unici realizzati non solo su carta ma anche su stoffa e altro.
Come scrive Annalisa Inzana nella presentazione in catalogo: « È una digestione visiva quella che opera Stefano Minzi, la dimostrazione che le immagini guardate troppo a lungo si usurano fino a diventare qualcos’altro. L’ossessione per i ritratti di alcuni personaggi della nostra società e per le documentazioni fotografiche della nostra storia, come il disastro dell’atomica a Hiroshima e Nagasaki, hanno nel percorso dell’artista la valenza di una domanda ripetuta con veemenza, a cui cerca una risposta.»
Una mostra affascinante, da digerire con intelligenza, da gustare nell’amara ironia che la accompagna.
Stefano lavora da anni (prima a Roma, Berlino e adesso a Londra), sperimentando diverse tecniche di printmaking, come fotoincisione, xerox transfer, serigrafia e incisione con lastre di materiali particolari, come il tetrapak. Il risultato sono veri e propri pezzi unici realizzati non solo su carta ma anche su stoffa e altro.
Come scrive Annalisa Inzana nella presentazione in catalogo: « È una digestione visiva quella che opera Stefano Minzi, la dimostrazione che le immagini guardate troppo a lungo si usurano fino a diventare qualcos’altro. L’ossessione per i ritratti di alcuni personaggi della nostra società e per le documentazioni fotografiche della nostra storia, come il disastro dell’atomica a Hiroshima e Nagasaki, hanno nel percorso dell’artista la valenza di una domanda ripetuta con veemenza, a cui cerca una risposta.»
Una mostra affascinante, da digerire con intelligenza, da gustare nell’amara ironia che la accompagna.
14
maggio 2009
Stefano Minzi – Digestione
Dal 14 maggio al 05 giugno 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’AFFICHE
Milano, Via dell'Unione, 6, (Milano)
Milano, Via dell'Unione, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
14 Maggio 2009, dalle ore 18.30
Autore
Curatore