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Stefano Moor – Architetto
Vengono presentate quattro costruzioni private poste in quattro luoghi speciali: presentazione di progetti, ma soprattutto occasione di riflessione sul pensiero architettonico che li accompagna.
La mostra propone un confronto fra le quattro realizzazioni, con l’obiettivo di leggerne la dimensione pubblica – intrinseca a questi luoghi particolari – che tutti gli edifici esposti vogliono assumere.
Comunicato stampa
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Nell'ambito della rassegna “Il linguaggio della città costruita”, 10° ciclo degli incontri culturali promossi ogni anno dall'Archivio Cattaneo con il sostegno della Provincia di Como e della Regione Lombardia, si inaugura venerdì 12 novembre alle ore 18,00 nei saloni della villa del Grumello la mostra Stefano Moor architetto.
Nato a Lugano nel 1968, Stefano Moor si diploma nel '93 alla scuola politecnica di Losanna con Luigi Snozzi, con il quale avvierà una lunga collaborazione didattica presso lo stesso istituto di Losanna e nei seminari internazionali di Monte Carasso. Contemporaneamente, Moor inizia una attività professionale indipendente ricca di realizzazioni significative, senza però trascurare nuove e prestigiose collaborazioni didattiche con Vincent Mangeat e Patrick Berger.
Filo conduttore della mostra in programma è un concetto che Francis Rambert ha ben sintetizzato:”in architettura i criteri estetici non bastano più”. Il capolavoro rimanda all'eccellenza: è unico, eccezionale, non riproducibile. Fino al XX secolo l'eccellenza del capolavoro si poneva in termini estetici, importava il rispetto dei canoni della bellezza. Quest'ultimo secolo ha insegnato che il capolavoro deve rispondere anche a criteri etici ed urbani. L'interesse primario di Stefano Moor, autore peraltro di architetture dal lessico raffinato in una sintassi ineccepibile, è il valore urbano di un territorio riletto e riprogettato, un autentico “progetto dello spazio”. I suoi sono edifici interattivi.
LA MOSTRA
Vengono presentate quattro costruzioni private poste in quattro luoghi speciali: presentazione di progetti, ma soprattutto occasione di riflessione sul pensiero architettonico che li accompagna.
La mostra propone un confronto fra le quattro realizzazioni, con l'obiettivo di leggerne la dimensione pubblica - intrinseca a questi luoghi particolari - che tutti gli edifici esposti vogliono assumere.
Premessa fondamentale per una mostra di architettura è che il sito in cui essa viene allestita sia significativo e architettonicamente definito.
Si tratta in questo caso di una villa neoclassica con ampio parco, situata sul lago di Como, lungo la Via Regina. Per accedervi si percorre un lungo viale attraverso il parco. Mostra significa anche percorso. Giunto alla villa, il visitatore, invitato a entrare direttamente dalla facciata a lago, si trova al centro dello spazio principale dell'edificio ed è immediatamente immerso nell'esposizione, attorniato dai quattro progetti rappresentati, senza contesto, con modelli in legno naturale.
Subito si impone il paragone tra le quattro architetture.
L'approfondimento comparativo dei quattro edifici prosegue nelle sale laterali con fotografie e disegni stampati su lamine di alluminio. Qui si espone il rapporto con il luogo e la spazialità di ogni progetto, ma sempre confrontato con gli altri tre progetti.
La mostra è accompagnata da un catalogo e da una conferenza introduttiva.
L'ingresso è gratuito.
UBICAZIONE
La Villa del Grumello si affaccia con il suo parco sul primo bacino del lago di Como. Incorniciata da cedri secolari, incanta per le sue delicate atmosfere e per l'armonia dell'insieme.
La villa si rivolge al mondo della cultura, della scienza e dell'imprenditoria, proponendosi come motore di sviluppo del territorio lariano. Restituita al suo antico pregio da un sapiente restauro e resa duttile verso le esigenze che il suo nuovo ruolo richiede, si presenta rinnovata protagonista urbana per la città di Como e struttura di valenza internazionale.
Nato a Lugano nel 1968, Stefano Moor si diploma nel '93 alla scuola politecnica di Losanna con Luigi Snozzi, con il quale avvierà una lunga collaborazione didattica presso lo stesso istituto di Losanna e nei seminari internazionali di Monte Carasso. Contemporaneamente, Moor inizia una attività professionale indipendente ricca di realizzazioni significative, senza però trascurare nuove e prestigiose collaborazioni didattiche con Vincent Mangeat e Patrick Berger.
Filo conduttore della mostra in programma è un concetto che Francis Rambert ha ben sintetizzato:”in architettura i criteri estetici non bastano più”. Il capolavoro rimanda all'eccellenza: è unico, eccezionale, non riproducibile. Fino al XX secolo l'eccellenza del capolavoro si poneva in termini estetici, importava il rispetto dei canoni della bellezza. Quest'ultimo secolo ha insegnato che il capolavoro deve rispondere anche a criteri etici ed urbani. L'interesse primario di Stefano Moor, autore peraltro di architetture dal lessico raffinato in una sintassi ineccepibile, è il valore urbano di un territorio riletto e riprogettato, un autentico “progetto dello spazio”. I suoi sono edifici interattivi.
LA MOSTRA
Vengono presentate quattro costruzioni private poste in quattro luoghi speciali: presentazione di progetti, ma soprattutto occasione di riflessione sul pensiero architettonico che li accompagna.
La mostra propone un confronto fra le quattro realizzazioni, con l'obiettivo di leggerne la dimensione pubblica - intrinseca a questi luoghi particolari - che tutti gli edifici esposti vogliono assumere.
Premessa fondamentale per una mostra di architettura è che il sito in cui essa viene allestita sia significativo e architettonicamente definito.
Si tratta in questo caso di una villa neoclassica con ampio parco, situata sul lago di Como, lungo la Via Regina. Per accedervi si percorre un lungo viale attraverso il parco. Mostra significa anche percorso. Giunto alla villa, il visitatore, invitato a entrare direttamente dalla facciata a lago, si trova al centro dello spazio principale dell'edificio ed è immediatamente immerso nell'esposizione, attorniato dai quattro progetti rappresentati, senza contesto, con modelli in legno naturale.
Subito si impone il paragone tra le quattro architetture.
L'approfondimento comparativo dei quattro edifici prosegue nelle sale laterali con fotografie e disegni stampati su lamine di alluminio. Qui si espone il rapporto con il luogo e la spazialità di ogni progetto, ma sempre confrontato con gli altri tre progetti.
La mostra è accompagnata da un catalogo e da una conferenza introduttiva.
L'ingresso è gratuito.
UBICAZIONE
La Villa del Grumello si affaccia con il suo parco sul primo bacino del lago di Como. Incorniciata da cedri secolari, incanta per le sue delicate atmosfere e per l'armonia dell'insieme.
La villa si rivolge al mondo della cultura, della scienza e dell'imprenditoria, proponendosi come motore di sviluppo del territorio lariano. Restituita al suo antico pregio da un sapiente restauro e resa duttile verso le esigenze che il suo nuovo ruolo richiede, si presenta rinnovata protagonista urbana per la città di Como e struttura di valenza internazionale.
12
novembre 2010
Stefano Moor – Architetto
Dal 12 novembre al 05 dicembre 2010
architettura
Location
VILLA DEL GRUMELLO
Como, Via Cernobbio, 11, (Como)
Como, Via Cernobbio, 11, (Como)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica dalle 16,00 alle 19,00
Vernissage
12 Novembre 2010, ore 18
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore