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Stefano Parrini – Land Market
Il progetto fotografico di Stefano Parrini dal titolo “Land Market” affronta una delle più grandi problematiche dei nostri tempi: il delicato equilibrio dell’ecosistema rispetto al nostro dissoluto metodo di produzione, consumo e smaltimento.
Comunicato stampa
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Ci sono casi in cui un’immagine vale più di mille parole. È forse proprio questa l’ambizione di tanta arte e non c’è frase più appropriata per le fotografie di Stefano Parrini, che nella sua serie dal titolo "Land Market" è riuscito a tradurre con grande chiarezza e genuinità un pensiero in immagine.
Il progetto "Land Market" prende le mosse da una serie di installazioni effimere ispirate alla Land Art, che l’artista ha poi fotografato studiando un punto di vista e una composizione formale e cromatica in grado di rendere la dicotomia concettuale tra diversi elementi, esprimendo in questo modo la relazione controversa uomo/natura.
“Una serie di fotografie tragico-ironiche”, come le definisce l’artista, che tuttavia affrontano una delle più grandi problematiche dei nostri tempi: il delicato equilibrio dell’ecosistema rispetto al nostro dissoluto metodo di produzione, consumo e smaltimento.
Parrini ripropone con uno sguardo lucido e ironico, tinto di sarcasmo, l’atavico scontro tra uomo e natura. Una battaglia in cui le armi di offesa non sono tradizionali bombe e carrarmati, ma bottiglie di plastica e carrelli della spesa. Ogni scatto fotografico racconta e sintetizza un episodio, il cui protagonista è un inarrestabile e avventuroso carrello da supermarket, un donchisciottesco pioniere alla ricerca di nuove incontaminate frontiere, testimone e interprete dello sciacallaggio che si consuma verso le risorse e le bellezze del nostro pianeta. Icona dei templi del consumo, protesi e metonimia dell’uomo del terzo millennio, il carrello diventa un soggetto grottesco, un intruso borioso nel variopinto e multiforme spettacolo che la natura mette tacitamente in scena.
L’eloquente opera di denuncia di Parrini ironizza quindi su quel fenomeno economico-sociale deviato, che ha creato per l’uomo un habitat alternativo, che alla natura preferisce l’artificio, il surrogato, il falso. Un sistema degenerato imperniato su bisogni fittizi, sullo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali, sul consumismo dissennato, sullo smaltimento abietto dei rifiuti e sull’incuria in generale che riserviamo all’ambiente.
Sono questi alcuni dei temi che stanno particolarmente a cuore all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, la cui sede è un felice esempio di bioarchitettura. Immerso nel verdeggiante paesaggio chiantigiano, l’OPC è – nelle parole del suo direttore Emanuele Pace – “il tentativo di evitare l’impatto forte dell’opera dell’uomo sulla natura. Una proposta per riportare l’uomo davanti al ‘carrello’, ritagliando sì uno spazio proprio, ma integrato nel contesto fino al punto da scomparire potenzialmente nel momento in cui l’uomo smetterà un giorno di mantenere vivo quel suo spazio”.
Il corpus di fotografie di Parrini, in mostra presso l’OPC dal 28 marzo al 26 aprile 2015, è uno stimolante approccio alle moderne problematiche legate all’ambiente e all’iper-consumo e ci auguriamo che – nell’anno dell’Expo di Milano (“Nutrire il pianeta. Energia per la vita”), dedicato all’alimentazione e alla nutrizione – possa ulteriormente sensibilizzare il pubblico a questo delicato argomento.
(Giada Rodani)
Il progetto "Land Market" prende le mosse da una serie di installazioni effimere ispirate alla Land Art, che l’artista ha poi fotografato studiando un punto di vista e una composizione formale e cromatica in grado di rendere la dicotomia concettuale tra diversi elementi, esprimendo in questo modo la relazione controversa uomo/natura.
“Una serie di fotografie tragico-ironiche”, come le definisce l’artista, che tuttavia affrontano una delle più grandi problematiche dei nostri tempi: il delicato equilibrio dell’ecosistema rispetto al nostro dissoluto metodo di produzione, consumo e smaltimento.
Parrini ripropone con uno sguardo lucido e ironico, tinto di sarcasmo, l’atavico scontro tra uomo e natura. Una battaglia in cui le armi di offesa non sono tradizionali bombe e carrarmati, ma bottiglie di plastica e carrelli della spesa. Ogni scatto fotografico racconta e sintetizza un episodio, il cui protagonista è un inarrestabile e avventuroso carrello da supermarket, un donchisciottesco pioniere alla ricerca di nuove incontaminate frontiere, testimone e interprete dello sciacallaggio che si consuma verso le risorse e le bellezze del nostro pianeta. Icona dei templi del consumo, protesi e metonimia dell’uomo del terzo millennio, il carrello diventa un soggetto grottesco, un intruso borioso nel variopinto e multiforme spettacolo che la natura mette tacitamente in scena.
L’eloquente opera di denuncia di Parrini ironizza quindi su quel fenomeno economico-sociale deviato, che ha creato per l’uomo un habitat alternativo, che alla natura preferisce l’artificio, il surrogato, il falso. Un sistema degenerato imperniato su bisogni fittizi, sullo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali, sul consumismo dissennato, sullo smaltimento abietto dei rifiuti e sull’incuria in generale che riserviamo all’ambiente.
Sono questi alcuni dei temi che stanno particolarmente a cuore all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, la cui sede è un felice esempio di bioarchitettura. Immerso nel verdeggiante paesaggio chiantigiano, l’OPC è – nelle parole del suo direttore Emanuele Pace – “il tentativo di evitare l’impatto forte dell’opera dell’uomo sulla natura. Una proposta per riportare l’uomo davanti al ‘carrello’, ritagliando sì uno spazio proprio, ma integrato nel contesto fino al punto da scomparire potenzialmente nel momento in cui l’uomo smetterà un giorno di mantenere vivo quel suo spazio”.
Il corpus di fotografie di Parrini, in mostra presso l’OPC dal 28 marzo al 26 aprile 2015, è uno stimolante approccio alle moderne problematiche legate all’ambiente e all’iper-consumo e ci auguriamo che – nell’anno dell’Expo di Milano (“Nutrire il pianeta. Energia per la vita”), dedicato all’alimentazione e alla nutrizione – possa ulteriormente sensibilizzare il pubblico a questo delicato argomento.
(Giada Rodani)
28
marzo 2015
Stefano Parrini – Land Market
Dal 28 marzo al 26 aprile 2015
fotografia
Location
OSSERVATORIO POLIFUNZIONALE DEL CHIANTI
Barberino Val D'elsa, Strada Provinciale Castellina In Chianti, (Firenze)
Barberino Val D'elsa, Strada Provinciale Castellina In Chianti, (Firenze)
Orario di apertura
su prenotazione
Vernissage
28 Marzo 2015, ore 18
Autore
Curatore