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Stefano Piancastelli – Alterazioni
Venti fotografie tutte in rigoroso bianco e nero selezionate tra le creazioni degli ultimi dieci anni mostrando la continuità del suo percorso artistico. Un’allucinazione, forse un delirio quello evocato nelle fotografie, di sicuro il rifiuto di accettare la realtà così come essa si presenta.
Comunicato stampa
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Stefano Piancastelli (1966) comincia a lavorare nel campo della fotografia nel 1988 come assistente di Mimmo Jodice. Da allora ha capitalizzato diverse esperienze formative e lavorative con P.L. Di Corcia, Mario Testino e Alessandro D’Urso elaborando parallelamente un personale percorso artistico di cui ne fanno parte le foto scelte per questa sua prima personale.
Per comprendere lo spessore della fotografia di Stefano Piancastelli non basta valutare i giochi di luce, i contrasti dei bianchi e dei neri o la particolarità dei tagli che l’artista effettua sulle fotografie, ma occorre indagare la specificità delle sue composizioni.
Le immagini realizzate dall’artista napoletano, sono volti, corpi, frammenti di paesaggio in cui nulla è stabile e niente è definito. Sono immagini sgranate, dove le regole dell’immobilità e della rigidità vengono infrante, i contorni perdono di essenzialità per assoggettarsi ad un groviglio di linee spezzate.
I tratti diventano indefiniti, fluidi, fino a deflagrare l’immagine stessa in una composizione improbabile che anche quando tende a definirsi non ci lascia mai raggiungere approdi certi , ma spazi improvvisi, alterati da un gioco di sdoppiamenti, di rimandi e di riflessi che l’artista costruisce attraverso uno strumento magico e ambiguo, docile e imprevedibile quale è lo specchio.
Per Stefano Piancastelli, lo specchio è un elemento sia stilistico sia espressivo. L’immagine al di là dello specchio, l’immagine alterata, deformata, destrutturata attraverso lo specchio è semplicemente critica-infrazione-rifiuto del senso logico comune, senza la pretesa di ristabilire un nuovo ordine di idee.
E’ come l’assurda poesia di Jabberwocky che fa dire ad Alice: “Sembra molto bella(…) ma è piuttosto difficile da capire!(…) In un certo senso mi sembra che mi abbia riempito la testa di idee…Ma non riesco a capire quali siano! Comunque, qualcuno ha ucciso qualcosa: questo è chiaro in ogni caso…”
(L.Carroll, Alice al di là dello specchio)
Per comprendere lo spessore della fotografia di Stefano Piancastelli non basta valutare i giochi di luce, i contrasti dei bianchi e dei neri o la particolarità dei tagli che l’artista effettua sulle fotografie, ma occorre indagare la specificità delle sue composizioni.
Le immagini realizzate dall’artista napoletano, sono volti, corpi, frammenti di paesaggio in cui nulla è stabile e niente è definito. Sono immagini sgranate, dove le regole dell’immobilità e della rigidità vengono infrante, i contorni perdono di essenzialità per assoggettarsi ad un groviglio di linee spezzate.
I tratti diventano indefiniti, fluidi, fino a deflagrare l’immagine stessa in una composizione improbabile che anche quando tende a definirsi non ci lascia mai raggiungere approdi certi , ma spazi improvvisi, alterati da un gioco di sdoppiamenti, di rimandi e di riflessi che l’artista costruisce attraverso uno strumento magico e ambiguo, docile e imprevedibile quale è lo specchio.
Per Stefano Piancastelli, lo specchio è un elemento sia stilistico sia espressivo. L’immagine al di là dello specchio, l’immagine alterata, deformata, destrutturata attraverso lo specchio è semplicemente critica-infrazione-rifiuto del senso logico comune, senza la pretesa di ristabilire un nuovo ordine di idee.
E’ come l’assurda poesia di Jabberwocky che fa dire ad Alice: “Sembra molto bella(…) ma è piuttosto difficile da capire!(…) In un certo senso mi sembra che mi abbia riempito la testa di idee…Ma non riesco a capire quali siano! Comunque, qualcuno ha ucciso qualcosa: questo è chiaro in ogni caso…”
(L.Carroll, Alice al di là dello specchio)
05
giugno 2008
Stefano Piancastelli – Alterazioni
Dal 05 al 23 giugno 2008
fotografia
Location
L’ATELIER
Napoli, Via Tito Angelini, 41, (Napoli)
Napoli, Via Tito Angelini, 41, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedi a sabato ore 17,30 - 20
Vernissage
5 Giugno 2008, ore 18,00
Autore
Curatore