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Stefano Schirato – Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi
Un intenso reportage fotografico di Stefano Schirato che affronta, con immagini espressive e potenti, il dramma umano e ambientale di un’area della Campania nota alle cronache come “Terra dei Fuochi”.
Comunicato stampa
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Con la mostra Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi il Museo Diocesano Tridentino apre una riflessione su un tema ambientale di scottante attualità, solo in apparenza distante dalle dinamiche di un museo ecclesiastico, che di norma si occupa quasi esclusivamente del patrimonio storico artistico. Come afferma Papa Francesco nell'enciclica Laudato Si' «Quando parliamo di ambiente, facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati». Nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo, la cultura è parte integrante di questa relazione, punto di partenza imprescindibile nell'analisi della relazione dell’essere umano con l’ambiente.
Per questi motivi il Museo Diocesano ha scelto di esporre per la prima volta al pubblico Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi, un reportage di Stefano Schirato, fotografo da anni impegnato in un ampio progetto sul legame tra inquinamento e malattie causate da condizioni ambientali malsane. L’artista – già noto a livello internazionale per le efficaci collaborazioni con testate del calibro di The New York Times, CNN, Vanity Fair, Al Jazeera, Le Figaro e National Geographic – ha selezionato per l'esposizione del Diocesano quaranta immagini iconiche che mettono a nudo il degrado della "Terra dei Fuochi". In questa zona, per oltre trent’anni, sono stati smaltiti illegalmente milioni di tonnellate di rifiuti tossici, causando il più grande disastro ambientale italiano. Le conseguenze sul suolo, sui prodotti agricoli, sull’allevamento, sulle falde acquifere ma, soprattutto, sulla popolazione sono state devastanti. L’ultimo Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità (gennaio 2016) denuncia che in quest'area l'incidenza di tumori è superiore alla media nazionale dell'11% negli uomini e del 9% nelle donne; anche i dati sulla mortalità infantile causata da neoplasie sono allarmanti.
Grazie al prezioso aiuto di Padre Maurizio Patriciello – parroco di San Paolo al Parco Verde di Caivano e uno dei principali attivisti della zona – Stefano Schirato ha raccolto le testimonianze di quei cittadini che si battono perché l’avvelenamento della "Terra dei Fuochi" non sia dimenticato. Ha conosciuto e fotografato decine di famiglie consapevoli dei rischi che corrono per la propria salute, che gli hanno aperto le porte delle loro case. Ha ritratto l'abbandono del territorio, i campi nomadi autorizzati su cumuli d’immondizia, le discariche illegali e i cumuli di veleni sotterranei a pochi metri dalle abitazioni.
Da questo lavoro di documentazione fotografica è nato il libro Terra Mal. Living with Poison (Crowdbooks Publishing 2018) e l'omonima mostra, che il Museo Diocesano Tridentino esporrà nelle sale del piano terra fino a lunedì 6 maggio 2019.
Le fotografie di Schirato raccontano con la forza del bianco e nero il degrado del territorio e la sofferenza dei suoi abitanti, mostrando le condizioni in cui bambini, donne e uomini sono costretti a vivere ogni giorno. Sotto gli occhi scorrono immagini di luoghi abbandonati all'incuria, periferie urbane sfigurate, campi disseminati da rifiuti, dove la criminalità organizzata, senza un briciolo di pietà, gioca con le vite degli altri. La luce disegna le forme, enfatizza il dramma, illumina vite segnate dalla malattia e ricordi di persone scomparse a causa di patologie tumorali. La speranza è affidata agli intensi ritratti di coloro che si sono battuti e continuano a battersi per la verità e il cambiamento: le mamme "vulcaniche", alcune associazioni ambientaliste e il parroco di Caivano, Don Maurizio Patriciello. Grazie alla loro forza e al lavoro di magistrati scrupolosi, la "Terra di Fuochi" - come scrive Arianna Rinaldo nella postfazione di Terra Mala - potrà tornare ad essere «portatrice di vita, Madre Terra, liberandosi dal male tossico che l’uomo ha iniettato senza pietà. Una Terra Madre, non “mala”, che rinasce e fa rinascere».
Per questi motivi il Museo Diocesano ha scelto di esporre per la prima volta al pubblico Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi, un reportage di Stefano Schirato, fotografo da anni impegnato in un ampio progetto sul legame tra inquinamento e malattie causate da condizioni ambientali malsane. L’artista – già noto a livello internazionale per le efficaci collaborazioni con testate del calibro di The New York Times, CNN, Vanity Fair, Al Jazeera, Le Figaro e National Geographic – ha selezionato per l'esposizione del Diocesano quaranta immagini iconiche che mettono a nudo il degrado della "Terra dei Fuochi". In questa zona, per oltre trent’anni, sono stati smaltiti illegalmente milioni di tonnellate di rifiuti tossici, causando il più grande disastro ambientale italiano. Le conseguenze sul suolo, sui prodotti agricoli, sull’allevamento, sulle falde acquifere ma, soprattutto, sulla popolazione sono state devastanti. L’ultimo Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità (gennaio 2016) denuncia che in quest'area l'incidenza di tumori è superiore alla media nazionale dell'11% negli uomini e del 9% nelle donne; anche i dati sulla mortalità infantile causata da neoplasie sono allarmanti.
Grazie al prezioso aiuto di Padre Maurizio Patriciello – parroco di San Paolo al Parco Verde di Caivano e uno dei principali attivisti della zona – Stefano Schirato ha raccolto le testimonianze di quei cittadini che si battono perché l’avvelenamento della "Terra dei Fuochi" non sia dimenticato. Ha conosciuto e fotografato decine di famiglie consapevoli dei rischi che corrono per la propria salute, che gli hanno aperto le porte delle loro case. Ha ritratto l'abbandono del territorio, i campi nomadi autorizzati su cumuli d’immondizia, le discariche illegali e i cumuli di veleni sotterranei a pochi metri dalle abitazioni.
Da questo lavoro di documentazione fotografica è nato il libro Terra Mal. Living with Poison (Crowdbooks Publishing 2018) e l'omonima mostra, che il Museo Diocesano Tridentino esporrà nelle sale del piano terra fino a lunedì 6 maggio 2019.
Le fotografie di Schirato raccontano con la forza del bianco e nero il degrado del territorio e la sofferenza dei suoi abitanti, mostrando le condizioni in cui bambini, donne e uomini sono costretti a vivere ogni giorno. Sotto gli occhi scorrono immagini di luoghi abbandonati all'incuria, periferie urbane sfigurate, campi disseminati da rifiuti, dove la criminalità organizzata, senza un briciolo di pietà, gioca con le vite degli altri. La luce disegna le forme, enfatizza il dramma, illumina vite segnate dalla malattia e ricordi di persone scomparse a causa di patologie tumorali. La speranza è affidata agli intensi ritratti di coloro che si sono battuti e continuano a battersi per la verità e il cambiamento: le mamme "vulcaniche", alcune associazioni ambientaliste e il parroco di Caivano, Don Maurizio Patriciello. Grazie alla loro forza e al lavoro di magistrati scrupolosi, la "Terra di Fuochi" - come scrive Arianna Rinaldo nella postfazione di Terra Mala - potrà tornare ad essere «portatrice di vita, Madre Terra, liberandosi dal male tossico che l’uomo ha iniettato senza pietà. Una Terra Madre, non “mala”, che rinasce e fa rinascere».
08
febbraio 2019
Stefano Schirato – Terra Mala. Viaggio nella Terra dei Fuochi
Dall'otto febbraio al 06 maggio 2019
fotografia
Location
PALAZZO PRETORIO – MUSEO DIOCESANO TRIDENTINO
Trento, Piazza Del Duomo, 18, (Trento)
Trento, Piazza Del Duomo, 18, (Trento)
Biglietti
€ 2,00
gratuito ogni prima domenica del mese
Orario di apertura
9.30 - 12.30 / 14.00-17.30
domenica 10.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00
giorno di chiusura: ogni martedì, Pasqua
Vernissage
8 Febbraio 2019, ore 17.30
Autore