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Stefano Sehimi – Silenzi rubati
Stefano Sehimi affida alle sue immagini, Silenzi rubati, quello che le parole non riescono a comunicare
Comunicato stampa
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Stefano Sehimi affida alle sue immagini, Silenzi rubati, quello che le parole non riescono a comunicare. Racconta: “ Sono scatti eseguiti in luoghi diversi ma che esprimono lo stesso dolore di persone ai margini, chiuse nella loro quotidianità fatta di sopravvivenza. A loro volta rappresentano il nostro limite nel dialogare, nell’avvicinare l’altro o per distanze culturali (Tunisia), o per imbarazzo (Roma-i barboni), o per paura della malattia, una condizione che costringe molte persone a vivere emarginate (ospedale).”
Sehimi è riuscito con le sue immagini ad avvicinarci al clochard romano, alla mendicante zingara e a dare dignità a tutti i suoi soggetti. Li osserviamo, ci interessiamo a loro ci confrontiamo con uno spaccato di società che normalmente ripudiamo e ghettizziamo.
Si allontana dalla visione prettamente occidentale del nostro mondo interessato ai belli/e, alle star, agli uomini d’affari o di successo e, fuori dal grande circo mediatico, affronta le paure che devastano l’ anima umana. Che ne sarà di noi? Cerca significato negli sguardi, nei gesti, in questi silenzi d’immagini. Sehimi così unifica le diverse fasi della sua ricerca: “silenzi lontani da me (Tunisia),vicini a me (Roma), nascosti da me (Ospedale): è un unico percorso di poesia per immagini... un cammino filosofico dentro le mie paure o le mie certezze.”
Sehimi è riuscito con le sue immagini ad avvicinarci al clochard romano, alla mendicante zingara e a dare dignità a tutti i suoi soggetti. Li osserviamo, ci interessiamo a loro ci confrontiamo con uno spaccato di società che normalmente ripudiamo e ghettizziamo.
Si allontana dalla visione prettamente occidentale del nostro mondo interessato ai belli/e, alle star, agli uomini d’affari o di successo e, fuori dal grande circo mediatico, affronta le paure che devastano l’ anima umana. Che ne sarà di noi? Cerca significato negli sguardi, nei gesti, in questi silenzi d’immagini. Sehimi così unifica le diverse fasi della sua ricerca: “silenzi lontani da me (Tunisia),vicini a me (Roma), nascosti da me (Ospedale): è un unico percorso di poesia per immagini... un cammino filosofico dentro le mie paure o le mie certezze.”
29
aprile 2006
Stefano Sehimi – Silenzi rubati
Dal 29 aprile al 21 maggio 2006
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA FOTOGRAFIA CAVALIER ALBERTO SORLINI
Brescia, Vicolo San Faustino, 2, (Brescia)
Brescia, Vicolo San Faustino, 2, (Brescia)
Orario di apertura
Il sabato, la domenica e i festivi la mostra è aperta dalle 15 alle 18. Nei giorni feriali dal Lunedì al Venerdì il museo è aperto dalle 9 alle 12 per scuole e gruppi con prenotazione
Vernissage
29 Aprile 2006, ore 17
Autore