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Stefano Soddu
Mostra di Stefano Soddu, artista di origine sarda ma trasferitosi con la famiglia fin dal 1956 a Milano, città nella quale tuttora vive e lavora. Soddu presenterà una serie di sculture in ferro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì’ 12 marzo alle ore 18 presso lo Spazioarte Pisanello della Fondazione Toniolo si inaugura la mostra di Stefano Soddu, artista di origine sarda ma trasferitosi con la famiglia fin dal 1956 a Milano, città nella quale tuttora vive e lavora. Soddu presenterà una serie di sculture in ferro.
Alcuni passaggi di un testo di Giorgio Bonomi sono utili per comprendere il lavoro di Soddu:
Stefano Soddu è uno scultore che usa prevalentemente il ferro. Un ferro scuro,
forte, duro, che poco concede, nella sua matericità, al sentimento lirico. Eppure,
come spesso accade con gli uomini (e con le donne) che appaiono “duri”, “coriacei”,
anche la scultura di Soddu lascia trasparire, al di là della “ferrignità” un’anima
“gentile” e di fine poeticità. Qui, in un’opera, unisce il ferro alle polveri, per giunta colorate, di rosso, verde, bianco, nero, giallo, poiché si tratta, come suggerisce il titolo “Celle
dell’Anima”, della memoria dell’anima.
Altre volte Soddu, consapevole del valore ancestrale e archetipo del ferro, ad una
perfezione geometrica del cerchio, contrappone una rottura dello stesso e lo
addolcisce unendo del colore che sprigiona un alone di luce dal retro.
Il colore steso sul retro del cerchio costituisce per un verso un elemento compositivo
intenso e assai significativo e, per un altro, evoca il senso del mistero dell’essere
umano. Dalle spaccature geometriche operate nel ferro, fuoriesce, provocato dalla luce naturale e dal materiale plastico usato, del colore: una dichiarazione esplicita che per Soddu la scultura vuole
essere qualche cosa di più di un mero momento costruttivo destinato soltanto alla
percezione visiva. Non è casuale che Soddu accosti queste sculture sulle pareti,
rinunciando apparentemente alla plasticità complessa del tutto tondo, ma ritrovando
sulle possibilità infinite date dal muro, attraverso le trasparenza, con il suo
essere soglia con un al di qua, visibile, e un al di là, solo immaginabile.
Alcuni passaggi di un testo di Giorgio Bonomi sono utili per comprendere il lavoro di Soddu:
Stefano Soddu è uno scultore che usa prevalentemente il ferro. Un ferro scuro,
forte, duro, che poco concede, nella sua matericità, al sentimento lirico. Eppure,
come spesso accade con gli uomini (e con le donne) che appaiono “duri”, “coriacei”,
anche la scultura di Soddu lascia trasparire, al di là della “ferrignità” un’anima
“gentile” e di fine poeticità. Qui, in un’opera, unisce il ferro alle polveri, per giunta colorate, di rosso, verde, bianco, nero, giallo, poiché si tratta, come suggerisce il titolo “Celle
dell’Anima”, della memoria dell’anima.
Altre volte Soddu, consapevole del valore ancestrale e archetipo del ferro, ad una
perfezione geometrica del cerchio, contrappone una rottura dello stesso e lo
addolcisce unendo del colore che sprigiona un alone di luce dal retro.
Il colore steso sul retro del cerchio costituisce per un verso un elemento compositivo
intenso e assai significativo e, per un altro, evoca il senso del mistero dell’essere
umano. Dalle spaccature geometriche operate nel ferro, fuoriesce, provocato dalla luce naturale e dal materiale plastico usato, del colore: una dichiarazione esplicita che per Soddu la scultura vuole
essere qualche cosa di più di un mero momento costruttivo destinato soltanto alla
percezione visiva. Non è casuale che Soddu accosti queste sculture sulle pareti,
rinunciando apparentemente alla plasticità complessa del tutto tondo, ma ritrovando
sulle possibilità infinite date dal muro, attraverso le trasparenza, con il suo
essere soglia con un al di qua, visibile, e un al di là, solo immaginabile.
12
marzo 2010
Stefano Soddu
Dal 12 al 28 marzo 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIOARTE PISANELLO
Verona, Stradone San Fermo, (Verona)
Verona, Stradone San Fermo, (Verona)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 16 alle 19.30, escluso i lunedì
Vernissage
12 Marzo 2010, alle ore 18.00
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