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Stefano Tondo
I pezzi condividono il tema di una superficie che per Stefano Tondo, non è assolutamente coincidente con il luogo della rappresentazione pittorica, quanto piuttosto è un approntamento di uno spazio o campo di mutamenti
Comunicato stampa
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Riti di passaggio.
Le vie spirituali concordano sul fatto che ci siano, ad un certo punto della vita, delle fasi di attraversamento, (in genere sono fasi molteplici) in cui l’individuo subisce una vera e propria mutazione, abbandona il cosiddetto io esterno per ritrovare la propria vera essenza nascosta, il proprio sé ontologico. Il viaggio verso questa terra sconosciuta interiore inizia da un richiamo cui non si può non obbedire. Le modalità con cui ciascuno risponde differiscono, ma sostanzialmente la narrazione del viaggio può essere espressa in due modi: attraverso la parola e attraverso il segno; la narrazione e la figurazione.
L’attraversamento della soglia è senza dubbio una delle immagini più eloquenti di questo itinerario. Spesso la soglia e lo specchio si presentano come figure intercambiabili, affiancati o congiunti in un tutt’uno. Ed è proprio da un piano, una superficie rettangolare, tra soglia-specchio -lastra, che ha inizio nel 2003 un particolare itinerario di esplorazione artistica di Stefano Tondo riassumibile in almeno tre lavori interconnessi: No one (2003) Lastra (2004) In-cognito (2005). I pezzi condividono il tema di una superficie che per Stefano Tondo, non è assolutamente coincidente con il luogo della rappresentazione pittorica, quanto piuttosto è un approntamento di uno spazio o campo di mutamenti in cui si alternano soggetti diversamente identici dello stesso io: No one. Oppure diventano il luogo di perturbazione a causa di uno specchio in cui la figura riflessa dello spettatore si mescola alla comparsa di una nuova identità che sembra prodursi dal fondo stesso dello specchio. O ancora inducono nell’osservatore uno stato di sospesa attenzione, attraverso la visione di una lucida e vuota di immagine, icona della assenza-presenza, animata e vibrante e sonora, luogo di una vera e propria epifania della soglia carica di stupore e di luce.
Laura Vecere
Le vie spirituali concordano sul fatto che ci siano, ad un certo punto della vita, delle fasi di attraversamento, (in genere sono fasi molteplici) in cui l’individuo subisce una vera e propria mutazione, abbandona il cosiddetto io esterno per ritrovare la propria vera essenza nascosta, il proprio sé ontologico. Il viaggio verso questa terra sconosciuta interiore inizia da un richiamo cui non si può non obbedire. Le modalità con cui ciascuno risponde differiscono, ma sostanzialmente la narrazione del viaggio può essere espressa in due modi: attraverso la parola e attraverso il segno; la narrazione e la figurazione.
L’attraversamento della soglia è senza dubbio una delle immagini più eloquenti di questo itinerario. Spesso la soglia e lo specchio si presentano come figure intercambiabili, affiancati o congiunti in un tutt’uno. Ed è proprio da un piano, una superficie rettangolare, tra soglia-specchio -lastra, che ha inizio nel 2003 un particolare itinerario di esplorazione artistica di Stefano Tondo riassumibile in almeno tre lavori interconnessi: No one (2003) Lastra (2004) In-cognito (2005). I pezzi condividono il tema di una superficie che per Stefano Tondo, non è assolutamente coincidente con il luogo della rappresentazione pittorica, quanto piuttosto è un approntamento di uno spazio o campo di mutamenti in cui si alternano soggetti diversamente identici dello stesso io: No one. Oppure diventano il luogo di perturbazione a causa di uno specchio in cui la figura riflessa dello spettatore si mescola alla comparsa di una nuova identità che sembra prodursi dal fondo stesso dello specchio. O ancora inducono nell’osservatore uno stato di sospesa attenzione, attraverso la visione di una lucida e vuota di immagine, icona della assenza-presenza, animata e vibrante e sonora, luogo di una vera e propria epifania della soglia carica di stupore e di luce.
Laura Vecere
20
settembre 2005
Stefano Tondo
Dal 20 al 27 settembre 2005
arte contemporanea
Location
LA CORTE ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni, ore 16-19, e per appuntamento
Vernissage
20 Settembre 2005, ore 18
Autore
Curatore