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Stemperando 2005
ogni artista esporrà tre opere recenti su carta, di varia foggia, dimensione, tecnica e, soprattutto, ognuno della personalissima espressione artistica
Comunicato stampa
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Opere: ogni artista esporrà tre opere recenti su carta, di varia foggia, dimensione, tecnica e, soprattutto, ognuno della personalissima espressione artistica.
LUCA ALINARI: un tondo “Con l’aria di”, uno ovale “Tutto quello che non è questo” ed uno rettangolare “Dove sono su cosa cammino”; acquerelli, resine, collage; la consueta visione ironica del mondo;
CRISTINA ARIAGNO: un titolo unico, per un discorso ampio ed inesauribile inerente l’interiorità, la poesia delle emozioni, l’ansia dei quesiti esistenziali, “Oltre l’attesa”; tempera, tagli cuciture con ago e filo;
PAOLO BARATELLA: “Deus”, “Lex 1”, “Lex2”, tecniche miste e toni forti, un invito alla riflessione con l’immagine del volto di Cristo e le Tavole della Legge;
NICOLA CARRINO: tutte “De costruttivo”, acrilici, propongono l’ultima fase della sua ricerca, in cui le geometrie irregolari ricoprono aree nettamente definite dal colore trattato con campiture seriche;
MARCO CINGOLANI: “Caino Abele e l’Angelo”, “I.N.R.I.”, “Muso”, tecnica mista e tempera, trattano uno dei temi più amati dall’artista, ossia il male sociale attuale e nella storia dell’uomo;
RICCARDO CORDERO: tutte “Progetto”, tecnica mista; si presentano come progetti preparatori di un’altra opera, mentre sono effettivamente opere concluse per lo studio di forme e spazio;
CORNEILLE (CORNELIUS VAN BEVERLOO): “Femme et colombe”, “Femme et oiseau”, “Chant de l’été”, gouache; ripropone i temi consueti della figura umana accanto ad uccelli e natura nella varia morfologia;
ANTONIO CORPORA: unico artista scomparso della rassegna; “Mare del Sud”, “Viaggio ad Antibes”, “Festa in Francia”, acquerelli; ricorre la sensibilità dell’artista nella ricerca delle potenzialità della luce;
NÖEL DOLLA: “22.03.2004”, “15.04.2004”, “13.04.2004”, acquerelli; propongono una particolare poesia del colore ed un lirismo delle trasparenze, con toni caldi e delicati, in immagini segniche più che formali;
ENNIO FINZI: “Sgrammaticando in nero”, tecnica mista; sfruttando il nero della carta usata, i colori e la loro disposizione enunciano appieno il legame allo “spazialismo” e alla ritmicità della musica di Schoenberg;
JEAN-MICHEL FOLON: “September song”, “Un matin calme”, “Une pensée”, acquerello, collage e perline; cromie delicate, trasparenze, velature, costituiscono il lirismo consueto delle emozioni dell’artista;
LUCIANA GALLO: “Frammenti”, tecnica mista e collage; sono opere intense in cui la predominante blu oltremare, attraversata da segni dorati, possiede elementi fortemente evocativi;
HORACIO GARCÍA ROSSI: “Couleur lumière, tempera; il colore e la forma, da sempre pretesto nella ricerca della luce, sono ulteriormente “aggressivi” e potenziati nell’intensità della ricerca degli ultimi anni;
SOL LEWITT: “Irregular form”, tempera; dalle geometrie colorate, allo studio degli ambienti, queste opere presentano, come dice il titolo, l’irregolarità geometrica, fedele, però, alla ritmicità e alla modularità;
CLAUDIO MAGRASSI: “Corpus Christi I”, “Corpus Christi II”, “San Sebastiano II”, tecnica mista; materici, espressionisti, forti nei toni e nei contenuti, trattano il martirio umano attuale più spirituale che fisico;
DAVIDE MINETTI: “Carta dal profondo I”, “Carta dal profondo II”, “Carta dal profondo III”, tecnica mista; nel profondo, quello interiore personale, buio e luce si affrontano con veemenza attraverso forti contrasti cromatici;
UGO NESPOLO: “Doppio mento”, “Alchimia”, “Forza dieci”, tecnica mista; anche le grandi dimensioni sottolineano la consueta ironia dell’artista che sconfina nella caricatura delle visioni;
MARCO PORTA: “Mi veleggiano sopra le regole”, tecnica mista su cartoncino; forme, contenuto, segni, colori, supporto, in un insieme a significare la strutturazione ordinata e minimalista in una perfezione matematica;
CONCETTO POZZATI: “Cartolina dal Louvre”, “Burattini del pittore al museo”, “Dal ciclo delle torture”, tecnica mista e collage; si evidenzia la consueta malinconica ironia che vede soccombere la superbia umana;
FRANCISCO SOBRINO: “Senza titolo”, digital su carta fotografica; prosegue con la stessa freschezza di sempre, e aggiornamento delle tecniche, il discorso cinetico della virtualità e il contrasto dei monocromi;
MARIO SURBONE: “Dalla Terra arida I”, “Dalla Terra arida II”, “Dalla Terra arida III”, acrilico; la carta gialla rappresenta l’aridità, il deserto; l’uomo e la natura operano la costruzione della vita a partire da un tenero germoglio;
ALDO TURCHIARO: “Nello studio di...”, “Se vedi li occhi miei di pianger vaghi”, “L’occhio imbarcato”, matita, inchiostro, acquerello; sempre l’occhio attento all’intelligenza animale, superiore, spesso, a quella umana.
Giovanna Barbero, critico curatore della mostra e autore del testo sul catalogo, ha operato una scelta mirata e volutamente eterogenea tra gli artisti contemporanei maggiormente rappresentativi nella cultura attuale. Saranno esposte 66 opere su carta, rappresentative della creatività di ogni artista, totalmente libero nell’espressione personale e tematica proprio per fornire una visione reale dell’attualità artistica. Infatti non sono stati indicati temi e non sono state poste condizioni; l’unico denominatore comune è il supporto dell’opera: la carta, su cui ogni artista ha impiegato pigmenti di propria scelta, dall’acquerello alla tempera, dall’acrilico al pastello e poi interventi “plastici” quali strappi, tagli, cuciture, etc. La scelta della carta, quale elemento comune agli artisti invitati, è determinato sia dal fatto che la zona circostante Spoleto è notoriamente attiva nella produzione di carte, da quelle più comuni e conosciute ed abitualmente usate in tutti i campi a quelle pregiate e rare, e sia perché tutti gli artisti fanno largo uso di questo materiale che si presta a innumerevoli soluzioni linguistiche ed espressive, spesso contribuendo all’esaltazione e all’arricchimento della stessa immagine accolta. Inoltre, si tratta di un materiale che, nel tempo, ha meglio conservato l’opera contenuta e si è alterato meno all’usura degli anni. Si tratta di artisti, viventi eccetto Corpora (il quale è scomparso da pochi mesi, ma aveva accolto con entusiasmo l’invito e, quindi, operante al momento della progettazione della mostra), di diverse età ed espressioni artistiche, le cui opere compongono un corpus vario e vivace che passa dalla figuratività all’astrazione, dal lirismo alla drammaticità, dai colori trasparenti alle superfici materiche, dai timbri intensi alle velature delicate e le carte usate propongono un vasto e vario esempio di materiale che va da quello a superficie liscia e lucida a quello a fibra porosa e opaca, dai fogli sottili a cartoncino pesante, dal lavorato a mano a quello industriale. In tutto ciò è interessante anche notare la diversa reazione dei vari accoppiamenti di materiali, pigmento-carta.
LUCA ALINARI: un tondo “Con l’aria di”, uno ovale “Tutto quello che non è questo” ed uno rettangolare “Dove sono su cosa cammino”; acquerelli, resine, collage; la consueta visione ironica del mondo;
CRISTINA ARIAGNO: un titolo unico, per un discorso ampio ed inesauribile inerente l’interiorità, la poesia delle emozioni, l’ansia dei quesiti esistenziali, “Oltre l’attesa”; tempera, tagli cuciture con ago e filo;
PAOLO BARATELLA: “Deus”, “Lex 1”, “Lex2”, tecniche miste e toni forti, un invito alla riflessione con l’immagine del volto di Cristo e le Tavole della Legge;
NICOLA CARRINO: tutte “De costruttivo”, acrilici, propongono l’ultima fase della sua ricerca, in cui le geometrie irregolari ricoprono aree nettamente definite dal colore trattato con campiture seriche;
MARCO CINGOLANI: “Caino Abele e l’Angelo”, “I.N.R.I.”, “Muso”, tecnica mista e tempera, trattano uno dei temi più amati dall’artista, ossia il male sociale attuale e nella storia dell’uomo;
RICCARDO CORDERO: tutte “Progetto”, tecnica mista; si presentano come progetti preparatori di un’altra opera, mentre sono effettivamente opere concluse per lo studio di forme e spazio;
CORNEILLE (CORNELIUS VAN BEVERLOO): “Femme et colombe”, “Femme et oiseau”, “Chant de l’été”, gouache; ripropone i temi consueti della figura umana accanto ad uccelli e natura nella varia morfologia;
ANTONIO CORPORA: unico artista scomparso della rassegna; “Mare del Sud”, “Viaggio ad Antibes”, “Festa in Francia”, acquerelli; ricorre la sensibilità dell’artista nella ricerca delle potenzialità della luce;
NÖEL DOLLA: “22.03.2004”, “15.04.2004”, “13.04.2004”, acquerelli; propongono una particolare poesia del colore ed un lirismo delle trasparenze, con toni caldi e delicati, in immagini segniche più che formali;
ENNIO FINZI: “Sgrammaticando in nero”, tecnica mista; sfruttando il nero della carta usata, i colori e la loro disposizione enunciano appieno il legame allo “spazialismo” e alla ritmicità della musica di Schoenberg;
JEAN-MICHEL FOLON: “September song”, “Un matin calme”, “Une pensée”, acquerello, collage e perline; cromie delicate, trasparenze, velature, costituiscono il lirismo consueto delle emozioni dell’artista;
LUCIANA GALLO: “Frammenti”, tecnica mista e collage; sono opere intense in cui la predominante blu oltremare, attraversata da segni dorati, possiede elementi fortemente evocativi;
HORACIO GARCÍA ROSSI: “Couleur lumière, tempera; il colore e la forma, da sempre pretesto nella ricerca della luce, sono ulteriormente “aggressivi” e potenziati nell’intensità della ricerca degli ultimi anni;
SOL LEWITT: “Irregular form”, tempera; dalle geometrie colorate, allo studio degli ambienti, queste opere presentano, come dice il titolo, l’irregolarità geometrica, fedele, però, alla ritmicità e alla modularità;
CLAUDIO MAGRASSI: “Corpus Christi I”, “Corpus Christi II”, “San Sebastiano II”, tecnica mista; materici, espressionisti, forti nei toni e nei contenuti, trattano il martirio umano attuale più spirituale che fisico;
DAVIDE MINETTI: “Carta dal profondo I”, “Carta dal profondo II”, “Carta dal profondo III”, tecnica mista; nel profondo, quello interiore personale, buio e luce si affrontano con veemenza attraverso forti contrasti cromatici;
UGO NESPOLO: “Doppio mento”, “Alchimia”, “Forza dieci”, tecnica mista; anche le grandi dimensioni sottolineano la consueta ironia dell’artista che sconfina nella caricatura delle visioni;
MARCO PORTA: “Mi veleggiano sopra le regole”, tecnica mista su cartoncino; forme, contenuto, segni, colori, supporto, in un insieme a significare la strutturazione ordinata e minimalista in una perfezione matematica;
CONCETTO POZZATI: “Cartolina dal Louvre”, “Burattini del pittore al museo”, “Dal ciclo delle torture”, tecnica mista e collage; si evidenzia la consueta malinconica ironia che vede soccombere la superbia umana;
FRANCISCO SOBRINO: “Senza titolo”, digital su carta fotografica; prosegue con la stessa freschezza di sempre, e aggiornamento delle tecniche, il discorso cinetico della virtualità e il contrasto dei monocromi;
MARIO SURBONE: “Dalla Terra arida I”, “Dalla Terra arida II”, “Dalla Terra arida III”, acrilico; la carta gialla rappresenta l’aridità, il deserto; l’uomo e la natura operano la costruzione della vita a partire da un tenero germoglio;
ALDO TURCHIARO: “Nello studio di...”, “Se vedi li occhi miei di pianger vaghi”, “L’occhio imbarcato”, matita, inchiostro, acquerello; sempre l’occhio attento all’intelligenza animale, superiore, spesso, a quella umana.
Giovanna Barbero, critico curatore della mostra e autore del testo sul catalogo, ha operato una scelta mirata e volutamente eterogenea tra gli artisti contemporanei maggiormente rappresentativi nella cultura attuale. Saranno esposte 66 opere su carta, rappresentative della creatività di ogni artista, totalmente libero nell’espressione personale e tematica proprio per fornire una visione reale dell’attualità artistica. Infatti non sono stati indicati temi e non sono state poste condizioni; l’unico denominatore comune è il supporto dell’opera: la carta, su cui ogni artista ha impiegato pigmenti di propria scelta, dall’acquerello alla tempera, dall’acrilico al pastello e poi interventi “plastici” quali strappi, tagli, cuciture, etc. La scelta della carta, quale elemento comune agli artisti invitati, è determinato sia dal fatto che la zona circostante Spoleto è notoriamente attiva nella produzione di carte, da quelle più comuni e conosciute ed abitualmente usate in tutti i campi a quelle pregiate e rare, e sia perché tutti gli artisti fanno largo uso di questo materiale che si presta a innumerevoli soluzioni linguistiche ed espressive, spesso contribuendo all’esaltazione e all’arricchimento della stessa immagine accolta. Inoltre, si tratta di un materiale che, nel tempo, ha meglio conservato l’opera contenuta e si è alterato meno all’usura degli anni. Si tratta di artisti, viventi eccetto Corpora (il quale è scomparso da pochi mesi, ma aveva accolto con entusiasmo l’invito e, quindi, operante al momento della progettazione della mostra), di diverse età ed espressioni artistiche, le cui opere compongono un corpus vario e vivace che passa dalla figuratività all’astrazione, dal lirismo alla drammaticità, dai colori trasparenti alle superfici materiche, dai timbri intensi alle velature delicate e le carte usate propongono un vasto e vario esempio di materiale che va da quello a superficie liscia e lucida a quello a fibra porosa e opaca, dai fogli sottili a cartoncino pesante, dal lavorato a mano a quello industriale. In tutto ciò è interessante anche notare la diversa reazione dei vari accoppiamenti di materiali, pigmento-carta.
25
giugno 2005
Stemperando 2005
Dal 25 giugno al 04 settembre 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE – MUSEO CARANDENTE
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Spoleto, Via Loreto Vittori, 11, (Perugia)
Orario di apertura
10,30–13 e 15,30–19 (chiuso il martedì)
Vernissage
25 Giugno 2005, ore 18,30
Autore
Curatore