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Sterling Ruby – Grid Ripper
Le sculture e i dipinti presenti in mostra -all’interno di un progetto inedito e site specific appositamente ideato dall’artista per lo Spazio Zero della GAMeC – sembrano nascere da una sorta di atto vandalico, allo stesso tempo distruttivo e generante.
Comunicato stampa
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Sterling Ruby: GRID RIPPER
a cura di Alessandro Rabottini
La GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta GRID RIPPER la prima mostra personale che un museo europeo dedica a Sterling Ruby (Bitburg, Germania, 1972. Vive e lavora a Los Angeles).
La mostra sarà accompagnata dalla piu' esaustiva monografia finora dedicata al lavoro dell'artista e pubblicata da JRP / Ringier, con testi di Jörg Heiser, Robert Hobbs, Alessandro Rabottini e con una lunga conversazione tra Sterling Ruby e Catherine Taft.
Mostra e catalogo sono realizzati in collaborazione con la Galleria Emi Fontana, Milano e West of Rome, Los Angeles.
La moltitudine dei mezzi e delle tecniche che Sterling Ruby utilizza nel suo lavoro - spaziando dalla scultura al collage, dall'installazione alla pittura, dalla ceramica al video e alla stampa - si accompagna a un universo altrettanto denso di temi e di riferimenti sia interni che esterni alla storia dell'arte, come il conflitto tra le pulsioni individuali e i meccanismi di controllo sociale, la funzione coercitiva dello spazio architettonico, l'arte come dominio dell'irrazionalità, la sfera dei comportamenti disfunzionali, il Minimalismo e l'Art Brut, il graffitismo, la violenza urbana, il desiderio e il piacere.
GRID RIPPER fa parte di una trilogia di mostre che affronta il tema dell'astrazione in rapporto con la percezione corporea e con la dimensione metafisica dell'esistenza. A completare la trilogia saranno la mostra ZEN RIPPER - seconda mostra personale dell'artista alla Galleria Emi Fontana di Milano dal 19 settembre 2008 - e la mostra SPECTRUM RIPPER, alla Galleria Monika Sprüth Philomene Magers di Londra dal 9 ottobre. Al centro di ciascuna mostra ci sono i concetti di Geometria, Meditazione e Colore posti in relazione con le idee di potere, disubbidienza, perfezione estetica ed eternità.
Il titolo della mostra alla GAMeC e' emblematico di un aspetto fondamentale dell'arte di Sterling Ruby, ovvero quello della frizione tra forme geometriche e razionali e impeto espressivo e performativo. In questo senso le sculture e i dipinti presenti in mostra - all'interno di un progetto inedito e site specific appositamente ideato dall'artista per lo Spazio Zero della GAMeC - sembrano nascere da una sorta di atto vandalico, allo stesso tempo distruttivo e generante.
La principale sala espositiva e' dominata da due imponenti strutture fatte di solidi di formica sovrapposti: a metà strada tra l'architettura e la scultura, occupano lo spazio come fossero totem minacciosi dall'oscura funzione, costruzioni dalla natura ambigua, di cui e' difficile comprendere se siano nate per difendere o per imprigionare, o se siano il teatro abbandonato di una violenza senza scopo. Il loro aspetto geometrico e quasi brutale di rovine domestiche e' spezzato dall'uso marcato e gestuale della vernice spray, in un richiamo frequente da parte di Ruby al graffitismo come tentativo estremo di testimoniare la propria esistenza nell'orizzonte anonimo e alienato della vita nelle metropoli moderne.
La vernice spray e' anche il mezzo con cui l'artista realizza i quadri in mostra, campiture astratte di colore in cui il gesto dello scrivere sui muri il proprio pseudonimo - un gesto spesso usato dalle bande urbane per marchiare un territorio e rivendicarne la proprietà - viene trasformato e recuperato all'interno di una lunga tradizione di pittura astratta e gestuale, che spazia dall'Espressionismo Astratto all'Arte Informale, fino a chiamare in causa la funzione terapeutica dell'arte, l'Outsider Art e la dimensione meditativa dell'arte astratta.
In questi dipinti - come in tutta la sua arte, d'altra parte - Ruby sembra appropriarsi di gesti all'apparenza privi di una grammatica estetica e formale e voler articolare, all'interno di un vocabolario estremamente consapevole della storia dell'arte del secondo dopoguerra, le voci e le dimensioni dell'esistenza umana piu' nascoste e refrattarie alla comunicazione.
Quella di Ruby e' un'arte che coniuga la memoria del passato con l'attenzione per i fenomeni urbani e popolari contemporanei. È un'arte dell'espressione e dell'accumulo, della sovrapproduzione di informazioni e del delirio dei sensi, della nevrosi e della paranoia, e in cui il gigantismo delle forme e il loro proliferare appare come una manifestazione corrotta del desiderio, del consumo, dell'ansia e della necessità di controllo che caratterizza la cultura occidentale contemporanea.
Cenni biografici
Sterling Ruby (Bitburg, Germania, 1972) vive e lavora a Los Angeles. Ha ricevuto il Bachelor in Fine Art all'Art Institute di Chicago e si e' laureato all'Art Center College of Design di Pasadena. Sue mostre personali recenti sono state ospitate dal Museum of Contemporary Art di e dal Drawing Center di New York, entrambe nel 2008. Ha inoltre preso parte a numerose mostre collettive, tra le quail Stray Alchemists, Ullens Center for Contemporary Art, Pechino (2008); Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca (2007); Triennale di Torino, T1 - La Sindrome di Pantagruel, Torino; California Biennial, Orange County Museum of Art, Newport Beach; e Red Eye: LA Artists from the Rubell Family Collection, Rubell Family Collection, Miami (tutte nel 2006).
a cura di Alessandro Rabottini
La GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta GRID RIPPER la prima mostra personale che un museo europeo dedica a Sterling Ruby (Bitburg, Germania, 1972. Vive e lavora a Los Angeles).
La mostra sarà accompagnata dalla piu' esaustiva monografia finora dedicata al lavoro dell'artista e pubblicata da JRP / Ringier, con testi di Jörg Heiser, Robert Hobbs, Alessandro Rabottini e con una lunga conversazione tra Sterling Ruby e Catherine Taft.
Mostra e catalogo sono realizzati in collaborazione con la Galleria Emi Fontana, Milano e West of Rome, Los Angeles.
La moltitudine dei mezzi e delle tecniche che Sterling Ruby utilizza nel suo lavoro - spaziando dalla scultura al collage, dall'installazione alla pittura, dalla ceramica al video e alla stampa - si accompagna a un universo altrettanto denso di temi e di riferimenti sia interni che esterni alla storia dell'arte, come il conflitto tra le pulsioni individuali e i meccanismi di controllo sociale, la funzione coercitiva dello spazio architettonico, l'arte come dominio dell'irrazionalità, la sfera dei comportamenti disfunzionali, il Minimalismo e l'Art Brut, il graffitismo, la violenza urbana, il desiderio e il piacere.
GRID RIPPER fa parte di una trilogia di mostre che affronta il tema dell'astrazione in rapporto con la percezione corporea e con la dimensione metafisica dell'esistenza. A completare la trilogia saranno la mostra ZEN RIPPER - seconda mostra personale dell'artista alla Galleria Emi Fontana di Milano dal 19 settembre 2008 - e la mostra SPECTRUM RIPPER, alla Galleria Monika Sprüth Philomene Magers di Londra dal 9 ottobre. Al centro di ciascuna mostra ci sono i concetti di Geometria, Meditazione e Colore posti in relazione con le idee di potere, disubbidienza, perfezione estetica ed eternità.
Il titolo della mostra alla GAMeC e' emblematico di un aspetto fondamentale dell'arte di Sterling Ruby, ovvero quello della frizione tra forme geometriche e razionali e impeto espressivo e performativo. In questo senso le sculture e i dipinti presenti in mostra - all'interno di un progetto inedito e site specific appositamente ideato dall'artista per lo Spazio Zero della GAMeC - sembrano nascere da una sorta di atto vandalico, allo stesso tempo distruttivo e generante.
La principale sala espositiva e' dominata da due imponenti strutture fatte di solidi di formica sovrapposti: a metà strada tra l'architettura e la scultura, occupano lo spazio come fossero totem minacciosi dall'oscura funzione, costruzioni dalla natura ambigua, di cui e' difficile comprendere se siano nate per difendere o per imprigionare, o se siano il teatro abbandonato di una violenza senza scopo. Il loro aspetto geometrico e quasi brutale di rovine domestiche e' spezzato dall'uso marcato e gestuale della vernice spray, in un richiamo frequente da parte di Ruby al graffitismo come tentativo estremo di testimoniare la propria esistenza nell'orizzonte anonimo e alienato della vita nelle metropoli moderne.
La vernice spray e' anche il mezzo con cui l'artista realizza i quadri in mostra, campiture astratte di colore in cui il gesto dello scrivere sui muri il proprio pseudonimo - un gesto spesso usato dalle bande urbane per marchiare un territorio e rivendicarne la proprietà - viene trasformato e recuperato all'interno di una lunga tradizione di pittura astratta e gestuale, che spazia dall'Espressionismo Astratto all'Arte Informale, fino a chiamare in causa la funzione terapeutica dell'arte, l'Outsider Art e la dimensione meditativa dell'arte astratta.
In questi dipinti - come in tutta la sua arte, d'altra parte - Ruby sembra appropriarsi di gesti all'apparenza privi di una grammatica estetica e formale e voler articolare, all'interno di un vocabolario estremamente consapevole della storia dell'arte del secondo dopoguerra, le voci e le dimensioni dell'esistenza umana piu' nascoste e refrattarie alla comunicazione.
Quella di Ruby e' un'arte che coniuga la memoria del passato con l'attenzione per i fenomeni urbani e popolari contemporanei. È un'arte dell'espressione e dell'accumulo, della sovrapproduzione di informazioni e del delirio dei sensi, della nevrosi e della paranoia, e in cui il gigantismo delle forme e il loro proliferare appare come una manifestazione corrotta del desiderio, del consumo, dell'ansia e della necessità di controllo che caratterizza la cultura occidentale contemporanea.
Cenni biografici
Sterling Ruby (Bitburg, Germania, 1972) vive e lavora a Los Angeles. Ha ricevuto il Bachelor in Fine Art all'Art Institute di Chicago e si e' laureato all'Art Center College of Design di Pasadena. Sue mostre personali recenti sono state ospitate dal Museum of Contemporary Art di e dal Drawing Center di New York, entrambe nel 2008. Ha inoltre preso parte a numerose mostre collettive, tra le quail Stray Alchemists, Ullens Center for Contemporary Art, Pechino (2008); Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca (2007); Triennale di Torino, T1 - La Sindrome di Pantagruel, Torino; California Biennial, Orange County Museum of Art, Newport Beach; e Red Eye: LA Artists from the Rubell Family Collection, Rubell Family Collection, Miami (tutte nel 2006).
01
ottobre 2008
Sterling Ruby – Grid Ripper
Dal primo ottobre 2008 all'otto febbraio 2009
arte contemporanea
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Orario di apertura
mart-dom ore 10-19; giov 10-22; lunedi chiuso
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore