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Steve Gibson – Tormented Souls
A Milano, l’Associazione culturale Contemporaneamente presenta una personale di Steve Gibson curata da Alessandro Trabucco e in collaborazione con la galleria Mito di Barcellona. L’artista inglese, che ormai vive da anni in Spagna a Saragozza, esporrà dieci sculture raffiguranti il corpo umano.
Comunicato stampa
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Quella attuale è proprio l’epoca del corpo, e non è certamente una novità. Sbandierato da tutte le parti, in televisione, sui giornali, su “youtube”, attraverso internet è possibile mostrarsi senza timore. Siamo tanto ossessionati dal corpo da essere riusciti persino a concepire telefilms e programmi TV dedicati alla sua manipolazione e trasformazione, al “miracolo” della chirurgia estetica.
Nell’arte la ricerca sul corpo è ritornata fortemente alla ribalta pur essendo stata da sempre una presenza costante. A partire dall’autoritratto, l’artista di ogni tempo ha trovato in sé stesso l’oggetto della propria ricerca che da formale si è trasformata gradualmente nei secoli in esistenziale.
Nella ricerca di Steve Gibson il corpo ritrova la propria dimora espressiva, imponendosi come inevitabile soggetto principale. Corpi che attraggono, che respingono, che posano e si espongono in tutta libertà, in tutta la loro residua e decadente energia pulsionale, senza alcun timore, né imbarazzo. Un realismo crudo ed inquietante, scomodo, che sembra sottolineare soprattutto l’aspetto deperibile della vita e i devastanti effetti che su di essa ha il trascorrere del tempo. Ci troviamo di fronte a corpi mostrati in tutta la loro cruda realtà fisica, col la quale siamo costretti a confrontarci disarmati, privi di qualsiasi pregiudizio, perché assolutamente vera. Ed è la verità della condizione umana a spaventare maggiormente la società attuale e a spingere l’uomo a creare mondi paralleli e virtuali nei quali trovare un riparo dall’inarrestabile caducità dell’esistenza. I corpi scolpiti da Gibson raccontano storie, raffigurano situazioni fisiche e mentali quotidiane nelle quali è facile specchiarsi perchè appartenenti alla nostra stessa realtà, in tutta la sua umana schiettezza.
Nella più recente serie di sculture, intitolata Tormented souls, e presentata in anteprima in questa esposizione personale italiana, Steve Gibson rivolge l’attenzione dalle situazioni di anonima quotidianità a più inquietanti scenari dalla forte intensità espressiva. L’artista, attraverso un virtuosismo esecutivo di grande impatto, appende le proprie sculture al muro o le sospende nel vuoto per mezzo di corde attorcigliate in più parti del corpo e in pose inequivocabilmente tipiche delle pratiche bondage. Un vago riferimento alle fotografie di Nobuyoshi Araki, ma senza quell’aspetto “patinato” (nelle raffinate scenografie oltre che negli sguardi pressocché inespressivi delle modelle) che le contraddistingue. I personaggi di Gibson sembrano effettivamente vittime di una vera e propria tortura, costrette ed umiliate con la sofferenza e la sottomissione. Portano sul proprio corpo i segni evidenti delle alterazioni fisiche procurate dalle legature, in una drammatica sequenza di posizioni al limite della sopportazione. Corpi che si trascinano, crocifissi alla parete o dondolanti nel vuoto, estenuati dalla precarietà e dal dolore, in un’intima, sofferta e catartica comunione con la propria anima tormentata.
Nell’arte la ricerca sul corpo è ritornata fortemente alla ribalta pur essendo stata da sempre una presenza costante. A partire dall’autoritratto, l’artista di ogni tempo ha trovato in sé stesso l’oggetto della propria ricerca che da formale si è trasformata gradualmente nei secoli in esistenziale.
Nella ricerca di Steve Gibson il corpo ritrova la propria dimora espressiva, imponendosi come inevitabile soggetto principale. Corpi che attraggono, che respingono, che posano e si espongono in tutta libertà, in tutta la loro residua e decadente energia pulsionale, senza alcun timore, né imbarazzo. Un realismo crudo ed inquietante, scomodo, che sembra sottolineare soprattutto l’aspetto deperibile della vita e i devastanti effetti che su di essa ha il trascorrere del tempo. Ci troviamo di fronte a corpi mostrati in tutta la loro cruda realtà fisica, col la quale siamo costretti a confrontarci disarmati, privi di qualsiasi pregiudizio, perché assolutamente vera. Ed è la verità della condizione umana a spaventare maggiormente la società attuale e a spingere l’uomo a creare mondi paralleli e virtuali nei quali trovare un riparo dall’inarrestabile caducità dell’esistenza. I corpi scolpiti da Gibson raccontano storie, raffigurano situazioni fisiche e mentali quotidiane nelle quali è facile specchiarsi perchè appartenenti alla nostra stessa realtà, in tutta la sua umana schiettezza.
Nella più recente serie di sculture, intitolata Tormented souls, e presentata in anteprima in questa esposizione personale italiana, Steve Gibson rivolge l’attenzione dalle situazioni di anonima quotidianità a più inquietanti scenari dalla forte intensità espressiva. L’artista, attraverso un virtuosismo esecutivo di grande impatto, appende le proprie sculture al muro o le sospende nel vuoto per mezzo di corde attorcigliate in più parti del corpo e in pose inequivocabilmente tipiche delle pratiche bondage. Un vago riferimento alle fotografie di Nobuyoshi Araki, ma senza quell’aspetto “patinato” (nelle raffinate scenografie oltre che negli sguardi pressocché inespressivi delle modelle) che le contraddistingue. I personaggi di Gibson sembrano effettivamente vittime di una vera e propria tortura, costrette ed umiliate con la sofferenza e la sottomissione. Portano sul proprio corpo i segni evidenti delle alterazioni fisiche procurate dalle legature, in una drammatica sequenza di posizioni al limite della sopportazione. Corpi che si trascinano, crocifissi alla parete o dondolanti nel vuoto, estenuati dalla precarietà e dal dolore, in un’intima, sofferta e catartica comunione con la propria anima tormentata.
04
aprile 2008
Steve Gibson – Tormented Souls
Dal 04 aprile al 04 maggio 2008
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CONTEMPORANEAMENTE
Milano, Viale Pasubio, 14, (Milano)
Milano, Viale Pasubio, 14, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19
Vernissage
4 Aprile 2008, ore 21
Autore
Curatore