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Steven Gontarski
Artista eclettico, Steven Gontarski passa agevolmente dalla pittura alla scultura, dal disegno alla fotografia
Comunicato stampa
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Artista eclettico, Steven Gontarski passa agevolmente dalla pittura
alla scultura, dal disegno alla fotografia. Di Gontarski affascina la
reinterpretazione contemporanea di motivi sacrali neogotici. Nelle sue
sculture risuonano atmosfere della musica e della cultura degli anni
ottanta, tracce e simboli di una particolare atmosfera riplasmati in
creature immaginarie che sembrano attingere alla personale mitologia
dell’artista, come nelle serie dei busti e dei profeti.
Delta II e Gamma III sono due erme caratterizzate da una superficie
pulitissima e quasi bloccata, che pur richiamando nella postura e nelle
caratteristiche la statuaria classica, sono rivisitate con un materiale
moderno - la vetroresina - che conferisce alle opere un aspetto quasi
avveniristico. Analogamente Prophet Zero II assume le sembianze di un
efebo dal volto coperto da una maschera col profilo di uccello. Le
proporzioni della scultura, esili e sensuali, si situano tra reale e
immaginario, tra ideale protoclassico e culto contemporaneo per
l’androginia. Gontarski crea un monumento alla storia dell’arte e alla
cultura contemporanea, realizzando un lavoro che cortocircuita arte,
sessualità, cultura popolare, mito e religione.
Gli oli su tavola appartengono al nuovo corpus di opere dell’artista.
Gontarski si è ispirato ai ritratti realizzati dagli artisti
rinascimentali nord europei e specialmente a Dürer, una vicinanza
particolarmente evidente nei fondi scuri, nel taglio dato ai ritratti e
nelle forme lievemente allungate nelle quali domina il segno grafico.
Il risultato formale è quello di immagini di una gioventù permanente e
fuori dal tempo, capaci di sopravvivere - come nei ritratti antichi -
ai propri committenti.
Steven Gontarski è nato nel 1972 a Philadelphia (USA).
Dal 1996 vive e lavora a Londra.
L’artista ha esposto, tra l’altro al Groninger Museum, Groningen-Olanda
(2005); alla White Cube, London, (2004-2000); alla Kukje Gallery, Seoul
(2004); alla TalEsther Gallery, Tel Aviv (2004); alla Karyn Lovegrove
Gallery, Los Angeles (2003); a Le Consortium, Dijon (2003); alla
Barbican Art Gallery, London (2002); alla Tokyo City Opera Gallery,
Tokyo (2002); alla Matthew Marks Gallery, New York (2001); alla Saatchi
Gallery, London (1999).
Sue opere sono presenti nelle collezioni di: British Museum, Saatchi
Collection, British Arts Council, Norton Family Collection, Denver Art
Museum.
alla scultura, dal disegno alla fotografia. Di Gontarski affascina la
reinterpretazione contemporanea di motivi sacrali neogotici. Nelle sue
sculture risuonano atmosfere della musica e della cultura degli anni
ottanta, tracce e simboli di una particolare atmosfera riplasmati in
creature immaginarie che sembrano attingere alla personale mitologia
dell’artista, come nelle serie dei busti e dei profeti.
Delta II e Gamma III sono due erme caratterizzate da una superficie
pulitissima e quasi bloccata, che pur richiamando nella postura e nelle
caratteristiche la statuaria classica, sono rivisitate con un materiale
moderno - la vetroresina - che conferisce alle opere un aspetto quasi
avveniristico. Analogamente Prophet Zero II assume le sembianze di un
efebo dal volto coperto da una maschera col profilo di uccello. Le
proporzioni della scultura, esili e sensuali, si situano tra reale e
immaginario, tra ideale protoclassico e culto contemporaneo per
l’androginia. Gontarski crea un monumento alla storia dell’arte e alla
cultura contemporanea, realizzando un lavoro che cortocircuita arte,
sessualità, cultura popolare, mito e religione.
Gli oli su tavola appartengono al nuovo corpus di opere dell’artista.
Gontarski si è ispirato ai ritratti realizzati dagli artisti
rinascimentali nord europei e specialmente a Dürer, una vicinanza
particolarmente evidente nei fondi scuri, nel taglio dato ai ritratti e
nelle forme lievemente allungate nelle quali domina il segno grafico.
Il risultato formale è quello di immagini di una gioventù permanente e
fuori dal tempo, capaci di sopravvivere - come nei ritratti antichi -
ai propri committenti.
Steven Gontarski è nato nel 1972 a Philadelphia (USA).
Dal 1996 vive e lavora a Londra.
L’artista ha esposto, tra l’altro al Groninger Museum, Groningen-Olanda
(2005); alla White Cube, London, (2004-2000); alla Kukje Gallery, Seoul
(2004); alla TalEsther Gallery, Tel Aviv (2004); alla Karyn Lovegrove
Gallery, Los Angeles (2003); a Le Consortium, Dijon (2003); alla
Barbican Art Gallery, London (2002); alla Tokyo City Opera Gallery,
Tokyo (2002); alla Matthew Marks Gallery, New York (2001); alla Saatchi
Gallery, London (1999).
Sue opere sono presenti nelle collezioni di: British Museum, Saatchi
Collection, British Arts Council, Norton Family Collection, Denver Art
Museum.
09
giugno 2006
Steven Gontarski
Dal 09 giugno al 06 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
CHANGING ROLE – MOVE OVER GALLERY
Napoli, Via Chiatamone, 26, (Napoli)
Napoli, Via Chiatamone, 26, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
9 Giugno 2006, ore 19.30
Autore