“Iperproduzione, avanzata cinese, plagio, usa e getta, Ikea, etno-design, eco-design, ritorno all'artigianato, esterofilia, crisi economica, gadgettizzazione, mutamenti climatici…

In quest’epoca piena di contraddizioni e contaminazioni si può pensare di cambiare il mondo attraverso degli oggetti che sono per lo più superflui e spesso elitari? Forse no, ma certamente il design è sempre più uno strumento di comunicazione, che attraverso codici cromatici e simbolici si può stimolare i sensi, suscitare ricordi ed emozioni, e a volte anche essere utili…” (Paolucci e Statera)

La produzione progettuale di Ines Paolucci (Roma, 1972) e Daniele Statera (Roma, 1971) va dall'auto-produzione in serie limitata di lampade, complementi d'arredo e accessori di abbigliamento al disegno industriale alla comunicazione e immagine coordinata per aziende, case editrici, università e musei. E’ caratterizzatala una forte carica espressiva e simbolica, oggetti ed opere grafiche in cui forme, colori, funzioni, si mescolano senza rigidi confini.

Il gioco ha una componente sostanziale nei loro progetti di industrial e graphic design, così come l'amore per gli oggetti.
La casa-studio di Roma è a metà tra un negozio di giocattoli e un’esposizione permanente di oggetti “affettivi”, progettati da loro, acquistati in un mercatino, durante un viaggio o in un supermarket. La passione per gli oggetti e per le connesse storie caratterizza i lavori di Ines e Daniele fin dalla fase iniziale della loro attività e ha dato vita ad una vasta collezione per l'ambiente domestico nata da un processo creativo di decontestualizzazione e riassemblaggio di prodotti di largo consumo.

Attualmente Paolucci e Statera insegnano presso il Corso di Laurea in Disegno Industriale, Università "La Sapienza", Roma.