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Storie dell’arte – Umberto Eco
Al via una nuovo calendario di appuntamenti per il pubblico: Palazzo Grassi presenta “Storie dell’arte. Incontri con gli scrittori al museo.” Umberto Eco inaugura l’iniziativa con la prima conferenza in Italia “Vertigine della Lista”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Al via una nuovo calendario di appuntamenti per il pubblico: Palazzo
Grassi presenta “Storie dell’arte. Incontri con gli scrittori al museo.”
Umberto Eco inaugura l’iniziativa con la prima conferenza in Italia
“Vertigine della Lista”.
Lunedì 25 gennaio 2010 alle ore 17.00, a Palazzo Grassi. Ingresso libero, sino ad esaurimento
posti.
A partire dal prossimo 25 gennaio 2010, Palazzo Grassi e Punta della Dogana inaugurano un
ciclo di incontri con scrittori che in occasione della mostra “Mapping the Studio” conversano
su temi legati all’arte. Saggisti, narratori o cronisti, i protagonisti degli incontri racconteranno
di volta in volta la loro esperienza personale di appassionati d’arte, visitatori di mostre,
osservatori di opere, semplici curiosi. Gli incontri, aperti al pubblico, avranno cadenza mensile
e si protrarranno per tutto il 2010.
Ciascun appuntamento corrisponde al frammento di un affresco ideale che si propone,
attraverso diversi punti di vista, di descrivere la potenza evocativa della creazione artistica e il
suo multiforme impatto sulla vita, la sensibilità e l’opera dello scrittore, per il quale l’arte,
intrecciandosi con il vissuto, la storia e la memoria, genera un’esperienza complessa. L’arte
cattura per frammenti o intuizioni, conforta sull’identità dell’uomo, è aperta a nozioni o
sensazioni con la stessa innegabile bellezza. Perché i grandi artisti, i maestri del passato come
i contemporanei, parlano della vita e della morte, della storia, della religione, del sesso e
dell’anima, offrendoci visioni del loro tempo che sono anticipazioni del futuro di tutti. E le
opere d’arte sono storie che si rivelano per essere narrate.
Per il primo appuntamento, un ospite di grande prestigio internazionale: lunedì 25 gennaio, alle
17.00, Umberto Eco per la prima volta in Italia terrà la conferenza legata al ciclo di attività
svolte al museo del Louvre a Parigi, dove è stato grand invité lo scorso novembre 2009, e ha
curato la rassegna multidisciplinare legata al suo ultimo libro “Vertigine della Lista”,
recentemente uscito per Bompiani.
Il calendario proseguirà quindi il prossimo 25 febbraio 2010, sempre a Palazzo Grassi alle ore
17, con un altro ospite prestigioso: l’appuntamento è con Melania G. Mazzucco sul tema
“L’angelo di Tintoretto”. Già vincitrice del Premio Strega nel 2003, Melania Mazzucco ha
ottenuto nel 2009 importanti riconoscimenti, tra cui il premio Bagutta con il suo ultimo
romanzo, edito da Rizzoli, che racconta degli ultimi giorni di vita del pittore Tintoretto.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero, sino ad esaurimento posti. I successivi appuntamenti in
calendario saranno comunicati tempestivamente sul sito www.palazzograssi.it e tramite la
newsletter mensile di Palazzo Grassi.
Tutti gli incontri “Storie dell’Arte” sono realizzati con il sostegno di
Mediapartner
“Storie dell’arte. Incontri con gli scrittore al museo”, realizzato in collaborazione con Fapi -
Fondo nazionale di formazione per i lavoratori delle piccole e medie imprese, si inserisce nel
quadro delle iniziative a tema che Palazzo Grassi organizza per il pubblico con l’obiettivo di dar
vita a momenti di approfondimento, riflessione e avvicinamento all’arte. Così come per l’Opera
Parla, appuntamento settimanale realizzato con il Comitato Scientifico di Punta della Dogana
in collaborazione con IUAV, Ca’ Foscari e Accademia delle Belle Arti di Venezia, dedicato alle
opere e agli artisti in mostra, anche “Storie dell’arte” si contraddistingue per essere una
programmazione di lungo periodo, sorta di appuntamento fisso dedicato al pubblico di
appassionati come anche ai neofiti.
Palazzo Grassi si propone infatti non solo come sede espositiva ma come una vera e propria
officina di pensiero e conoscenza, candidandosi a divenire un punto di riferimento
internazionale per il mondo dell’arte, capace di coinvolgere artisti, intellettuali, studenti,
favorendo il confronto e il dialogo. Il tutto in un’ottica di collaborazione e sinergia con la città di
Venezia, palcoscenico ideale per ospitare un laboratorio permanente sull’arte in generale e
sull’arte contemporanea in particolare.
Storie dell’arte
Incontri con gli scrittori al museo
Non è che in un museo si vada necessariamente per guardare i quadri, osserva Alan Bennett. Può
essere che fuori piova. O che i sacchetti della spesa impongano una sosta. E ci si infili nell'incrocio
di gallerie e di sale, di forme e di colori, di tele, video e installazioni, guardando ciò che capita,
fermandosi ad ascoltare…
A questo punto l’ingresso al museo, con i suoi imperativi di soggezione estetica e intellettuale, si
diluisce come una pennellata d'acquerello. Perché l'arte è, in fondo, un'emozione che vale la pena
provare. Qualcosa di inaspettato e imprevedibile, spesso effetto – letteralmente collaterale – di
una visione indiretta o distratta, che si incrocia con l’epifania della “coda dell'occhio”. L’arte
cattura per frammenti o intuizioni, conforta sull’identità dell’uomo, è aperta a nozioni o sensazioni
con la stessa innegabile bellezza. Perché i grandi artisti, i maestri del passato come i
contemporanei, parlano della vita e della morte, della storia, della religione, del sesso e
dell’anima, offrendoci visioni del loro tempo che sono anticipazioni del futuro di tutti.
E poiché le opere d’arte sono storie che si rivelano per essere narrate, a partire da gennaio 2010
Palazzo Grassi e Punta della Dogana inaugurano un ciclo di incontri con scrittori che in occasione
della mostra “Mapping the Studio” conversano su temi legati all’arte.
Cronisti, narratori o saggisti, i protagonisti degli incontri racconteranno di volta in volta la loro
esperienza personale di appassionati d’arte, visitatori di mostre, osservatori di opere, semplici
curiosi.
Ciascun appuntamento corrisponde al frammento di un affresco ideale che si propone, attraverso
diversi punti di vista, di descrivere la potenza evocativa della creazione artistica e il suo multiforme
impatto sulla vita, sulla sensibilità e sull’opera dello scrittore, per il quale l’arte non è solo un
elemento percettivo, ma si intreccia con il vissuto, la storia e la memoria, generando
un’esperienza complessa, dove l’evento si trasforma in espressione, dove non esistono regole ma
solo prodigiose eccezioni.
Umberto Eco, Vertigine della lista, Bompiani, Milano 2009
Prefazione
Quando il Louvre mi ha offerto di organizzare per l’intero novembre 2009 una
serie di conferenze, esposizioni, pubbliche letture, concerti, proiezioni e così
via su un argomento di mia scelta, non ho esitato un momento e ho proposto
come tema l’elenco, ovvero la lista (e come vedremo si potrà anche parlare di
catalogo o di enumerazione). Perché mi è venuta alla mente questa idea?
Se qualcuno andasse a leggere i miei romanzi vedrebbe che in essi abbondo in
liste, e le origini di questa predilezione sono due, entrambe dovute ai miei
studi giovanili: certi testi medievali e molti testi joyciani (né si debbono
trascurare gli influssi di riti e testi dell’Età Media nella formazione del giovane
Joyce). Dalle litanie all’elenco delle cose contenute nel cassetto della cucina di
Leopold Bloom nel penultimo capitolo dell’Ulisse, passa però un buon numero
di secoli, come più ancora ne passano tra le liste medievali e il modello di lista
per eccellenza, e cioè il catalogo delle navi nell’Iliade di Omero, da cui infatti
questo libro prende le mosse.
Ma proprio in Omero si trova celebrato anche un altro modello descrittivo,
quello ordinato e ispirato a criteri di chiusura armonica e compiuta
rappresentato dallo scudo di Achille. Insomma, già in Omero pare che si oscilli
tra una poetica del “tutto è qui” a una poetica dello “eccetera”.
Se questo mi era già chiaro, non mi ero mai messo a fare il regesto meticoloso
degli infiniti casi in cui nella storia della letteratura (da Omero a Joyce sino ai
giorni nostri) appaiono delle liste, anche se subito all’inizio venivano alla
mente i nomi di Perec o di Prévert, di Whitman o di Borges. Il risultato di
questa caccia è stato prodigioso, tale da dar la vertigine, e già so che
moltissime persone mi scriveranno chiedendomi perché in questo libro non
appaiono tale o tal altro autore. È che non solo non sono onnisciente e non
conosco una infinità di testi in cui appaiono delle liste, ma se pure avessi
voluto inserire in antologia tutte le liste che via via incontravo nel corso della
mia esplorazione, questo libro dovrebbe avere almeno mille pagine, e forse di
più.
Non parliamo poi del decidere che cosa sia una lista figurativa. I pochi libri
dedicati alla poetica della lista si limitano prudentemente alle liste verbali,
perché è arduo dire in quale modo un quadro possa presentare delle cose
eppure suggerire un “eccetera”, come se ammettesse che i limiti della cornice
lo obbligano a tacere di un resto immenso. La mia ricerca doveva servire
anche a fare vedere delle cose, sia al Louvre che in un volume come questo
che si inserisce nella scie dei due precedenti Storia della Bellezza e Storia della
Bruttezza. Di qui una ricerca meno ovvia che quelle fatte per bellezza e
bruttezza, la ricerca degli eccetera visivi, che ha coinvolto come comprimari
Anna Maria Lorusso e Mario Andreose.
In conclusione la ricerca delle liste ha rappresentato una esperienza molto
eccitante non tanto per quello che si è riusciti a mettere in questo volume
quanto per tutto quello che si è dovuto trascurare. Voglio dire, ecco un libro
che non può concludersi che con un eccetera.
Grassi presenta “Storie dell’arte. Incontri con gli scrittori al museo.”
Umberto Eco inaugura l’iniziativa con la prima conferenza in Italia
“Vertigine della Lista”.
Lunedì 25 gennaio 2010 alle ore 17.00, a Palazzo Grassi. Ingresso libero, sino ad esaurimento
posti.
A partire dal prossimo 25 gennaio 2010, Palazzo Grassi e Punta della Dogana inaugurano un
ciclo di incontri con scrittori che in occasione della mostra “Mapping the Studio” conversano
su temi legati all’arte. Saggisti, narratori o cronisti, i protagonisti degli incontri racconteranno
di volta in volta la loro esperienza personale di appassionati d’arte, visitatori di mostre,
osservatori di opere, semplici curiosi. Gli incontri, aperti al pubblico, avranno cadenza mensile
e si protrarranno per tutto il 2010.
Ciascun appuntamento corrisponde al frammento di un affresco ideale che si propone,
attraverso diversi punti di vista, di descrivere la potenza evocativa della creazione artistica e il
suo multiforme impatto sulla vita, la sensibilità e l’opera dello scrittore, per il quale l’arte,
intrecciandosi con il vissuto, la storia e la memoria, genera un’esperienza complessa. L’arte
cattura per frammenti o intuizioni, conforta sull’identità dell’uomo, è aperta a nozioni o
sensazioni con la stessa innegabile bellezza. Perché i grandi artisti, i maestri del passato come
i contemporanei, parlano della vita e della morte, della storia, della religione, del sesso e
dell’anima, offrendoci visioni del loro tempo che sono anticipazioni del futuro di tutti. E le
opere d’arte sono storie che si rivelano per essere narrate.
Per il primo appuntamento, un ospite di grande prestigio internazionale: lunedì 25 gennaio, alle
17.00, Umberto Eco per la prima volta in Italia terrà la conferenza legata al ciclo di attività
svolte al museo del Louvre a Parigi, dove è stato grand invité lo scorso novembre 2009, e ha
curato la rassegna multidisciplinare legata al suo ultimo libro “Vertigine della Lista”,
recentemente uscito per Bompiani.
Il calendario proseguirà quindi il prossimo 25 febbraio 2010, sempre a Palazzo Grassi alle ore
17, con un altro ospite prestigioso: l’appuntamento è con Melania G. Mazzucco sul tema
“L’angelo di Tintoretto”. Già vincitrice del Premio Strega nel 2003, Melania Mazzucco ha
ottenuto nel 2009 importanti riconoscimenti, tra cui il premio Bagutta con il suo ultimo
romanzo, edito da Rizzoli, che racconta degli ultimi giorni di vita del pittore Tintoretto.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero, sino ad esaurimento posti. I successivi appuntamenti in
calendario saranno comunicati tempestivamente sul sito www.palazzograssi.it e tramite la
newsletter mensile di Palazzo Grassi.
Tutti gli incontri “Storie dell’Arte” sono realizzati con il sostegno di
Mediapartner
“Storie dell’arte. Incontri con gli scrittore al museo”, realizzato in collaborazione con Fapi -
Fondo nazionale di formazione per i lavoratori delle piccole e medie imprese, si inserisce nel
quadro delle iniziative a tema che Palazzo Grassi organizza per il pubblico con l’obiettivo di dar
vita a momenti di approfondimento, riflessione e avvicinamento all’arte. Così come per l’Opera
Parla, appuntamento settimanale realizzato con il Comitato Scientifico di Punta della Dogana
in collaborazione con IUAV, Ca’ Foscari e Accademia delle Belle Arti di Venezia, dedicato alle
opere e agli artisti in mostra, anche “Storie dell’arte” si contraddistingue per essere una
programmazione di lungo periodo, sorta di appuntamento fisso dedicato al pubblico di
appassionati come anche ai neofiti.
Palazzo Grassi si propone infatti non solo come sede espositiva ma come una vera e propria
officina di pensiero e conoscenza, candidandosi a divenire un punto di riferimento
internazionale per il mondo dell’arte, capace di coinvolgere artisti, intellettuali, studenti,
favorendo il confronto e il dialogo. Il tutto in un’ottica di collaborazione e sinergia con la città di
Venezia, palcoscenico ideale per ospitare un laboratorio permanente sull’arte in generale e
sull’arte contemporanea in particolare.
Storie dell’arte
Incontri con gli scrittori al museo
Non è che in un museo si vada necessariamente per guardare i quadri, osserva Alan Bennett. Può
essere che fuori piova. O che i sacchetti della spesa impongano una sosta. E ci si infili nell'incrocio
di gallerie e di sale, di forme e di colori, di tele, video e installazioni, guardando ciò che capita,
fermandosi ad ascoltare…
A questo punto l’ingresso al museo, con i suoi imperativi di soggezione estetica e intellettuale, si
diluisce come una pennellata d'acquerello. Perché l'arte è, in fondo, un'emozione che vale la pena
provare. Qualcosa di inaspettato e imprevedibile, spesso effetto – letteralmente collaterale – di
una visione indiretta o distratta, che si incrocia con l’epifania della “coda dell'occhio”. L’arte
cattura per frammenti o intuizioni, conforta sull’identità dell’uomo, è aperta a nozioni o sensazioni
con la stessa innegabile bellezza. Perché i grandi artisti, i maestri del passato come i
contemporanei, parlano della vita e della morte, della storia, della religione, del sesso e
dell’anima, offrendoci visioni del loro tempo che sono anticipazioni del futuro di tutti.
E poiché le opere d’arte sono storie che si rivelano per essere narrate, a partire da gennaio 2010
Palazzo Grassi e Punta della Dogana inaugurano un ciclo di incontri con scrittori che in occasione
della mostra “Mapping the Studio” conversano su temi legati all’arte.
Cronisti, narratori o saggisti, i protagonisti degli incontri racconteranno di volta in volta la loro
esperienza personale di appassionati d’arte, visitatori di mostre, osservatori di opere, semplici
curiosi.
Ciascun appuntamento corrisponde al frammento di un affresco ideale che si propone, attraverso
diversi punti di vista, di descrivere la potenza evocativa della creazione artistica e il suo multiforme
impatto sulla vita, sulla sensibilità e sull’opera dello scrittore, per il quale l’arte non è solo un
elemento percettivo, ma si intreccia con il vissuto, la storia e la memoria, generando
un’esperienza complessa, dove l’evento si trasforma in espressione, dove non esistono regole ma
solo prodigiose eccezioni.
Umberto Eco, Vertigine della lista, Bompiani, Milano 2009
Prefazione
Quando il Louvre mi ha offerto di organizzare per l’intero novembre 2009 una
serie di conferenze, esposizioni, pubbliche letture, concerti, proiezioni e così
via su un argomento di mia scelta, non ho esitato un momento e ho proposto
come tema l’elenco, ovvero la lista (e come vedremo si potrà anche parlare di
catalogo o di enumerazione). Perché mi è venuta alla mente questa idea?
Se qualcuno andasse a leggere i miei romanzi vedrebbe che in essi abbondo in
liste, e le origini di questa predilezione sono due, entrambe dovute ai miei
studi giovanili: certi testi medievali e molti testi joyciani (né si debbono
trascurare gli influssi di riti e testi dell’Età Media nella formazione del giovane
Joyce). Dalle litanie all’elenco delle cose contenute nel cassetto della cucina di
Leopold Bloom nel penultimo capitolo dell’Ulisse, passa però un buon numero
di secoli, come più ancora ne passano tra le liste medievali e il modello di lista
per eccellenza, e cioè il catalogo delle navi nell’Iliade di Omero, da cui infatti
questo libro prende le mosse.
Ma proprio in Omero si trova celebrato anche un altro modello descrittivo,
quello ordinato e ispirato a criteri di chiusura armonica e compiuta
rappresentato dallo scudo di Achille. Insomma, già in Omero pare che si oscilli
tra una poetica del “tutto è qui” a una poetica dello “eccetera”.
Se questo mi era già chiaro, non mi ero mai messo a fare il regesto meticoloso
degli infiniti casi in cui nella storia della letteratura (da Omero a Joyce sino ai
giorni nostri) appaiono delle liste, anche se subito all’inizio venivano alla
mente i nomi di Perec o di Prévert, di Whitman o di Borges. Il risultato di
questa caccia è stato prodigioso, tale da dar la vertigine, e già so che
moltissime persone mi scriveranno chiedendomi perché in questo libro non
appaiono tale o tal altro autore. È che non solo non sono onnisciente e non
conosco una infinità di testi in cui appaiono delle liste, ma se pure avessi
voluto inserire in antologia tutte le liste che via via incontravo nel corso della
mia esplorazione, questo libro dovrebbe avere almeno mille pagine, e forse di
più.
Non parliamo poi del decidere che cosa sia una lista figurativa. I pochi libri
dedicati alla poetica della lista si limitano prudentemente alle liste verbali,
perché è arduo dire in quale modo un quadro possa presentare delle cose
eppure suggerire un “eccetera”, come se ammettesse che i limiti della cornice
lo obbligano a tacere di un resto immenso. La mia ricerca doveva servire
anche a fare vedere delle cose, sia al Louvre che in un volume come questo
che si inserisce nella scie dei due precedenti Storia della Bellezza e Storia della
Bruttezza. Di qui una ricerca meno ovvia che quelle fatte per bellezza e
bruttezza, la ricerca degli eccetera visivi, che ha coinvolto come comprimari
Anna Maria Lorusso e Mario Andreose.
In conclusione la ricerca delle liste ha rappresentato una esperienza molto
eccitante non tanto per quello che si è riusciti a mettere in questo volume
quanto per tutto quello che si è dovuto trascurare. Voglio dire, ecco un libro
che non può concludersi che con un eccetera.
25
gennaio 2010
Storie dell’arte – Umberto Eco
25 gennaio 2010
incontro - conferenza
Location
PALAZZO GRASSI
Venezia, San Samuele, 3231, (Venezia)
Venezia, San Samuele, 3231, (Venezia)
Biglietti
sino ad esaurimento posti.
Vernissage
25 Gennaio 2010, ore 17
Ufficio stampa
PAOLA MANFREDI
Autore