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Storie e leggende del mare Adriatico
Al Museo della Marineria di Cesenatico le storie e le leggende del mare Adriatico in compagnia di Giacomo Scotti e Fabio Fiori.
Comunicato stampa
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Venerdì 13 febbraio, alle ore 17 al Museo della Marineria di Cesenatico, Fabio Fiori dialogherà di storie e leggende di Adriatico insieme a Giacomo Scotti, lo scrittore che ha meglio saputo raccontare la ricca e difficile identità di questo mare e della gente che si affaccia sulle sue sponde. Introdurrà la conversazione Nivardo Panzavolta, Sindaco di Cesenatico, città che ha molto investito sulla conoscenza e valorizzazione della propria storia e identità marinara e adriatica.
L’incontro al Museo di Cesenatico vuole affrontare proprio il tema della “identità adriatica”, e del rapporto tra le due sponde dello stesso mare che per secoli fu attraversato da imbarcazioni che si scambiavano merci, uomini, lingue, religioni, arte e cultura. Nei secoli i popoli che si affacciano sull’Adriatico hanno dato vita a storie e leggende che vale la pena ripercorrere in compagnia di un loro profondo conoscitore, dopo la “eclisse della memoria” seguita alla cesura netta su un mare che da piazza aperta e percorribile diventò un confine, dopo la spartizione geopolitica seguita alla fine della guerra.
Giacomo Scotti, nato a Saviano (Napoli) nel 1928, ha vissuto dal 1947 a Fiume. Dal 1982 vive tra l’Italia e la Croazia. Ha pubblicato moltissimi volumi, in italiano e croato, che comprendono saggi storici, romanzi, prose brevi, raccolte poetiche, e libri per bambini. Con le sue traduzioni, saggi e antologie ha contribuito a far conoscere in Italia le letterature della ex Jugoslavia, in particolare quella croata e macedone. Molti suoi libri hanno affrontato temi difficili, legati al difficile rapporto tra le diverse identità della ex Jugoslavia e alle ferite lasciate aperte dalla guerra sul confine a est.
Ma Giacomo Scotti è soprattutto lo scrittore che ha ampiamente descritto i vari e diversi aspetti del mare Adriatico, tra natura, storia e cultura. Tra i suoi volumi, su questo argomento vanno ricordati L' Arcipelago del Quarnero e le Isole Brioni (Mursia, 1980), I pirati dell'Adriatico (Lint, 2001), Fiabe e leggende del Mar Adriatico dall'Istria alla Dalmazia all'Italia (Santi Quaranta, 2005), L'arcipelago di luce: viaggio nelle isole della Dalmazia centrale (Diabasis, 2007), Ragusa, la quinta repubblica marinara (LINT, 2007), Lissa 1866, la grande battaglia per l'Adriatico (LINT, 2004), Vele di ventura (LINT, 1998), Favole di pesci di mare (LINT, 2001).
Quella di Giacomo Scotti può a tutti gli effetti essere presa ad esempio come una “esperienza di confine”, nella sua accezione insieme tormentata e creativa, volta a promuovere l’incontro e la conoscenza tra popoli europei.
“Sono sempre stato un uomo che non riconosce i confini intesi come frontiere tra le nazioni. Ho aspirato alla fratellanza tra i popoli e ho condotto la mia esistenza seguendo un’idea umanistica della vita e delle relazioni, cercando poi anche di apprendere la lingua degli altri. Sono convinto che quando non ci si intende sul piano linguistico nascono le prime difficoltà. Se poi si supera questa barriera, allora si scopre che siamo tutti uomini con gli stessi difetti, sotto la stessa luna. In sessant’anni ho cercato di riannodare i fili con i paesi della Jugoslavia (ora ex) che si rispecchiano nel nostro stesso Adriatico, un mare a due sponde. L’odio, quando scoppia, trasforma in barbari e in razzisti gli uomini, che finite le guerre non riescono a spegnere in fretta le rivalità che hanno seminato”.
Fabio Fiori, biologo marino, ricercatore e insegnante, si occupa di paesaggio, ecologia e cultura del mare. Ha contribuito a diversi progetti editoriali, tra i quali Adriatico mare d’Europa (Silvana, 2001), Mare (Spola, 2006), Adriatico risorsa d’Europa (Diabasis, 2006). Nel 2005 ha pubblicato Un mare. Orizzonte adriatico, seguito nel 2008 da Abbecedario Adriatico. Natura e cultura delle due sponde (entrambi per Diabasis), oltre a vari articoli e interventi sulla stampa periodica e quotidiana. A studio e scrittura, associa la passione per la vela, la pesca e il nuoto, oltre all’antico richiamo per il cammino.
L’incontro al Museo di Cesenatico vuole affrontare proprio il tema della “identità adriatica”, e del rapporto tra le due sponde dello stesso mare che per secoli fu attraversato da imbarcazioni che si scambiavano merci, uomini, lingue, religioni, arte e cultura. Nei secoli i popoli che si affacciano sull’Adriatico hanno dato vita a storie e leggende che vale la pena ripercorrere in compagnia di un loro profondo conoscitore, dopo la “eclisse della memoria” seguita alla cesura netta su un mare che da piazza aperta e percorribile diventò un confine, dopo la spartizione geopolitica seguita alla fine della guerra.
Giacomo Scotti, nato a Saviano (Napoli) nel 1928, ha vissuto dal 1947 a Fiume. Dal 1982 vive tra l’Italia e la Croazia. Ha pubblicato moltissimi volumi, in italiano e croato, che comprendono saggi storici, romanzi, prose brevi, raccolte poetiche, e libri per bambini. Con le sue traduzioni, saggi e antologie ha contribuito a far conoscere in Italia le letterature della ex Jugoslavia, in particolare quella croata e macedone. Molti suoi libri hanno affrontato temi difficili, legati al difficile rapporto tra le diverse identità della ex Jugoslavia e alle ferite lasciate aperte dalla guerra sul confine a est.
Ma Giacomo Scotti è soprattutto lo scrittore che ha ampiamente descritto i vari e diversi aspetti del mare Adriatico, tra natura, storia e cultura. Tra i suoi volumi, su questo argomento vanno ricordati L' Arcipelago del Quarnero e le Isole Brioni (Mursia, 1980), I pirati dell'Adriatico (Lint, 2001), Fiabe e leggende del Mar Adriatico dall'Istria alla Dalmazia all'Italia (Santi Quaranta, 2005), L'arcipelago di luce: viaggio nelle isole della Dalmazia centrale (Diabasis, 2007), Ragusa, la quinta repubblica marinara (LINT, 2007), Lissa 1866, la grande battaglia per l'Adriatico (LINT, 2004), Vele di ventura (LINT, 1998), Favole di pesci di mare (LINT, 2001).
Quella di Giacomo Scotti può a tutti gli effetti essere presa ad esempio come una “esperienza di confine”, nella sua accezione insieme tormentata e creativa, volta a promuovere l’incontro e la conoscenza tra popoli europei.
“Sono sempre stato un uomo che non riconosce i confini intesi come frontiere tra le nazioni. Ho aspirato alla fratellanza tra i popoli e ho condotto la mia esistenza seguendo un’idea umanistica della vita e delle relazioni, cercando poi anche di apprendere la lingua degli altri. Sono convinto che quando non ci si intende sul piano linguistico nascono le prime difficoltà. Se poi si supera questa barriera, allora si scopre che siamo tutti uomini con gli stessi difetti, sotto la stessa luna. In sessant’anni ho cercato di riannodare i fili con i paesi della Jugoslavia (ora ex) che si rispecchiano nel nostro stesso Adriatico, un mare a due sponde. L’odio, quando scoppia, trasforma in barbari e in razzisti gli uomini, che finite le guerre non riescono a spegnere in fretta le rivalità che hanno seminato”.
Fabio Fiori, biologo marino, ricercatore e insegnante, si occupa di paesaggio, ecologia e cultura del mare. Ha contribuito a diversi progetti editoriali, tra i quali Adriatico mare d’Europa (Silvana, 2001), Mare (Spola, 2006), Adriatico risorsa d’Europa (Diabasis, 2006). Nel 2005 ha pubblicato Un mare. Orizzonte adriatico, seguito nel 2008 da Abbecedario Adriatico. Natura e cultura delle due sponde (entrambi per Diabasis), oltre a vari articoli e interventi sulla stampa periodica e quotidiana. A studio e scrittura, associa la passione per la vela, la pesca e il nuoto, oltre all’antico richiamo per il cammino.
13
febbraio 2009
Storie e leggende del mare Adriatico
13 febbraio 2009
incontro - conferenza
Location
MUSEO DELLA MARINERIA
Cesenatico, Via Carlo Armellini, 18, (Forlì-cesena)
Cesenatico, Via Carlo Armellini, 18, (Forlì-cesena)
Vernissage
13 Febbraio 2009, ore 17