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Stories From the Wonderland # 2
Arte di forte impatto e immediata leggibilità che per anni è stata sistematicamente evitata dalla critica e dal sistema artistico
Comunicato stampa
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Venerdì 30 novembre 2007 alle ore 19,00 verrà inaugurata la mostra “Stories From the Wonderland” chapter 2 nella galleria Dorothy Circus Gallery di Roma.
Dorothy Circus Gallery è il primo spazio in Italia dedicato al lowbrow ed al pop surrealism, tra i più vitali ed emozionanti movimenti recenti dell’arte contemporanea.
La galleria, ideata da Alexandra Mazzanti e Jonathan Pannacciò, è situata al Pigneto nei pressi di un acquedotto romano che dall’alto della sua classicità sembra la perfetta location per gli interni surreal-chic della superficie espositiva. Parquet e soffitti neri a cornice del bianco murale, sculture a gettata sopra archi neogotici in contrasto con l’ironico rosa dell’artshop e delle colorate texture del bookshop. Giochi estetici che provocano e incitano lo sguardo, usando le stesse armi del movimento artistico ispiratore.
Dorothy Circus è il punto d’incontro tra canoni classici e voglia di sperimentare con l’obiettivo di diventare un vero e proprio punto di riferimento per coloro che vogliono avvicinarsi a questa affascinante corrente artistica nata sul finire degli anni '60 nell’area di Los Angeles, California.
Quest’arte nota negli Stati Uniti come l’arte delle POP STAR vanta collezionisti del calibro di MADONNA, STEVEN SPIELBERG, DI CAPRIO, i ROLLING STONES e tanti altri.
All’interno della Dorothy Circus il pubblico vedrà svariati artisti statunitensi ma anche nomi europei, compresi diversi autori italiani che proporranno le loro opere nelle mostre in programma e nei vari eventi collaterali, dopo la mostra “Stories From the Wonderland” Chapter 1 che è stata inaugurata il 12 ottobre ed è andata avanti fino al 16 Novembre 2007 e ha visto esposte le opere di J. Viner, Nathan Spoor, J.T. Pannacciò, Sarah Joncas, Sergio Mora, Andy Fluon, Aaron Jasinsky.
Il 30 Novembre 2007 la mostra proseguirà con “Stories From the Wonderland” Chapter 2 che durerà fino al 6 gennaio 2008 nella quale saranno esposte le opere di: Kathie Olivas, Tim McCormick, Damon Soule, Andrea Ambrogio, Ahren Hertel, Nicoletta Ceccoli, Josh Clay.
Il lowbrow e il pop surrealism nascono da una fusione alchemica inconsueta, una miscela multiculturale nella quale si mescolano richiami al mondo ludico dell’infanzia e aspetti di un onirico carnevale noir, reinventando così una realtà ectoplasmatica che riflette la complessità odierna. Gli allucinati automatismi psichici del surrealismo si accoppiano alla cultura hot rod dei bolidi truccati americani, ai fumetti underground ed alla musica punk, creando un calibrato caos nel quale regna l’anarchia iconografica. Pin-ups anni ‘50 sembrano strizzare l’occhio a provocanti lolite, odierne rivali di un’Alice gotica che saltellano ridanciane sulle note dei Pixies o dei Cure, mentre scenari degni del più ispirato Bosch si coprono di strani animali, buffi ominidi e innocui demoni. Atmosfere paradossali in cui si muovono sinuose presenze che talvolta rimandano alle inquietudini visionarie dei film di David Lynch. E’ l’incontro di svariate culture, la Street Culture, il pop puro, la Tattoo Art, l’illustrazione più bizzarra, il mondo solipsistico dei manga: in sintesi, tutto ciò che nasce dal territorio e da sottoculture che si nutrono di video games, indie music e sci-fiction, fino ad approdare alle figure dei coloriti teschi infarciti di rose del Dia de los Muertos messicano.
“Lowbrow” e “ pop surrealismo” abbandonano i canoni informali e minimalisti per tornare ad un nuovo e splendido figurativo ricco di contenuti moderni. Arte di forte impatto e immediata leggibilità che per anni è stata sistematicamente evitata dalla critica e dal sistema artistico. Negli ultimi anni grazie alle meraviglie visuali di grandi artisti quali Mark Ryden (per una sua opera liste di attesa lunghissime), Todd Schoor, Jeff Soto, Joe Sorren, Shepard Fairey, Tym Biskup e ed al supporto letterario di veri e propri manifesti quali Weirdo Deluxe di Matt Dukes Jordan e Pop Surrealism: The Rise Of Underground Art di Robert Williams, Carlo McCormick, Larry Reid e Kirsten Anderson tale genere artistico è entrato a pieno titolo e con i dovuti meriti a far parte del mondo dell’arte contemporanea.
Dorothy Circus Gallery ospiterà anche uno spazio bookshop dove si potranno acquistare o consultare pubblicazioni di case editrici con specifiche linee editoriali, e dove sarà presente una sezione dedicata ai Design Toys di Obey, Gary Baseman, Tim Biskup, Fafi, Mars-1 e Tara McPherson, oltre a edizioni limitate create dagli stessi artisti della Dorothy Circus Gallery.
All’interno della Dorothy Circus Gallery anche un art shop che ospiterà l’esposizione di quadri provenienti da collezioni private, stampe giclè prints in tiratura limitata di artisti come Mark Ryden e Tym Biskup.
Dorothy Circus Gallery è il primo spazio in Italia dedicato al lowbrow ed al pop surrealism, tra i più vitali ed emozionanti movimenti recenti dell’arte contemporanea.
La galleria, ideata da Alexandra Mazzanti e Jonathan Pannacciò, è situata al Pigneto nei pressi di un acquedotto romano che dall’alto della sua classicità sembra la perfetta location per gli interni surreal-chic della superficie espositiva. Parquet e soffitti neri a cornice del bianco murale, sculture a gettata sopra archi neogotici in contrasto con l’ironico rosa dell’artshop e delle colorate texture del bookshop. Giochi estetici che provocano e incitano lo sguardo, usando le stesse armi del movimento artistico ispiratore.
Dorothy Circus è il punto d’incontro tra canoni classici e voglia di sperimentare con l’obiettivo di diventare un vero e proprio punto di riferimento per coloro che vogliono avvicinarsi a questa affascinante corrente artistica nata sul finire degli anni '60 nell’area di Los Angeles, California.
Quest’arte nota negli Stati Uniti come l’arte delle POP STAR vanta collezionisti del calibro di MADONNA, STEVEN SPIELBERG, DI CAPRIO, i ROLLING STONES e tanti altri.
All’interno della Dorothy Circus il pubblico vedrà svariati artisti statunitensi ma anche nomi europei, compresi diversi autori italiani che proporranno le loro opere nelle mostre in programma e nei vari eventi collaterali, dopo la mostra “Stories From the Wonderland” Chapter 1 che è stata inaugurata il 12 ottobre ed è andata avanti fino al 16 Novembre 2007 e ha visto esposte le opere di J. Viner, Nathan Spoor, J.T. Pannacciò, Sarah Joncas, Sergio Mora, Andy Fluon, Aaron Jasinsky.
Il 30 Novembre 2007 la mostra proseguirà con “Stories From the Wonderland” Chapter 2 che durerà fino al 6 gennaio 2008 nella quale saranno esposte le opere di: Kathie Olivas, Tim McCormick, Damon Soule, Andrea Ambrogio, Ahren Hertel, Nicoletta Ceccoli, Josh Clay.
Il lowbrow e il pop surrealism nascono da una fusione alchemica inconsueta, una miscela multiculturale nella quale si mescolano richiami al mondo ludico dell’infanzia e aspetti di un onirico carnevale noir, reinventando così una realtà ectoplasmatica che riflette la complessità odierna. Gli allucinati automatismi psichici del surrealismo si accoppiano alla cultura hot rod dei bolidi truccati americani, ai fumetti underground ed alla musica punk, creando un calibrato caos nel quale regna l’anarchia iconografica. Pin-ups anni ‘50 sembrano strizzare l’occhio a provocanti lolite, odierne rivali di un’Alice gotica che saltellano ridanciane sulle note dei Pixies o dei Cure, mentre scenari degni del più ispirato Bosch si coprono di strani animali, buffi ominidi e innocui demoni. Atmosfere paradossali in cui si muovono sinuose presenze che talvolta rimandano alle inquietudini visionarie dei film di David Lynch. E’ l’incontro di svariate culture, la Street Culture, il pop puro, la Tattoo Art, l’illustrazione più bizzarra, il mondo solipsistico dei manga: in sintesi, tutto ciò che nasce dal territorio e da sottoculture che si nutrono di video games, indie music e sci-fiction, fino ad approdare alle figure dei coloriti teschi infarciti di rose del Dia de los Muertos messicano.
“Lowbrow” e “ pop surrealismo” abbandonano i canoni informali e minimalisti per tornare ad un nuovo e splendido figurativo ricco di contenuti moderni. Arte di forte impatto e immediata leggibilità che per anni è stata sistematicamente evitata dalla critica e dal sistema artistico. Negli ultimi anni grazie alle meraviglie visuali di grandi artisti quali Mark Ryden (per una sua opera liste di attesa lunghissime), Todd Schoor, Jeff Soto, Joe Sorren, Shepard Fairey, Tym Biskup e ed al supporto letterario di veri e propri manifesti quali Weirdo Deluxe di Matt Dukes Jordan e Pop Surrealism: The Rise Of Underground Art di Robert Williams, Carlo McCormick, Larry Reid e Kirsten Anderson tale genere artistico è entrato a pieno titolo e con i dovuti meriti a far parte del mondo dell’arte contemporanea.
Dorothy Circus Gallery ospiterà anche uno spazio bookshop dove si potranno acquistare o consultare pubblicazioni di case editrici con specifiche linee editoriali, e dove sarà presente una sezione dedicata ai Design Toys di Obey, Gary Baseman, Tim Biskup, Fafi, Mars-1 e Tara McPherson, oltre a edizioni limitate create dagli stessi artisti della Dorothy Circus Gallery.
All’interno della Dorothy Circus Gallery anche un art shop che ospiterà l’esposizione di quadri provenienti da collezioni private, stampe giclè prints in tiratura limitata di artisti come Mark Ryden e Tym Biskup.
30
novembre 2007
Stories From the Wonderland # 2
Dal 30 novembre 2007 al 06 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
DOROTHY CIRCUS GALLERY
Roma, Via Dei Pettinari, 76, (Roma)
Roma, Via Dei Pettinari, 76, (Roma)
Vernissage
30 Novembre 2007, ore 19,00
Ufficio stampa
CJ
Autore
Curatore