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STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Opificio della Fotografia apre la stagione espositiva 2023/2024 con la fotografa Palestinese Fadwa Rouhana, per la prima volta a Milano con una mostra personale. PROROGATA FINO AL 13 GENNAIO 2024
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PROROGATA FINO AL 13 GENNAIO 2024
Giovedì 21 settembre 2023, in Via Niccolò Jommelli n° 24 a Milano, Opificio della Fotografia ha aperto la stagione espositiva 2023/2024 con la fotografa Palestinese Fadwa Rouhana, per la prima volta a Milano con una mostra personale.
“Le fotografie selezionate, per senso e carattere” - dichiara la curatrice della Mostra Federicapaola Capecchi - “sono il ritmo pulsante di un corpo e di un dolore, quello di un popolo in continua lotta, di identità, di sopravvivenza. Situazione, oggi, che coinvolge sempre più territori e popolazioni, con esodi, migrazioni. Fadwa Rouhana interessata alla vita e al suo significato, parla del rapporto con la propria terra, con il proprio passato e con la propria realtà. Ha sentito la necessità e forse anche il dovere di guardare alla propria realtà, alla propria Patria, a tutta un'esistenza spezzata e trasformata, il volto distrutto di un luogo”
Cinquantasette fotografie che attraverso l'uso del mosso, della multi esposizione, di velature e sfocati, aprono lo sguardo e la riflessione su molti temi, in una cifra stilistica che permette di avvicinarsi davvero all'animo di Fadwa Rouhana e al suo pensiero. “A volte sento che tutta la mia esperienza fotografica è solo un'eco di un profondo desiderio di visualizzare il mio trauma intrinseco come donna e come palestinese". [Fadwa Rouhana]
Nata e cresciuta in un villaggio chiamato Isfiya sul Monte Carmelo. Si dice che il nome Isfiya provenga dalla parola araba "Awasef" che significa tempeste. “Le montagne tempestose dove sono cresciuta hanno modellato in gran parte la mia anima, il modo ambivalente attraverso il quale guardo la vita, come momenti di marea di tuono e serenità, di eruzione e di cedimento. Fin da giovane la macchina fotografica è diventata la mia compagna eterna, il terzo occhio che mi ha aiutato a comprendere la mia complessa realtà, in una regione in costante fermento. Con il tempo ti rendi conto che l'occhio umano è troppo stretto per contenere la natura travolgente della vita". [Fadwa Rouhana]
Fadwa Rouhana vive da 6 anni a Betlemme, città dalla storia antica e dal presente devastante, “chiusa 'dentro un muro di apartheid'” ma che continua, nonostante tutto, ad attirare pellegrini da tutto il mondo, che qui riversano le loro speranze di salvezza. Città che le ha ispirato il progetto Beyond the visible: il racconto delle infinite code di persone provenienti da ogni angolo di questa terra portando i loro dolori e le loro speranze di trovare la salvezza in questa città e la riflessione sulla memoria umana condivisa o collettiva che attrae tutti quei gruppi di diversa provenienza ed etnia a riunirsi proprio a Betlemme.
“Così ho pensato” - prosegue la curatrice - “ di omaggiare e partecipare a questa memoria umana collettiva e condivisa, inserendo nel percorso espositivo un coinvolgimento diretto di ognuno dei visitatori. Sarà il pubblico a unire, separare, posizionare, a dare un posto, un ruolo, un ulteriore significato ai volti di Beyond the visible. Le fotografie, su un supporto con calamita, potranno essere composte le une con le altre muovendole, facendole uscire da un muro, anche visivo”.
La mostra fotografica pone attenzione anche ad altri progetti: Fragments, Memory and oblivion, Faces of Bethlehem, Land, The face of absence e al fil rouge che ne caratterizza le fotografie, il carattere: capire l'intera esperienza umana e trovare il proprio posto al suo interno.
I colori di Land, tra le montagne nude di Gerico, rivelano il linguaggio, la melodia, la vera natura della terra; i colori sono la narrazione di quella terra. E fotografando i pendii del Monte Gerico - The face of absence – Fadwa Rouhana esplora il senso di assenza nella coscienza palestinese. Si interroga su come sia presente la diaspora palestinese nella sua terra e patria. Gli “effetti multistrato” e di velature di Fragments svelano un pensiero fisso di Fadwa Rouhana: queste continue ricerche e sperimentazioni con il mosso, con la multi esposizione, con velature, sono il suo modo, finalmente trovato, di riflettere la natura multistrato dell'anima umana, il nostro essere visibile e i mondi invisibili e profondi dietro di esso; l'inconscio umano collettivo che Fadwa sente fluttuare attraverso quelle scene e situazioni.
Sabato 23 settembre 2023, alle ore 18:30, Fadwa Rouhana incontra il pubblico in un momento di dialogo e confronto a partire dalla visione in video di altre fotografie e progetti.
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Mostra Fotografica Personale di Fadwa Rouhana
A cura di Federicapaola Capecchi
IN COLLABORAZIONE CON: Spazio Tadini Casa Museo, PhotoMilano
OPENING 21 settembre 2023
Dal 22 settembre al 28 ottobre 2023
Apertura al pubblico: mercoledì – sabato 15:30 / 19:30
Visite guidate su prenotazione a pagamento (€ 10)
Info per la stampa: Federicapaola Capecchi +39 347 7134066 –federicapaola@opificiodellafotografia.it
Info per il pubblico: info@opificiodellafotografia.it
http://www.opificiodellafotografia.it/
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Solo Photographic Exhibition
FADWA ROUHANA
Curated by Federicapaola Capecchi
from 22 September to 28 October 2023
OPENING 21 September 2023 at 7 p.m.
EXTENDED UNTIL JANUARY 14
On Thursday, September 21, 2023, in Via Niccolò Jommelli No. 24 in Milan, Opificio della Fotografia opens the 2023/2024 exhibition season with the Palestinian photographer Fadwa Rouhana, for the first time in Milan with a solo exhibition.
"The photographs selected, for sense and character" - says the curator of the exhibition Federicapaola Capecchi - "are the pulsating rhythm of a body and of a pain, that of a people in continuous struggle, identity, survival. Today, this situation involves more and more territories and populations, with exodus, migration. Fadwa Rouhana, interested in life and its meaning, talks about the relationship with her land, her past and her reality. She felt the need and perhaps also the duty to look at her own reality, her own country, a whole broken and transformed existence, the destroyed face of a place" .
Fifty-seven photographs that through the use of blur, multi-exposure, veils and blurred, open the gaze and reflection on many themes, in a stylistic code that allows you to really approach the soul of Fadwa Rouhana and her thought. “Sometimes I feel that all my photographic experience is just an echo of a deep desire to visualize my inherent trauma as a woman and as a Palestinian". [Fadwa Rouhana]
Born and raised in a village called Isfiya on Mount Carmel. It is said that the name Isfiya comes from the Arabic word "Awasef" which means storms. "The stormy mountains where I grew up have largely shaped my soul, the ambivalent way I look at life, as tidal moments of thunder and serenity, of eruption and subsidence. From a young age the camera became my eternal companion, the third eye that helped me understand my complex reality, in a region in constant turmoil. With time you realize that the human eye is too narrow to contain the overwhelming nature of life. [Fadwa Rouhana]
Fadwa Rouhana has been living for 6 years in Bethlehem, a city with an ancient history and a devastating present, "locked inside a wall of apartheid", but which continues, despite everything, to attract pilgrims from all over the world, who here pour out their hopes of salvation. City that inspired the project Beyond the visible: the story of the endless queues of people from every corner of this earth bringing their sorrows and their hopes of finding salvation in this city, and the reflection on shared or collective human memory that attracts all those groups of different origins and ethnicities to gather in Bethlehem.
"So I thought" - continues the curator - " to pay tribute and participate in this collective and shared human memory, inserting in the exhibition a direct involvement of each of the visitors. It will be the audience to unite, separate, place, give a place, a role, an additional meaning to the faces of Beyond the visible. The photographs, on a support with magnet, can be composed with each other moving, making them out of a wall, even visual".
The photographic exhibition also focuses on other projects: Fragments, Memory and oblivion, Faces of Bethlehem, Land, The face of absence and the common thread that characterizes the photographs, the character: understand the entire human experience and find one's place inside.
The colors of Land, among the naked mountains of Jericho, reveal the language, the melody, the true nature of the earth; the colors are the narration of that land. And photographing the slopes of Mount Jericho - The face of absence - Fadwa Rouhana explores the sense of absence in the Palestinian consciousness. She questions how the Palestinian diaspora is present in her land and homeland. The "multilayered effects" and veils of Fragments reveal a fixed thought of Fadwa Rouhana: these continuous researches and experiments with the mosso, with the multi exposure, with veils, are her way, finally found, to reflect the multilayered nature of the human soul, our visible being and the invisible and deep worlds behind it; the collective human unconscious that Fadwa feels fluctuate through those scenes and situations.
Saturday, September 23, 2023, at 18:30, Fadwa Rouhana meets the public in a moment of dialogue and comparison starting from the video viewing of photographs and projects.
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Solo Photographic Exhibition of Fadwa Rouhana
Curated by Federicapaola Capecchi
IN COLLABORATION WITH: Spazio Tadini Casa Museo, PhotoMilano
OPENING 21 September 2023
From 22 September to 28 October 2023
Open to the public: Wednesday - Saturday 15:30 / 19:30
Guided tours by appointment for a fee (€ 10)
Press info: Federicapaola Capecchi +39 347 7134066 - federicapaola@opificiodellafotografia.it
Info for the public: info@opificiodellafotografia.it
http://www.opificiodellafotografia.it/
Giovedì 21 settembre 2023, in Via Niccolò Jommelli n° 24 a Milano, Opificio della Fotografia ha aperto la stagione espositiva 2023/2024 con la fotografa Palestinese Fadwa Rouhana, per la prima volta a Milano con una mostra personale.
“Le fotografie selezionate, per senso e carattere” - dichiara la curatrice della Mostra Federicapaola Capecchi - “sono il ritmo pulsante di un corpo e di un dolore, quello di un popolo in continua lotta, di identità, di sopravvivenza. Situazione, oggi, che coinvolge sempre più territori e popolazioni, con esodi, migrazioni. Fadwa Rouhana interessata alla vita e al suo significato, parla del rapporto con la propria terra, con il proprio passato e con la propria realtà. Ha sentito la necessità e forse anche il dovere di guardare alla propria realtà, alla propria Patria, a tutta un'esistenza spezzata e trasformata, il volto distrutto di un luogo”
Cinquantasette fotografie che attraverso l'uso del mosso, della multi esposizione, di velature e sfocati, aprono lo sguardo e la riflessione su molti temi, in una cifra stilistica che permette di avvicinarsi davvero all'animo di Fadwa Rouhana e al suo pensiero. “A volte sento che tutta la mia esperienza fotografica è solo un'eco di un profondo desiderio di visualizzare il mio trauma intrinseco come donna e come palestinese". [Fadwa Rouhana]
Nata e cresciuta in un villaggio chiamato Isfiya sul Monte Carmelo. Si dice che il nome Isfiya provenga dalla parola araba "Awasef" che significa tempeste. “Le montagne tempestose dove sono cresciuta hanno modellato in gran parte la mia anima, il modo ambivalente attraverso il quale guardo la vita, come momenti di marea di tuono e serenità, di eruzione e di cedimento. Fin da giovane la macchina fotografica è diventata la mia compagna eterna, il terzo occhio che mi ha aiutato a comprendere la mia complessa realtà, in una regione in costante fermento. Con il tempo ti rendi conto che l'occhio umano è troppo stretto per contenere la natura travolgente della vita". [Fadwa Rouhana]
Fadwa Rouhana vive da 6 anni a Betlemme, città dalla storia antica e dal presente devastante, “chiusa 'dentro un muro di apartheid'” ma che continua, nonostante tutto, ad attirare pellegrini da tutto il mondo, che qui riversano le loro speranze di salvezza. Città che le ha ispirato il progetto Beyond the visible: il racconto delle infinite code di persone provenienti da ogni angolo di questa terra portando i loro dolori e le loro speranze di trovare la salvezza in questa città e la riflessione sulla memoria umana condivisa o collettiva che attrae tutti quei gruppi di diversa provenienza ed etnia a riunirsi proprio a Betlemme.
“Così ho pensato” - prosegue la curatrice - “ di omaggiare e partecipare a questa memoria umana collettiva e condivisa, inserendo nel percorso espositivo un coinvolgimento diretto di ognuno dei visitatori. Sarà il pubblico a unire, separare, posizionare, a dare un posto, un ruolo, un ulteriore significato ai volti di Beyond the visible. Le fotografie, su un supporto con calamita, potranno essere composte le une con le altre muovendole, facendole uscire da un muro, anche visivo”.
La mostra fotografica pone attenzione anche ad altri progetti: Fragments, Memory and oblivion, Faces of Bethlehem, Land, The face of absence e al fil rouge che ne caratterizza le fotografie, il carattere: capire l'intera esperienza umana e trovare il proprio posto al suo interno.
I colori di Land, tra le montagne nude di Gerico, rivelano il linguaggio, la melodia, la vera natura della terra; i colori sono la narrazione di quella terra. E fotografando i pendii del Monte Gerico - The face of absence – Fadwa Rouhana esplora il senso di assenza nella coscienza palestinese. Si interroga su come sia presente la diaspora palestinese nella sua terra e patria. Gli “effetti multistrato” e di velature di Fragments svelano un pensiero fisso di Fadwa Rouhana: queste continue ricerche e sperimentazioni con il mosso, con la multi esposizione, con velature, sono il suo modo, finalmente trovato, di riflettere la natura multistrato dell'anima umana, il nostro essere visibile e i mondi invisibili e profondi dietro di esso; l'inconscio umano collettivo che Fadwa sente fluttuare attraverso quelle scene e situazioni.
Sabato 23 settembre 2023, alle ore 18:30, Fadwa Rouhana incontra il pubblico in un momento di dialogo e confronto a partire dalla visione in video di altre fotografie e progetti.
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Mostra Fotografica Personale di Fadwa Rouhana
A cura di Federicapaola Capecchi
IN COLLABORAZIONE CON: Spazio Tadini Casa Museo, PhotoMilano
OPENING 21 settembre 2023
Dal 22 settembre al 28 ottobre 2023
Apertura al pubblico: mercoledì – sabato 15:30 / 19:30
Visite guidate su prenotazione a pagamento (€ 10)
Info per la stampa: Federicapaola Capecchi +39 347 7134066 –federicapaola@opificiodellafotografia.it
Info per il pubblico: info@opificiodellafotografia.it
http://www.opificiodellafotografia.it/
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Solo Photographic Exhibition
FADWA ROUHANA
Curated by Federicapaola Capecchi
from 22 September to 28 October 2023
OPENING 21 September 2023 at 7 p.m.
EXTENDED UNTIL JANUARY 14
On Thursday, September 21, 2023, in Via Niccolò Jommelli No. 24 in Milan, Opificio della Fotografia opens the 2023/2024 exhibition season with the Palestinian photographer Fadwa Rouhana, for the first time in Milan with a solo exhibition.
"The photographs selected, for sense and character" - says the curator of the exhibition Federicapaola Capecchi - "are the pulsating rhythm of a body and of a pain, that of a people in continuous struggle, identity, survival. Today, this situation involves more and more territories and populations, with exodus, migration. Fadwa Rouhana, interested in life and its meaning, talks about the relationship with her land, her past and her reality. She felt the need and perhaps also the duty to look at her own reality, her own country, a whole broken and transformed existence, the destroyed face of a place" .
Fifty-seven photographs that through the use of blur, multi-exposure, veils and blurred, open the gaze and reflection on many themes, in a stylistic code that allows you to really approach the soul of Fadwa Rouhana and her thought. “Sometimes I feel that all my photographic experience is just an echo of a deep desire to visualize my inherent trauma as a woman and as a Palestinian". [Fadwa Rouhana]
Born and raised in a village called Isfiya on Mount Carmel. It is said that the name Isfiya comes from the Arabic word "Awasef" which means storms. "The stormy mountains where I grew up have largely shaped my soul, the ambivalent way I look at life, as tidal moments of thunder and serenity, of eruption and subsidence. From a young age the camera became my eternal companion, the third eye that helped me understand my complex reality, in a region in constant turmoil. With time you realize that the human eye is too narrow to contain the overwhelming nature of life. [Fadwa Rouhana]
Fadwa Rouhana has been living for 6 years in Bethlehem, a city with an ancient history and a devastating present, "locked inside a wall of apartheid", but which continues, despite everything, to attract pilgrims from all over the world, who here pour out their hopes of salvation. City that inspired the project Beyond the visible: the story of the endless queues of people from every corner of this earth bringing their sorrows and their hopes of finding salvation in this city, and the reflection on shared or collective human memory that attracts all those groups of different origins and ethnicities to gather in Bethlehem.
"So I thought" - continues the curator - " to pay tribute and participate in this collective and shared human memory, inserting in the exhibition a direct involvement of each of the visitors. It will be the audience to unite, separate, place, give a place, a role, an additional meaning to the faces of Beyond the visible. The photographs, on a support with magnet, can be composed with each other moving, making them out of a wall, even visual".
The photographic exhibition also focuses on other projects: Fragments, Memory and oblivion, Faces of Bethlehem, Land, The face of absence and the common thread that characterizes the photographs, the character: understand the entire human experience and find one's place inside.
The colors of Land, among the naked mountains of Jericho, reveal the language, the melody, the true nature of the earth; the colors are the narration of that land. And photographing the slopes of Mount Jericho - The face of absence - Fadwa Rouhana explores the sense of absence in the Palestinian consciousness. She questions how the Palestinian diaspora is present in her land and homeland. The "multilayered effects" and veils of Fragments reveal a fixed thought of Fadwa Rouhana: these continuous researches and experiments with the mosso, with the multi exposure, with veils, are her way, finally found, to reflect the multilayered nature of the human soul, our visible being and the invisible and deep worlds behind it; the collective human unconscious that Fadwa feels fluctuate through those scenes and situations.
Saturday, September 23, 2023, at 18:30, Fadwa Rouhana meets the public in a moment of dialogue and comparison starting from the video viewing of photographs and projects.
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Solo Photographic Exhibition of Fadwa Rouhana
Curated by Federicapaola Capecchi
IN COLLABORATION WITH: Spazio Tadini Casa Museo, PhotoMilano
OPENING 21 September 2023
From 22 September to 28 October 2023
Open to the public: Wednesday - Saturday 15:30 / 19:30
Guided tours by appointment for a fee (€ 10)
Press info: Federicapaola Capecchi +39 347 7134066 - federicapaola@opificiodellafotografia.it
Info for the public: info@opificiodellafotografia.it
http://www.opificiodellafotografia.it/
21
settembre 2023
STORMS IN SOULS عواصف في أرواح
Dal 21 settembre 2023 al 13 gennaio 2024
fotografia
Location
Opificio della Fotografia
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (MI)
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (MI)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato dalle 15:30 alle 19:30
Sito web
Ufficio stampa
Opificio della Fotografia
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione