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Stratos Kalafatis – Athos, i colori della fede
Stratos Kalafatis ha dedicato cinque anni all’esplorazione e alla conoscenza del Monte Athos, dei suoi paesaggi e monasteri, ma soprattutto degli uomini che lo abitano. Complessivamente ha realizzato 25 visite per un totale di 200 giorni di pellegrinaggi fotografici tra il 2008 e il 2013, per arrivare ad una profonda comprensione di questo mondo di fede e spiritualità che viene svelato attraverso le 120 immagini che compongono la mostra
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Ambasciata di Grecia a Roma e la Sezione Italiana della Fondazione Ellenica di Cultura, nell’ambito
della loro costante, efficace e costruttiva collaborazione, presentano il fotografo greco Stratos
Kalafatis con il suo recente lavoro dal titolo “Athos, i colori della fede”. La mostra, curata da Afrodite
Oikonomidou, sarà ospitata a Roma dal 6 al 22 Maggio 2016 nella Sala espositiva dell’Accademia di
Romania in Roma (Piazza José de San Martin, 1).
Stratos Kalafatis ha dedicato cinque anni all'esplorazione e alla conoscenza del Monte Athos, dei suoi
paesaggi e monasteri, ma soprattutto degli uomini che lo abitano. Complessivamente ha realizzato
25 visite per un totale di 200 giorni di pellegrinaggi fotografici tra il 2008 e il 2013, per arrivare ad una
profonda comprensione di questo mondo di fede e spiritualità che viene svelato attraverso le 120
immagini che compongono la mostra “Athos, i colori della fede”.
“Il Monte Athos è difficile da fotografare” spiega Stratos Kalafatis “non tanto perché resiste al
carattere laico della fotografia, ma piuttosto perché ha bisogno di tempo per essere svelato. Da più di
mille anni rimane nascosto dietro una pittoresca semiologia, un folklore sentimentale, dietro
interpretazioni mistiche e rivelazioni miracolose. È un mondo fatto di silenzio e di mistero, un luogo
sospeso, in bilico tra passato e presente, tradizione e libertà, forza e debolezza, tra il buio e la luce. E
non è semplice superare la sua storia poderosa, la sua religiosità esasperata e creare immagini che
rispettano il luogo senza ledere l’autonomia creativa del fotografo.”
Attraverso uno sguardo più spirituale che estetico, le immagini di Kalafatis riescono a trasmettere
l’essenza di questo posto unico descrivendo la sua storia e tradizione millenaria e documentando la
natura rimasta quasi incontaminata e la bellezza selvaggia del paesaggio. Tuttavia la sensibilità del
fotografo si rivolge al profondo, si ferma sui volti, sui dettagli della vita quotidiana, sulla lentezza del
tempo, sul contrasto tra la ricchezza interiore e la povertà ascetica. Elementi che si combinano a
forme e linguaggi del tutto contemporanei, per costruire un racconto insolito del Monte Athos
secondo uno stile personalissimo, fedele ai principi fotografici dell’autore.
“Sul Monte Athos non nascono vite umane”. Questa affermazione dell’artista richiama una delle
particolarità più significative del Monte Athos, il famoso “Avaton”, il divieto assoluto di accesso alle
donne. La stessa frase segna i mondi interiori che il fotografo sceglie di raccontarci e i ritratti dei loro
protagonisti che rivelano tutte le sfumature della religiosità nell’animo umano. In questo mondo
rigorosamente maschile, le storie di Kalafatis si dispiegano su una gamma cromatica ben più ricca
rispetto al nero rigoroso del saio monastico. Il risultato è un Monte Athos dipinto con colori brillanti,
a volte abbaglianti e ipersaturi, in modo da ottenere un forte contrasto e un chiaroscuro denso, che
ci rimanda alla pittura del Caravaggio o di Rembrandt.
Alla fine del primo decennio del XXI secolo Stratos Kalafatis ci propone una lettura, in chiave
contemporanea, di questa singolare penisola monastica, che diventa un anello della lunga catena di
documentazioni fotografiche del più importante centro spirituale del monachesimo cristiano-
ortodosso. Il primo fotografo ad arrivare al Monte Athos fu il russo Sebastianof che, nel 1860, ha
prodotto circa 40.000 scatti su lastra di vetro. Seguirono, nel XX secolo, nomi illustri come Stephane
Passet e Fred Boissonnas, oltre ad una serie di famosi fotografi greci negli anni '50 e '60, come Takis
Tloupas, Kostas Balafas e Spyros Metletzis. Come i suoi colleghi prima di lui, Kalafatis subisce il
fascino singolare e irresistibile del Monte Santo dell’Ortodossia e, catturando la vita conventuale da
una nuova prospettiva, ci offre una versione inedita del più spettacolare complesso monastico
d’Europa. Non è stato un turista, né tantomeno un fotografo invadente. Ha visitato il Monte Athos
con estremo rispetto, si è avvicinato ai monaci gradualmente, ha parlato con loro, è stato ospite nelle
loro celle, ha accettato la loro benedizione e i loro doni. E alla fine si è guadagnato la loro fiducia e ha
avuto il permesso di immortalarli con la macchina fotografica, creando una eccezionale galleria di
ritratti di straordinaria forza.
La mostra è una produzione della Fondazione Culturale della Banca Nazionale Greca (MIET) e gode
del patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica Greca. A Roma l’iniziativa è promossa
dall’Ambasciata di Grecia in Italia, dalla Fondazione Ellenica di Cultura Italia e dai Comuni greci di
Kavala e di Salonicco. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Romania e con
l’Associazione Onlus “Insieme per l’Athos”, in concomitanza con il XV Convegno Internazionale di Studi
sulla Cultura e la Spiritualità della Santa Montagna, promosso dalla sopra citata Associazione, che si
svolgerà il 14 Maggio p.v. presso la Sala conferenze dell’Accademia (www.insiemeperathos.org).
Inoltre, la mostra è patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia ed ha la
sponsorizzazione di Minoan Lines-Grimaldi Group e di Aegean Airlines.
Breve nota biografica
Nato nel 1966 nella città di Kavala, nel Nord-Est della Grecia, Stratos Kalafatis ha studiato fotografia
all’Art Institute di Philadelphia, USA. Dal 1993 ha realizzato numerosi progetti fotografici come:
Immagini archetipe, Diario 1998-2002, Saga, Arcipelago, Athos - I colori della fede. Ha ricevuto
numerosi premi internazionali e ha partecipato a importanti mostre e manifestazioni culturali come
la Biennale di Architettura di Venezia (2006). E’ stato selezionato a rappresentare la Grecia nella
grande mostra collettiva Faces Now - il ritratto fotografico in Europa dal 1990 ad oggi. Vive a
Salonicco, dove lavora come fotografo e insegna fotografia creativa. www.stratoskalafatis.com
della loro costante, efficace e costruttiva collaborazione, presentano il fotografo greco Stratos
Kalafatis con il suo recente lavoro dal titolo “Athos, i colori della fede”. La mostra, curata da Afrodite
Oikonomidou, sarà ospitata a Roma dal 6 al 22 Maggio 2016 nella Sala espositiva dell’Accademia di
Romania in Roma (Piazza José de San Martin, 1).
Stratos Kalafatis ha dedicato cinque anni all'esplorazione e alla conoscenza del Monte Athos, dei suoi
paesaggi e monasteri, ma soprattutto degli uomini che lo abitano. Complessivamente ha realizzato
25 visite per un totale di 200 giorni di pellegrinaggi fotografici tra il 2008 e il 2013, per arrivare ad una
profonda comprensione di questo mondo di fede e spiritualità che viene svelato attraverso le 120
immagini che compongono la mostra “Athos, i colori della fede”.
“Il Monte Athos è difficile da fotografare” spiega Stratos Kalafatis “non tanto perché resiste al
carattere laico della fotografia, ma piuttosto perché ha bisogno di tempo per essere svelato. Da più di
mille anni rimane nascosto dietro una pittoresca semiologia, un folklore sentimentale, dietro
interpretazioni mistiche e rivelazioni miracolose. È un mondo fatto di silenzio e di mistero, un luogo
sospeso, in bilico tra passato e presente, tradizione e libertà, forza e debolezza, tra il buio e la luce. E
non è semplice superare la sua storia poderosa, la sua religiosità esasperata e creare immagini che
rispettano il luogo senza ledere l’autonomia creativa del fotografo.”
Attraverso uno sguardo più spirituale che estetico, le immagini di Kalafatis riescono a trasmettere
l’essenza di questo posto unico descrivendo la sua storia e tradizione millenaria e documentando la
natura rimasta quasi incontaminata e la bellezza selvaggia del paesaggio. Tuttavia la sensibilità del
fotografo si rivolge al profondo, si ferma sui volti, sui dettagli della vita quotidiana, sulla lentezza del
tempo, sul contrasto tra la ricchezza interiore e la povertà ascetica. Elementi che si combinano a
forme e linguaggi del tutto contemporanei, per costruire un racconto insolito del Monte Athos
secondo uno stile personalissimo, fedele ai principi fotografici dell’autore.
“Sul Monte Athos non nascono vite umane”. Questa affermazione dell’artista richiama una delle
particolarità più significative del Monte Athos, il famoso “Avaton”, il divieto assoluto di accesso alle
donne. La stessa frase segna i mondi interiori che il fotografo sceglie di raccontarci e i ritratti dei loro
protagonisti che rivelano tutte le sfumature della religiosità nell’animo umano. In questo mondo
rigorosamente maschile, le storie di Kalafatis si dispiegano su una gamma cromatica ben più ricca
rispetto al nero rigoroso del saio monastico. Il risultato è un Monte Athos dipinto con colori brillanti,
a volte abbaglianti e ipersaturi, in modo da ottenere un forte contrasto e un chiaroscuro denso, che
ci rimanda alla pittura del Caravaggio o di Rembrandt.
Alla fine del primo decennio del XXI secolo Stratos Kalafatis ci propone una lettura, in chiave
contemporanea, di questa singolare penisola monastica, che diventa un anello della lunga catena di
documentazioni fotografiche del più importante centro spirituale del monachesimo cristiano-
ortodosso. Il primo fotografo ad arrivare al Monte Athos fu il russo Sebastianof che, nel 1860, ha
prodotto circa 40.000 scatti su lastra di vetro. Seguirono, nel XX secolo, nomi illustri come Stephane
Passet e Fred Boissonnas, oltre ad una serie di famosi fotografi greci negli anni '50 e '60, come Takis
Tloupas, Kostas Balafas e Spyros Metletzis. Come i suoi colleghi prima di lui, Kalafatis subisce il
fascino singolare e irresistibile del Monte Santo dell’Ortodossia e, catturando la vita conventuale da
una nuova prospettiva, ci offre una versione inedita del più spettacolare complesso monastico
d’Europa. Non è stato un turista, né tantomeno un fotografo invadente. Ha visitato il Monte Athos
con estremo rispetto, si è avvicinato ai monaci gradualmente, ha parlato con loro, è stato ospite nelle
loro celle, ha accettato la loro benedizione e i loro doni. E alla fine si è guadagnato la loro fiducia e ha
avuto il permesso di immortalarli con la macchina fotografica, creando una eccezionale galleria di
ritratti di straordinaria forza.
La mostra è una produzione della Fondazione Culturale della Banca Nazionale Greca (MIET) e gode
del patrocinio del Ministero della Cultura della Repubblica Greca. A Roma l’iniziativa è promossa
dall’Ambasciata di Grecia in Italia, dalla Fondazione Ellenica di Cultura Italia e dai Comuni greci di
Kavala e di Salonicco. L’evento è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Romania e con
l’Associazione Onlus “Insieme per l’Athos”, in concomitanza con il XV Convegno Internazionale di Studi
sulla Cultura e la Spiritualità della Santa Montagna, promosso dalla sopra citata Associazione, che si
svolgerà il 14 Maggio p.v. presso la Sala conferenze dell’Accademia (www.insiemeperathos.org).
Inoltre, la mostra è patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia ed ha la
sponsorizzazione di Minoan Lines-Grimaldi Group e di Aegean Airlines.
Breve nota biografica
Nato nel 1966 nella città di Kavala, nel Nord-Est della Grecia, Stratos Kalafatis ha studiato fotografia
all’Art Institute di Philadelphia, USA. Dal 1993 ha realizzato numerosi progetti fotografici come:
Immagini archetipe, Diario 1998-2002, Saga, Arcipelago, Athos - I colori della fede. Ha ricevuto
numerosi premi internazionali e ha partecipato a importanti mostre e manifestazioni culturali come
la Biennale di Architettura di Venezia (2006). E’ stato selezionato a rappresentare la Grecia nella
grande mostra collettiva Faces Now - il ritratto fotografico in Europa dal 1990 ad oggi. Vive a
Salonicco, dove lavora come fotografo e insegna fotografia creativa. www.stratoskalafatis.com
06
maggio 2016
Stratos Kalafatis – Athos, i colori della fede
Dal 06 al 22 maggio 2016
fotografia
Location
ACCADEMIA DI ROMANIA
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Orario di apertura
Martedì, Mercoledì e Giovedì: dalle ore 14.30 alle ore 19.00
Venerdì, Sabato e Domenica: dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Lunedì chiuso
Visite guidate : Venerdì, Sabato e Domenica alle ore 11.30 e 16.00 o su appuntamento
Vernissage
6 Maggio 2016, ore 18
Autore
Curatore