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Stretch Sculpture
Stretch Sculpture, dedicata agli orientamenti più innovativi della pratica artistica scultoreo-installativa contemporanea
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Merano Arte inaugura la nuova stagione espositiva il 1° ottobre 2005
con la mostra Stretch Sculpture, dedicata agli orientamenti più
innovativi della pratica artistica scultoreo-installativa contemporanea
presentati nei linguaggi più diversificati dei lavori dell’austriaco
Hans Kupelwieser (…), dell’alto adigino Peter Senoner (1970), dello
svizzero Erik Steinbrecher (1963), dell’italiana Sissi (1970) e del
giapponese Masanori Sukenari (1960).
La mostra “Stretch sculpture” trasforma la casa di Merano Arte in campo
d’azione di una scultura in espansione dove le costruzioni artistiche
si sollevano plasticamente come pieghevoli di carta. La Kunsthaus
sembra trasformarsi così in un enorme libro Pop Up, che irrompe nella
realtà sviluppando una vita propria, drammatica, spiritosa, arguta,
poetica quanto perfida.
La curatrice della mostra, Marion Piffer Damiani, ha invitato i cinque
artisti internazionali a dialogare con gli spazi articolati del museo,
alterandone l’usuale percezione e il più facile percorrimento,
attraverso opere in tensione nello spazio e in movimento nel tempo.
L’opera d’arte, da sempre, può fermare il tempo e riempire lo spazio;
oggi tale possibilità è diventata urgenza e l’artista è in grado di
scolpire davvero lo spazio-tempo. La scultura si avvale attualmente
della possibilità di andare oltre i propri confini, sia per quanto
riguarda lo spazio che per il materiale impiegato. Il genere artistico
“scultura” non rappresenta più, già da tempo, una forma mediale dai
contorni ben definiti. Se in origine con il termine scultura si
intendevano tecniche di elaborazione di forme tridimensionali mediante
interventi di asportazione e levigatura dall’esterno verso l’interno,
fusione metallica su modelli, oppure la graduale aggiunta di materiali
da plasmare o pronti per l’uso, ora l’arte scultorea postmediale fa
pensare ad un medium in espansione che esordisce assieme ad altre
tecniche.
Il sampling di Erik Steinbrecher gioca col concetto stesso di scultura
in quanto codice culturale ed artistico. La realizzazione degli oggetti
sferoidali a forma di sacca e di bolla sono (sculture steliformi oppure
a forma di sacca) forme plastiche che non si limitano a rappresentare
pure astrazioni, bensì reazioni dinamiche, realizzate servendosi dei
molteplici esiti di materiali assai differenti, dall’acciaio alla
plastica, minimizzano letteralmente l’idea di un degenerazione anormale
tipica del kitsch.
I ricami ossessivi di Sissi lasciano la loro dimensione casalinga per
invadere lo spazio in performance in cui il corpo dell’artista e si
intrappola in un sovra-corpo che lo rende inadeguato alla sua
originaria residenza, offrendogli uno stato alternativo, una seconda
pelle appunto.
Su una scultura in espansione, invadente, realizzata non a caso con
materiali solitamente industriali, lavora Masanori Sukenari che giunge
al limite del linguaggio architettonico liberando lo spazio della
rappresentazione da una percezione frontale in favore di uno spazio
percepibile nella sua totalità nel site specific realizzato in corso
d’opera per il KunstMerano.
I lavori concettuali di Hans Kupelwieser, tra gli esponenti più noti
della scultura post-mediale in Austria, si sviluppano da una
riflessione sul processo di trasformazione mettendo a nudo il probelma
cruciale di quale sia l’impatto degli oggetti sulle nostre percezioni
sensoriali, sempre in bilico tra bidimensionalità e tridimensionalità.
Una condizione umana tra l’illusorio e l’alienante è quella che
costruisce Peter Senoner nelle sue figure, in legno o alluminio, che
riscoprono nuovi o primari stati di ricezione del mondo che ci
circonda, naturale e tecnologico.
Per la mostra è stato realizzato un catalogo bilingue con interventi di
critici del settore.
con la mostra Stretch Sculpture, dedicata agli orientamenti più
innovativi della pratica artistica scultoreo-installativa contemporanea
presentati nei linguaggi più diversificati dei lavori dell’austriaco
Hans Kupelwieser (…), dell’alto adigino Peter Senoner (1970), dello
svizzero Erik Steinbrecher (1963), dell’italiana Sissi (1970) e del
giapponese Masanori Sukenari (1960).
La mostra “Stretch sculpture” trasforma la casa di Merano Arte in campo
d’azione di una scultura in espansione dove le costruzioni artistiche
si sollevano plasticamente come pieghevoli di carta. La Kunsthaus
sembra trasformarsi così in un enorme libro Pop Up, che irrompe nella
realtà sviluppando una vita propria, drammatica, spiritosa, arguta,
poetica quanto perfida.
La curatrice della mostra, Marion Piffer Damiani, ha invitato i cinque
artisti internazionali a dialogare con gli spazi articolati del museo,
alterandone l’usuale percezione e il più facile percorrimento,
attraverso opere in tensione nello spazio e in movimento nel tempo.
L’opera d’arte, da sempre, può fermare il tempo e riempire lo spazio;
oggi tale possibilità è diventata urgenza e l’artista è in grado di
scolpire davvero lo spazio-tempo. La scultura si avvale attualmente
della possibilità di andare oltre i propri confini, sia per quanto
riguarda lo spazio che per il materiale impiegato. Il genere artistico
“scultura” non rappresenta più, già da tempo, una forma mediale dai
contorni ben definiti. Se in origine con il termine scultura si
intendevano tecniche di elaborazione di forme tridimensionali mediante
interventi di asportazione e levigatura dall’esterno verso l’interno,
fusione metallica su modelli, oppure la graduale aggiunta di materiali
da plasmare o pronti per l’uso, ora l’arte scultorea postmediale fa
pensare ad un medium in espansione che esordisce assieme ad altre
tecniche.
Il sampling di Erik Steinbrecher gioca col concetto stesso di scultura
in quanto codice culturale ed artistico. La realizzazione degli oggetti
sferoidali a forma di sacca e di bolla sono (sculture steliformi oppure
a forma di sacca) forme plastiche che non si limitano a rappresentare
pure astrazioni, bensì reazioni dinamiche, realizzate servendosi dei
molteplici esiti di materiali assai differenti, dall’acciaio alla
plastica, minimizzano letteralmente l’idea di un degenerazione anormale
tipica del kitsch.
I ricami ossessivi di Sissi lasciano la loro dimensione casalinga per
invadere lo spazio in performance in cui il corpo dell’artista e si
intrappola in un sovra-corpo che lo rende inadeguato alla sua
originaria residenza, offrendogli uno stato alternativo, una seconda
pelle appunto.
Su una scultura in espansione, invadente, realizzata non a caso con
materiali solitamente industriali, lavora Masanori Sukenari che giunge
al limite del linguaggio architettonico liberando lo spazio della
rappresentazione da una percezione frontale in favore di uno spazio
percepibile nella sua totalità nel site specific realizzato in corso
d’opera per il KunstMerano.
I lavori concettuali di Hans Kupelwieser, tra gli esponenti più noti
della scultura post-mediale in Austria, si sviluppano da una
riflessione sul processo di trasformazione mettendo a nudo il probelma
cruciale di quale sia l’impatto degli oggetti sulle nostre percezioni
sensoriali, sempre in bilico tra bidimensionalità e tridimensionalità.
Una condizione umana tra l’illusorio e l’alienante è quella che
costruisce Peter Senoner nelle sue figure, in legno o alluminio, che
riscoprono nuovi o primari stati di ricezione del mondo che ci
circonda, naturale e tecnologico.
Per la mostra è stato realizzato un catalogo bilingue con interventi di
critici del settore.
30
settembre 2005
Stretch Sculpture
Dal 30 settembre 2005 all'otto gennaio 2006
arte contemporanea
Location
KUNST MERAN/O ARTE
Merano, Via Portici, 163, (Bolzano)
Merano, Via Portici, 163, (Bolzano)
Biglietti
Intero € 4,50 - Ridotto (Anziani, studenti, gruppi) € 3,00 - Visite guidate € 2,00 (solo su prenotazione)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-18, chiuso il lunedì, 1 e 2 novembre, 24, 25, 26 dicembre 2005, 1 e 2 gennaio 2006
Vernissage
30 Settembre 2005, ore 19
Ufficio stampa
CULTURALIA
Autore
Curatore