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Studio Visit #8 – Mike Marshall
L’ottavo appuntamento di Studio Visit, presenta, nello spazio ricco di suggestioni storiche e artistiche di una dimora posta in un’ala di Palazzo Taverna, il lavoro dell’artista inglese Mike Marshall
Comunicato stampa
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L'ottavo appuntamento di Studio Visit, presenta, nello spazio ricco di suggestioni storiche e artistiche di una dimora posta in un'ala di Palazzo Taverna, il lavoro dell'artista inglese Mike Marshall. Muovendosi liberamente tra il video, la fotografia e l'installazione sonora, il lavoro di Mike Marshall mette in primo piano quel che normalmente si considera uno sfondo: prati, campi di fiori, giardini, selciati, ecc. Immagini di natura stereotipata, spesso anonima e a prima vista senza anima, di cui l'artista ci mostra una bellezza e un'inquietudine difficilmente percettibile.
Il suo lavoro si integra con sorprendente familiarità nello storico palazzo romano, riecheggiando la passione dei suoi ultimi proprietari, il marchese Gallarati-Scotti e sua moglie Lavinia Taverna, che nel 1967 affidarono all'architetto paesaggista inglese Russell Page, il riordino dei giardini della Landriana – loro proprietà rurale a pochi chilometri da Roma - che ridefinì in chiave contemporanea e mediterranea il giardino paesaggistico all'inglese, fondendolo felicemente con il tema del giardino formale all'italiana.
L'indicazione più importante per affrontare le opere di Mike Marshall viene dall'artista stesso: "Non cercate di capire, ma osservate e ascoltate!". Il senso del suo lavoro è tutto racchiuso in questi due verbi. Il suo occhio osserva con attenzione questi "non luoghi", il suo orecchio ne ascolta il rumore di fondo. Non si limita a ritrarre gli elementi del paesaggio, ma cerca di farci entrare in contatto con essi, trasformandoli in un luogo della mente in cui confrontarsi.
Fotografie, video e installazioni sonore hanno lo stesso scopo. Che sia infatti la scelta di una messa a fuoco "caricata" che dilata l'oggetto presente, o il dichiarato utilizzo della soggettiva dell'inquadratura, o ancora lo studiato mixaggio tra suono in presa diretta e suono campionato, l'intento è sempre quello di creare un contatto tra lo spazio e chi lo osserva: " Uso il suono per produrre variazioni di intensità, per generare un' esperienza dello spazio coinvolgente e viva. Creando tensione e concentrazione in certi momenti e rilasciandola e facendola fluire in quello successivo. Ma il suono serve anche a mettere l'attenzione sulla stratificazione e sulla ricchezza già presente nei rumori dell'ambiente che ci circonda".
Il suo lavoro si integra con sorprendente familiarità nello storico palazzo romano, riecheggiando la passione dei suoi ultimi proprietari, il marchese Gallarati-Scotti e sua moglie Lavinia Taverna, che nel 1967 affidarono all'architetto paesaggista inglese Russell Page, il riordino dei giardini della Landriana – loro proprietà rurale a pochi chilometri da Roma - che ridefinì in chiave contemporanea e mediterranea il giardino paesaggistico all'inglese, fondendolo felicemente con il tema del giardino formale all'italiana.
L'indicazione più importante per affrontare le opere di Mike Marshall viene dall'artista stesso: "Non cercate di capire, ma osservate e ascoltate!". Il senso del suo lavoro è tutto racchiuso in questi due verbi. Il suo occhio osserva con attenzione questi "non luoghi", il suo orecchio ne ascolta il rumore di fondo. Non si limita a ritrarre gli elementi del paesaggio, ma cerca di farci entrare in contatto con essi, trasformandoli in un luogo della mente in cui confrontarsi.
Fotografie, video e installazioni sonore hanno lo stesso scopo. Che sia infatti la scelta di una messa a fuoco "caricata" che dilata l'oggetto presente, o il dichiarato utilizzo della soggettiva dell'inquadratura, o ancora lo studiato mixaggio tra suono in presa diretta e suono campionato, l'intento è sempre quello di creare un contatto tra lo spazio e chi lo osserva: " Uso il suono per produrre variazioni di intensità, per generare un' esperienza dello spazio coinvolgente e viva. Creando tensione e concentrazione in certi momenti e rilasciandola e facendola fluire in quello successivo. Ma il suono serve anche a mettere l'attenzione sulla stratificazione e sulla ricchezza già presente nei rumori dell'ambiente che ci circonda".
12
marzo 2006
Studio Visit #8 – Mike Marshall
12 marzo 2006
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
PALAZZO TAVERNA
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Roma, Via Di Monte Giordano, 36, (Roma)
Vernissage
12 Marzo 2006, ore 11-13
Autore
Curatore