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Sublime Disfacimento
50 artisti per raccontare il riciclo virtuoso dei rifiuti
Comunicato stampa
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Fiumi di parole si spendono per parlare di spazzatura, nuovo tabù dell’era contemporanea.
Il Centro Studi Cappella Orsini propone una grande mostra di oltre 80 opere di pittori contemporanei che idealizzano i rifiuti riqualificandoli come soggetti artistici per ricordare che la spazzatura è fonte di nuove risorse e di nutrimento organico per le piante e quindi
riciclo efficiente.
Abbiamo chiesto loro di dedicare un’opera, un quadro dipinto ad olio, meticolosamente realizzato come una natura morta fiamminga, in cui al posto dei fiori e frutta troneggiano, protagonisti, quei materiali che finiscono nel sacco nero, simbolo universale del rifiuto.
Questa mostra si è rivelata come un’opportunità per riproporre il virtuosismo pittorico applicandolo ad un tema di alto profilo etico.
Da maestri noti a livello nazionale come Aurelio Bulzatti, Corrado Bonicatti, Pedro Cano, Sergio Ceccotti, Gianluigi Mattia a molti valenti giovani artisti hanno interpretato liberamente il tema imboccando innumerevoli percorsi che vanno dal rifiuto come emarginazione fino all’analisi minuziosa dei processi di degrado organico.
Le opere in mostra sono infatti suddivise in due grandi sezioni: rifiuti organici e rifiuti inorganici permettendo al visitatore di percepirne la grande differenza e invitandolo così a partecipare attivamente alla raccolta differenziata dei rifiuti e fornendo informazioni preziose per capire meglio come i rifiuti possono diventare una nuova ricchezza grazie alla partecipazione attiva del cittadino.
L’intera mostra è dedicata a Pier Paolo Pasolini che è diffusamente presente attraverso video di alcuni suoi film che trattano il tema dei rifiuti come: “Cosa sono le nuvole” del 1964 , “Uccellacci uccellini” del 1965 e il documentario ancora inedito sui netturbini romani girato in occasione del famoso sciopero del 1970.
9 totem luminosi sparsi riporteranno frammenti poetici che confermano in modo stupefacente le qualità profetiche di Pasolini.
La sezione in cui vengono trattati i rifiuti metallici è dedicata all’artista statunitense Jack Frankfurter che ha realizzato molte opere sull’argomento e che rappresenta l’ospite d’onore della mostra con ben 9 opere esposte nell’abside della ex chiesa di Santa Maria in Grottapinta .
La mostra si apre con una compressione di “Cesar” testimone emblematico dell’espressione artistica che utilizza rifiuti.
La mostra “Sublime disfacimento”, curata da Roberto Lucifero e introdotta da Claudio Strinati è la prima tappa del progetto Discaricart, realizzato dal Centro studi Cappella Orsini per l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio.
Il Centro Studi Cappella Orsini propone una grande mostra di oltre 80 opere di pittori contemporanei che idealizzano i rifiuti riqualificandoli come soggetti artistici per ricordare che la spazzatura è fonte di nuove risorse e di nutrimento organico per le piante e quindi
riciclo efficiente.
Abbiamo chiesto loro di dedicare un’opera, un quadro dipinto ad olio, meticolosamente realizzato come una natura morta fiamminga, in cui al posto dei fiori e frutta troneggiano, protagonisti, quei materiali che finiscono nel sacco nero, simbolo universale del rifiuto.
Questa mostra si è rivelata come un’opportunità per riproporre il virtuosismo pittorico applicandolo ad un tema di alto profilo etico.
Da maestri noti a livello nazionale come Aurelio Bulzatti, Corrado Bonicatti, Pedro Cano, Sergio Ceccotti, Gianluigi Mattia a molti valenti giovani artisti hanno interpretato liberamente il tema imboccando innumerevoli percorsi che vanno dal rifiuto come emarginazione fino all’analisi minuziosa dei processi di degrado organico.
Le opere in mostra sono infatti suddivise in due grandi sezioni: rifiuti organici e rifiuti inorganici permettendo al visitatore di percepirne la grande differenza e invitandolo così a partecipare attivamente alla raccolta differenziata dei rifiuti e fornendo informazioni preziose per capire meglio come i rifiuti possono diventare una nuova ricchezza grazie alla partecipazione attiva del cittadino.
L’intera mostra è dedicata a Pier Paolo Pasolini che è diffusamente presente attraverso video di alcuni suoi film che trattano il tema dei rifiuti come: “Cosa sono le nuvole” del 1964 , “Uccellacci uccellini” del 1965 e il documentario ancora inedito sui netturbini romani girato in occasione del famoso sciopero del 1970.
9 totem luminosi sparsi riporteranno frammenti poetici che confermano in modo stupefacente le qualità profetiche di Pasolini.
La sezione in cui vengono trattati i rifiuti metallici è dedicata all’artista statunitense Jack Frankfurter che ha realizzato molte opere sull’argomento e che rappresenta l’ospite d’onore della mostra con ben 9 opere esposte nell’abside della ex chiesa di Santa Maria in Grottapinta .
La mostra si apre con una compressione di “Cesar” testimone emblematico dell’espressione artistica che utilizza rifiuti.
La mostra “Sublime disfacimento”, curata da Roberto Lucifero e introdotta da Claudio Strinati è la prima tappa del progetto Discaricart, realizzato dal Centro studi Cappella Orsini per l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio.
28
maggio 2007
Sublime Disfacimento
Dal 28 maggio al 15 settembre 2007
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DEL SUPERFLUO – CAPPELLA ORSINI
Roma, Via Di Grotta Pinta, 21, (Roma)
Roma, Via Di Grotta Pinta, 21, (Roma)
Orario di apertura
dalle 10,30 alle 18 – sabato / domenica chiuso
Vernissage
28 Maggio 2007, ore 18-22
Autore
Curatore