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Suburbia – Periferie nel territorio nella mente nella comunicazione
sviluppa le diverse accezioni del concetto di “periferia”, come territorio conteso (contested terrain) in cui si disputa la battaglia per affermare una diversa esperienza del presente
Comunicato stampa
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Dal 3 luglio al 12 settembre, a Reggio Emilia, in tre diverse sedi - Chiostri di S.Domenico, Fonderia - Fondazione nazionale della danza, Officina delle Arti - , la mostra Suburbia, promossa dai Musei Civici di Reggio Emilia, con il contributo di CCPL e la cura di Marinella Paderni e Marco Senaldi, sviluppa le diverse accezioni del concetto di “periferia”, come territorio conteso (contested terrain) in cui si disputa la battaglia per affermare una diversa esperienza del presente.
Periferia è oggi un concetto e una dimensione esistenziale molto diversa rispetto a pochi decenni fa. “Luogo-non-luogo” della contemporaneità, la periferia è diventata espressione tanto della cultura bassa che della cultura istituzionale e rappresenta attualmente il territorio privilegiato di situazioni contraddittorie che fioriscono spontaneamente sfuggendo a piani regolatori, controlli, leggi. E’ nella periferia che oggi si legge meglio la complessità stratiforme del presente e la condizione dell’uomo odierno.
“Periferia” è divenuto così un termine che va al di là della sua connotazione urbanistica, perché esistono periferie emergenti nella geografia della comunicazione (come le tv di quartiere o di condominio) o addirittura periferie mentali, costituite dai concetti – come quelli dell’Altro, del diverso o del rimosso – che nella nostra esperienza quotidiana tendiamo a relegare ai margini dell’attenzione. Accade così che in realtà anche vicine a noi siano proprio gli ex-centri storici cittadini a venire abbandonati al degrado e alla “periferizzazione”, mentre le periferie divengono terreno conteso fra grandi centri commerciali, d’intrattenimento e di segmentazione residenziale.
La periferia odierna costituisce quindi uno spazio dinamico percorso da contraddizioni crescenti, tatuato da segni divergenti, attraversato da forme mutanti di comunicazione.
Concetti come quelli di flessibilità, modernità liquida, globalizzazione, multirazzialità, borderline, marginalità, paesaggio mediale, diventano evidenti se concepiti all’interno della nozione di “periferia”.
La rassegna Suburbia traduce in forme visibili/udibili/sperimentabili le riflessioni dell’arte, della sociologia, della filosofia e della comunicazione contemporanea sulla periferia in quanto spazio e tempo di espressione delle dinamiche socioculturali planetarie. Espressioni artistiche diverse e realtà culturali come le telestreet dialogano all’unisono o in dissonanza fra loro nel restituire al pubblico la flessibilità e la frammentarietà che caratterizzano non solo le attuali periferie ma anche le nostre stesse esistenze dentro e fuori di esse.
Gli artisti presenti in Suburbia sono:
Natacha Anderes Fabio Boni
Carolina Caycedo Carolyn Chamblis
Costantino Ciervo Andrea Contin
Paola Dallavalle+Fulvio Guerrieri Paola Di Bello
Paola De Pietri Annamaria Ferrero+Massimo Di Nonno
Flavio Favelli Paolo Gonzato
Tue Greenfort Francesco Jodice
Armin Linke Lorenza Lucchi Basili
Andrea Nacciarriti Marco Neri
Seamus Nicholson Osservatorio Nomade/Stalker.
Luca Pancrazzi Paola Salerno
Elisa Scaramuzzino+Andrea Pavesi
Alla mostra partecipa anche la telestreet “Telecitofono”, un progetto di televisione partecipata ideato e condotto da un gruppo di studenti dell’Università di Scienze della Comunicazione di Modena e Reggio Emilia.
La maggior parte delle opere esposte sono progetti inediti, alcuni dei quali commissionati dai Musei Civici come indagine sulle realtà del territorio.
Il catalogo bilingue (italiano e inglese) sarà corredato con contributi di urbanisti, sociologi e filosofi oltre ai testi critici dei due curatori.
Periferia è oggi un concetto e una dimensione esistenziale molto diversa rispetto a pochi decenni fa. “Luogo-non-luogo” della contemporaneità, la periferia è diventata espressione tanto della cultura bassa che della cultura istituzionale e rappresenta attualmente il territorio privilegiato di situazioni contraddittorie che fioriscono spontaneamente sfuggendo a piani regolatori, controlli, leggi. E’ nella periferia che oggi si legge meglio la complessità stratiforme del presente e la condizione dell’uomo odierno.
“Periferia” è divenuto così un termine che va al di là della sua connotazione urbanistica, perché esistono periferie emergenti nella geografia della comunicazione (come le tv di quartiere o di condominio) o addirittura periferie mentali, costituite dai concetti – come quelli dell’Altro, del diverso o del rimosso – che nella nostra esperienza quotidiana tendiamo a relegare ai margini dell’attenzione. Accade così che in realtà anche vicine a noi siano proprio gli ex-centri storici cittadini a venire abbandonati al degrado e alla “periferizzazione”, mentre le periferie divengono terreno conteso fra grandi centri commerciali, d’intrattenimento e di segmentazione residenziale.
La periferia odierna costituisce quindi uno spazio dinamico percorso da contraddizioni crescenti, tatuato da segni divergenti, attraversato da forme mutanti di comunicazione.
Concetti come quelli di flessibilità, modernità liquida, globalizzazione, multirazzialità, borderline, marginalità, paesaggio mediale, diventano evidenti se concepiti all’interno della nozione di “periferia”.
La rassegna Suburbia traduce in forme visibili/udibili/sperimentabili le riflessioni dell’arte, della sociologia, della filosofia e della comunicazione contemporanea sulla periferia in quanto spazio e tempo di espressione delle dinamiche socioculturali planetarie. Espressioni artistiche diverse e realtà culturali come le telestreet dialogano all’unisono o in dissonanza fra loro nel restituire al pubblico la flessibilità e la frammentarietà che caratterizzano non solo le attuali periferie ma anche le nostre stesse esistenze dentro e fuori di esse.
Periferia è oggi un concetto e una dimensione esistenziale molto diversa rispetto a pochi decenni fa. “Luogo-non-luogo” della contemporaneità, la periferia è diventata espressione tanto della cultura bassa che della cultura istituzionale e rappresenta attualmente il territorio privilegiato di situazioni contraddittorie che fioriscono spontaneamente sfuggendo a piani regolatori, controlli, leggi. E’ nella periferia che oggi si legge meglio la complessità stratiforme del presente e la condizione dell’uomo odierno.
“Periferia” è divenuto così un termine che va al di là della sua connotazione urbanistica, perché esistono periferie emergenti nella geografia della comunicazione (come le tv di quartiere o di condominio) o addirittura periferie mentali, costituite dai concetti – come quelli dell’Altro, del diverso o del rimosso – che nella nostra esperienza quotidiana tendiamo a relegare ai margini dell’attenzione. Accade così che in realtà anche vicine a noi siano proprio gli ex-centri storici cittadini a venire abbandonati al degrado e alla “periferizzazione”, mentre le periferie divengono terreno conteso fra grandi centri commerciali, d’intrattenimento e di segmentazione residenziale.
La periferia odierna costituisce quindi uno spazio dinamico percorso da contraddizioni crescenti, tatuato da segni divergenti, attraversato da forme mutanti di comunicazione.
Concetti come quelli di flessibilità, modernità liquida, globalizzazione, multirazzialità, borderline, marginalità, paesaggio mediale, diventano evidenti se concepiti all’interno della nozione di “periferia”.
La rassegna Suburbia traduce in forme visibili/udibili/sperimentabili le riflessioni dell’arte, della sociologia, della filosofia e della comunicazione contemporanea sulla periferia in quanto spazio e tempo di espressione delle dinamiche socioculturali planetarie. Espressioni artistiche diverse e realtà culturali come le telestreet dialogano all’unisono o in dissonanza fra loro nel restituire al pubblico la flessibilità e la frammentarietà che caratterizzano non solo le attuali periferie ma anche le nostre stesse esistenze dentro e fuori di esse.
Gli artisti presenti in Suburbia sono:
Natacha Anderes Fabio Boni
Carolina Caycedo Carolyn Chamblis
Costantino Ciervo Andrea Contin
Paola Dallavalle+Fulvio Guerrieri Paola Di Bello
Paola De Pietri Annamaria Ferrero+Massimo Di Nonno
Flavio Favelli Paolo Gonzato
Tue Greenfort Francesco Jodice
Armin Linke Lorenza Lucchi Basili
Andrea Nacciarriti Marco Neri
Seamus Nicholson Osservatorio Nomade/Stalker.
Luca Pancrazzi Paola Salerno
Elisa Scaramuzzino+Andrea Pavesi
Alla mostra partecipa anche la telestreet “Telecitofono”, un progetto di televisione partecipata ideato e condotto da un gruppo di studenti dell’Università di Scienze della Comunicazione di Modena e Reggio Emilia.
La maggior parte delle opere esposte sono progetti inediti, alcuni dei quali commissionati dai Musei Civici come indagine sulle realtà del territorio.
Il catalogo bilingue (italiano e inglese) sarà corredato con contributi di urbanisti, sociologi e filosofi oltre ai testi critici dei due curatori.
Periferia è oggi un concetto e una dimensione esistenziale molto diversa rispetto a pochi decenni fa. “Luogo-non-luogo” della contemporaneità, la periferia è diventata espressione tanto della cultura bassa che della cultura istituzionale e rappresenta attualmente il territorio privilegiato di situazioni contraddittorie che fioriscono spontaneamente sfuggendo a piani regolatori, controlli, leggi. E’ nella periferia che oggi si legge meglio la complessità stratiforme del presente e la condizione dell’uomo odierno.
“Periferia” è divenuto così un termine che va al di là della sua connotazione urbanistica, perché esistono periferie emergenti nella geografia della comunicazione (come le tv di quartiere o di condominio) o addirittura periferie mentali, costituite dai concetti – come quelli dell’Altro, del diverso o del rimosso – che nella nostra esperienza quotidiana tendiamo a relegare ai margini dell’attenzione. Accade così che in realtà anche vicine a noi siano proprio gli ex-centri storici cittadini a venire abbandonati al degrado e alla “periferizzazione”, mentre le periferie divengono terreno conteso fra grandi centri commerciali, d’intrattenimento e di segmentazione residenziale.
La periferia odierna costituisce quindi uno spazio dinamico percorso da contraddizioni crescenti, tatuato da segni divergenti, attraversato da forme mutanti di comunicazione.
Concetti come quelli di flessibilità, modernità liquida, globalizzazione, multirazzialità, borderline, marginalità, paesaggio mediale, diventano evidenti se concepiti all’interno della nozione di “periferia”.
La rassegna Suburbia traduce in forme visibili/udibili/sperimentabili le riflessioni dell’arte, della sociologia, della filosofia e della comunicazione contemporanea sulla periferia in quanto spazio e tempo di espressione delle dinamiche socioculturali planetarie. Espressioni artistiche diverse e realtà culturali come le telestreet dialogano all’unisono o in dissonanza fra loro nel restituire al pubblico la flessibilità e la frammentarietà che caratterizzano non solo le attuali periferie ma anche le nostre stesse esistenze dentro e fuori di esse.
02
luglio 2004
Suburbia – Periferie nel territorio nella mente nella comunicazione
Dal 02 luglio al 12 settembre 2004
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
CHIOSTRI DI SAN DOMENICO
Reggio Nell'emilia, Via Dante Alighieri, 11, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via Dante Alighieri, 11, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
21,00 -24,00 tutti i giorni escluso il lunedì
Vernissage
2 Luglio 2004, ore 18
Autore
Curatore