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Sulle tracce della fantasia. L’arte della Meraviglia
Sono 11 i protagonisti della mostra Sulle tracce della fantasia. L’arte della Meraviglia, 9 italiani e 2 russi.
Comunicato stampa
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La parola fantasia ha la stessa radice della parola fantasma, che vuol dire qualcosa che non è visibile nella realtà, ma appare da un mondo altro. Quale sia questo mondo “altro”, rimane un incantevole mistero da svelare.
Attraverso un particolarissimo percorso espositivo, i galleristi Gianni ed Enrica Attimonelli e la curatrice Rosaria Fabrizio si sono divertiti ad inoltrarsi in questi affascinanti meandri. L’idea della mostra è di cercare le porte della fantasia, che una volta scovata, spalanca il suo sguardo su mondi infiniti, giardini immensi. Superato il varco, ci permette di fluttuare senza forza di gravità al suo interno, liberi di correre avanti o indietro, vagare, passeggiare o sostare in territori più disparati, sperimentando la conoscenza di personaggi folli, animali bislacchi, facendo vivere situazioni insospettate. La fantasia cattura i sogni, ruba dall’inconscio più profondo, permette visioni, donando ad ogni cosa che incontra sul cammino vesti sempre differenti. Sa sospendere tutte le leggi naturali e fa accadere ogni volta qualcosa di inaspettato, nuovo, incredibile, che sarà per noi Meraviglia.
Sono 11 i protagonisti della mostra Sulle tracce della fantasia. L'arte della Meraviglia, 9 italiani e 2 russi. Tra i più rappresentativi dell’Arte Fantastica a livello internazionale, coinvolti in questa esplorazione, gli artisti hanno dato vita ad opere sublimi, che formano una sorta di Wunderkammer, una “Camera delle Meraviglie”, dove ogni opera conduce in un mondo immaginario sorprendete e fa intraprendere un viaggio tra il reale e l’irreale, la veglia e il sogno, il visibile e l’invisibile.
Guardare uno dei quadri di Enrico Benaglia riporta all’innocenza dell’infanzia, quando per divertirsi bastavano dei fogli di quaderno ritagliati, pronti a creare personaggi sempre nuovi e inventarsi piacevoli scene fantastiche.
Un mondo delicato ed onirico ci mostra invece Claudio Cargiolli. Le sue opere hanno la stessa leggerezza dei sogni. Quelli belli diventano rifugio e luogo di carezze antiche, mentre l'animo si placa rasserenato. Nelle opere metafisiche di Gian Paolo Dulbecco gli oggetti reali assumono nuovi significati e simbologie. I suoi dipinti sembrano come sospesi nel vuoto. Tante stanze delle meraviglie, dove ci si chiede se la meraviglia è nel luogo che ci si para dinanzi o piuttosto è celato dietro la porta. Punto di contatto tra il cielo e la terra sono le opere di Stefano Faravelli, il quale, viaggiando per il mondo semplicemente con una scatola di acquerelli e dei taccuini, annota, ritrae, osserva, studia, andando oltre la semplice apparenza delle cose.
Giochi maliziosi per il giovane artista russo Armen Gasparian che dipinge la donna, la femmina ammaliante, ma a sua volta ammaliata da figure maschili intriganti, spesso nel ruolo di mentore e suggeritore, ma anche tentatore.
Esplosioni di colori, felicità e intuizione sono le opere di Emanuele Luzzati, artista eclettico che aveva l’abilità di spaziare in campi differenti, dalla pittura al teatro, dalle illustrazioni alle favole, sempre con grande maestria e genio.
Una realtà surreale si ritrova nelle opere di Angelo Palazzini. Ogni volta egli pare stupirsi di ciò che produce la sua arte osservando la pura realtà, come s’incanta l’osservatore a ricondurre figure fantastiche ad oggetti, animali o personaggi del tutto reali.
Un tuffo nell’Odissea dei nostri tempi ci permette di fare Geppo Pesce, fortemente ancorato alla saggezza della tradizione, ma capace di avventurarsi nelle esplorazioni di mondi nuovi in campo artistico, accostando con successo l’arte visiva a quella sonora.
Visioni ed emozioni si riscontrano nell’opera di Antonio Possenti. I suoi innumerevoli personaggi indossano altrettante maschere, mettendo in scena un teatro nel teatro, dove alla fine, la rappresentazione immaginata non è che lo specchio di quella della vita. Più grotteschi ancora, come giullari di corte, sono i personaggi di Fabrizio Riccardi. Il suo estro pittorico, così vivo e brillante, porta in vita protagonisti eccentrici, assurdi, che indagano nell’intimo dell’animo umano. Dulcis in fundo, il viaggio si conclude, per poi ricominciare nuovamente, con Alexander Sigov, altro pittore russo, che si lascia cullare dalle suggestioni della mitologia classicheggiante per rivisitarle in un trionfo di colori dal gusto romantico.
La mostra è accompagnata da un catalogo molto particolare. Un testo introduce le opere di questi fantastici artisti, i quali oltre che con le opere hanno partecipato a questa mostra con piccoli scritti sulla fantasia. Un racconto immaginario permetterà un viaggio imprevedibile all’interno delle opere. Testo introduttivo e racconto fantastico sono stati scritti dalla curatrice della mostra Rosaria Fabrizio.
Attraverso un particolarissimo percorso espositivo, i galleristi Gianni ed Enrica Attimonelli e la curatrice Rosaria Fabrizio si sono divertiti ad inoltrarsi in questi affascinanti meandri. L’idea della mostra è di cercare le porte della fantasia, che una volta scovata, spalanca il suo sguardo su mondi infiniti, giardini immensi. Superato il varco, ci permette di fluttuare senza forza di gravità al suo interno, liberi di correre avanti o indietro, vagare, passeggiare o sostare in territori più disparati, sperimentando la conoscenza di personaggi folli, animali bislacchi, facendo vivere situazioni insospettate. La fantasia cattura i sogni, ruba dall’inconscio più profondo, permette visioni, donando ad ogni cosa che incontra sul cammino vesti sempre differenti. Sa sospendere tutte le leggi naturali e fa accadere ogni volta qualcosa di inaspettato, nuovo, incredibile, che sarà per noi Meraviglia.
Sono 11 i protagonisti della mostra Sulle tracce della fantasia. L'arte della Meraviglia, 9 italiani e 2 russi. Tra i più rappresentativi dell’Arte Fantastica a livello internazionale, coinvolti in questa esplorazione, gli artisti hanno dato vita ad opere sublimi, che formano una sorta di Wunderkammer, una “Camera delle Meraviglie”, dove ogni opera conduce in un mondo immaginario sorprendete e fa intraprendere un viaggio tra il reale e l’irreale, la veglia e il sogno, il visibile e l’invisibile.
Guardare uno dei quadri di Enrico Benaglia riporta all’innocenza dell’infanzia, quando per divertirsi bastavano dei fogli di quaderno ritagliati, pronti a creare personaggi sempre nuovi e inventarsi piacevoli scene fantastiche.
Un mondo delicato ed onirico ci mostra invece Claudio Cargiolli. Le sue opere hanno la stessa leggerezza dei sogni. Quelli belli diventano rifugio e luogo di carezze antiche, mentre l'animo si placa rasserenato. Nelle opere metafisiche di Gian Paolo Dulbecco gli oggetti reali assumono nuovi significati e simbologie. I suoi dipinti sembrano come sospesi nel vuoto. Tante stanze delle meraviglie, dove ci si chiede se la meraviglia è nel luogo che ci si para dinanzi o piuttosto è celato dietro la porta. Punto di contatto tra il cielo e la terra sono le opere di Stefano Faravelli, il quale, viaggiando per il mondo semplicemente con una scatola di acquerelli e dei taccuini, annota, ritrae, osserva, studia, andando oltre la semplice apparenza delle cose.
Giochi maliziosi per il giovane artista russo Armen Gasparian che dipinge la donna, la femmina ammaliante, ma a sua volta ammaliata da figure maschili intriganti, spesso nel ruolo di mentore e suggeritore, ma anche tentatore.
Esplosioni di colori, felicità e intuizione sono le opere di Emanuele Luzzati, artista eclettico che aveva l’abilità di spaziare in campi differenti, dalla pittura al teatro, dalle illustrazioni alle favole, sempre con grande maestria e genio.
Una realtà surreale si ritrova nelle opere di Angelo Palazzini. Ogni volta egli pare stupirsi di ciò che produce la sua arte osservando la pura realtà, come s’incanta l’osservatore a ricondurre figure fantastiche ad oggetti, animali o personaggi del tutto reali.
Un tuffo nell’Odissea dei nostri tempi ci permette di fare Geppo Pesce, fortemente ancorato alla saggezza della tradizione, ma capace di avventurarsi nelle esplorazioni di mondi nuovi in campo artistico, accostando con successo l’arte visiva a quella sonora.
Visioni ed emozioni si riscontrano nell’opera di Antonio Possenti. I suoi innumerevoli personaggi indossano altrettante maschere, mettendo in scena un teatro nel teatro, dove alla fine, la rappresentazione immaginata non è che lo specchio di quella della vita. Più grotteschi ancora, come giullari di corte, sono i personaggi di Fabrizio Riccardi. Il suo estro pittorico, così vivo e brillante, porta in vita protagonisti eccentrici, assurdi, che indagano nell’intimo dell’animo umano. Dulcis in fundo, il viaggio si conclude, per poi ricominciare nuovamente, con Alexander Sigov, altro pittore russo, che si lascia cullare dalle suggestioni della mitologia classicheggiante per rivisitarle in un trionfo di colori dal gusto romantico.
La mostra è accompagnata da un catalogo molto particolare. Un testo introduce le opere di questi fantastici artisti, i quali oltre che con le opere hanno partecipato a questa mostra con piccoli scritti sulla fantasia. Un racconto immaginario permetterà un viaggio imprevedibile all’interno delle opere. Testo introduttivo e racconto fantastico sono stati scritti dalla curatrice della mostra Rosaria Fabrizio.
17
aprile 2011
Sulle tracce della fantasia. L’arte della Meraviglia
Dal 17 aprile al 20 giugno 2011
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE LE MUSE
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Orario di apertura
giorni feriali ore 18,00 – 21,00 ; festivi ore 10,30 – 13,00; 18,00 – 21,00
Vernissage
17 Aprile 2011, ore 11
Sito web
www.lagalleriachevorrei.it
Autore
Curatore