Torino e le arti applicate. A soli due anni di distanza dalla manifestazione Artigiano metropolitano, che ottenne un grande successo di critica e di pubblico con oltre settantamila visitatori, il 12 e 13 novembre Torino inaugura nel complesso di San Filippo Neri in via Maria Vittoria il MIAAO - Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, la prima istituzione culturale nel nostro Paese dedicata alle arti applicate, con un anteprima dal titolo “Supercraft. Per un’artissima applicata” curata da Enzo Biffi Gentili.

Costituito per volontà della Regione Piemonte, del Comune di Torino e della Congregazione dei padri Filippini, sotto l’attenta guida di Enzo Biffi Gentili, il MIAAO vuole rappresentare un nuovo punto di riferimento nel nostro paese e la preview del 12 e 13 novembre sarà l’occasione per ammirare i restauri della prima delle due gallerie che costituiranno il museo e alcuni dei maggiori ‘capolavori’ di arte applicata europea.

Un’ importante integrazione di questa prima mostra, e la definitiva apertura al pubblico della prima galleria, avverrà tra il 10 e il 26 febbraio 2006, in concomitanza con i XX Giochi Olimpici Invernali, con l’installazione di opere ‘da record’ realizzate per l’occasione, anche nella seconda galleria del MIAAO - la cui ristrutturazione sarà completata nell’autunno del prossimo anno - e con l’assegnazione di Premi Internazionali ‘Terra di Piemonte’ 2006 per le arti applicate.

Le data del 12 e 13 novembre sono state scelte “ad arte”, in quanto coincidono sia con l’inaugurazione la Fiera d’arte contemporanea Artissima al Lingotto e con la nuova manifestazione Torino Triennale Tre Musei al Castello di Rivoli, alla GAM e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sia con la cerimonia liturgica della Dedicazione della Chiesa di San Filippo Neri.
In queste due giornate Il celebre complesso progettato dell’architetto Filippo Juvarra diventa territorio di scoperta, i lavori esposti si intrecciano con il contesto spirituale dove anche il piccolo cimitero nei sotterranei diventa lui stesso installazione, con il loculo-proiettore che illumina la strada.
In mostra, tra gli altri, lavori di Ettore Sottass, gli stupendi
”animal-abiti” di Alet Pilon, lo stravagante anello baciamano di Patrick Marchal, il ditale di Esther Brinkmann, e lo scenografico lampadario di Toni Cordero, installazione permanente del museo.

A chiudere la due giorni dedicata alle arti applicate le preghiere dei MAU MAU di Fabio Barovero (già collaboratore di Ivano Fossati, dei La Crus e del Teatro Stabile di Torino), che alle 20.30 e alle 23.30 del 12 novembre eseguiranno Orazione, studio di un Requiem in Samba per banda e percussioni. Non si tratta di danza macabra, ma di una preghiera di rinnovamento e catarsi, di un rituale di rinascita dedicato a una perenne felice presenza nel grembo della terra.