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SuperStars. Dodici artisti una città
La mostra offre un’interessante panoramica sul lavoro di 12 artisti internazionali che gravitano intorno alla città di New York.
Comunicato stampa
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La mostra offre un’interessante panoramica sul lavoro di 12 artisti internazionali che gravitano intorno alla città di New York.
Le SuperStars non sono stati soltanto attori dei film di Andy Warhol, ma anche protagonisti insieme a lui della vita da Warhol intesa come una rappresentazione teatrale e spesso da loro sperimentata fino agli eccessi. Nello stesso contesto di libertà operano gli artisti della mostra che hanno condiviso con la galleria progetti, successi, sogni e delusioni nella cornice della città che non dorme mai
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New York occupa da oltre un secolo un posto unico nell’immaginario collettivo e continua ad essere fonte di ispirazione per un pubblico eclettico.
È la città che ha accolto I lavori di Judy Chicago e le prime impersonificazioni di Cindy Sherman che contribuiscono a svelare gli stereotipi intorno alla donna favorendo lo sviluppo della feminist art. Le sperimentazioni musicali di John Cage e, più tardi, le performance di Vito Acconci hanno trovato nella città un pubblico curioso ed attento. Altrettanto calorosa fu l’accoglienza ricevuta dai grandi registi del cinema del neo realismo italiano che presentarono i loro film alla Columbia University subito dopo le contestazioni studentesche del ’68. Camminando per la città dove si dice vivano più ratti che esseri umani, si possono ancora scovare I primi graffiti di un giovanissimo Basquiat e il palazzo dove la mitica Factory produceva arte e correnti artistiche e coniava la figura dell’artista alla ricerca di fama e notorietà.
Ultimamente i prezzi proibitivi la rendono inaccessibile. La grande offerta di opere d’arte, la commercializzazione delle piattaforme espositive, la comparsa sulla scena di facoltosi entrepreneurs ed infine, internet, hanno cambiato le regole del mercato e mescolato i ruoli dei suoi personaggi.
Anche oggi, in un momento di grandi sconvolgimenti sociali per tutta la nazione che è alla ricerca di una nuova identità, New York rimane il centro culturalmente più fervido degli Stati Uniti. Centro di ribellione, ma anche di comunione e collaborazione tra individui, dove si organizzano proteste ed incontri e la comunità chiede all’ unisono un cambio di rotta e maggiore giustizia sociale. Unica tra le grandi città degli stati Uniti che ha saputo veramente fare del multiculturalismo la sua forza e la sua risorsa, la grande mela concepisce le singole diversità come mezzo di arricchimento e ne Incoraggia l’esplorazione.
Bta, Craig Collins, Gregory de la Haba, Paola Citterio, Stephan Fowlkes, Pamela Giaroli, Kory Hellebust, Justin Kabbel, Tamara Kostianovsky, Monica Pisilli, Chiara Spagnoli Gabardi, Agni Zotis
Le SuperStars non sono stati soltanto attori dei film di Andy Warhol, ma anche protagonisti insieme a lui della vita da Warhol intesa come una rappresentazione teatrale e spesso da loro sperimentata fino agli eccessi. Nello stesso contesto di libertà operano gli artisti della mostra che hanno condiviso con la galleria progetti, successi, sogni e delusioni nella cornice della città che non dorme mai
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New York occupa da oltre un secolo un posto unico nell’immaginario collettivo e continua ad essere fonte di ispirazione per un pubblico eclettico.
È la città che ha accolto I lavori di Judy Chicago e le prime impersonificazioni di Cindy Sherman che contribuiscono a svelare gli stereotipi intorno alla donna favorendo lo sviluppo della feminist art. Le sperimentazioni musicali di John Cage e, più tardi, le performance di Vito Acconci hanno trovato nella città un pubblico curioso ed attento. Altrettanto calorosa fu l’accoglienza ricevuta dai grandi registi del cinema del neo realismo italiano che presentarono i loro film alla Columbia University subito dopo le contestazioni studentesche del ’68. Camminando per la città dove si dice vivano più ratti che esseri umani, si possono ancora scovare I primi graffiti di un giovanissimo Basquiat e il palazzo dove la mitica Factory produceva arte e correnti artistiche e coniava la figura dell’artista alla ricerca di fama e notorietà.
Ultimamente i prezzi proibitivi la rendono inaccessibile. La grande offerta di opere d’arte, la commercializzazione delle piattaforme espositive, la comparsa sulla scena di facoltosi entrepreneurs ed infine, internet, hanno cambiato le regole del mercato e mescolato i ruoli dei suoi personaggi.
Anche oggi, in un momento di grandi sconvolgimenti sociali per tutta la nazione che è alla ricerca di una nuova identità, New York rimane il centro culturalmente più fervido degli Stati Uniti. Centro di ribellione, ma anche di comunione e collaborazione tra individui, dove si organizzano proteste ed incontri e la comunità chiede all’ unisono un cambio di rotta e maggiore giustizia sociale. Unica tra le grandi città degli stati Uniti che ha saputo veramente fare del multiculturalismo la sua forza e la sua risorsa, la grande mela concepisce le singole diversità come mezzo di arricchimento e ne Incoraggia l’esplorazione.
Bta, Craig Collins, Gregory de la Haba, Paola Citterio, Stephan Fowlkes, Pamela Giaroli, Kory Hellebust, Justin Kabbel, Tamara Kostianovsky, Monica Pisilli, Chiara Spagnoli Gabardi, Agni Zotis
31
marzo 2017
SuperStars. Dodici artisti una città
Dal 31 marzo al 09 aprile 2017
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
THE BLACK SHEEP
Milano, Via Giovanni Enrico Pestalozzi, 4, (Milano)
Milano, Via Giovanni Enrico Pestalozzi, 4, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato dalle 12-19.
Vernissage
31 Marzo 2017, h 18
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