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Supplica per un’appendice
La mostra presenta le opere di Ketty La Rocca accanto ad opere recenti che affrontano il tema centrale della produzione artistica: la differenza tra rappresentazione e comunicazione, linguaggio e corpo, identità e differenza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra prende origine dalla visita effettuata al figlio di Ketty La Rocca, Michelangelo Vasta, a Firenze.
Ketty La Rocca (La Spezia, 1938) ha realizzato la sua opera artistica nell’arco di poco più di un decennio, fino alla morte prematura avvenuta a Firenze nel 1976. La sua produzione - comprendente collage, sculture, fotografie, libri d’artista, performance, video e testi - si muove intorno alla differenza tra segno e corpo, appropriazione e trasmissione, potere e resistenza; è caratterizzata dall’anelito a un linguaggio "altro", tramite cui dare forma a ciò che non è identico.
La mostra presenta le opere di Ketty La Rocca accanto ad opere recenti che affrontano il tema centrale della produzione artistica: la differenza tra rappresentazione e comunicazione, linguaggio e corpo, identità e differenza.
Con i suoi setting di installazioni e performance, Jacopo Miliani (nato nel 1979 a Firenze, vive a Milano) lavora con la seduzione di metaforici, collettivi rispecchiamenti. Anna Möller (nata nel 1980 ad Amburgo, vive tra Amburgo e Berlino) lavora con strategie che sottraggono visibilità, con gesti e dislocamenti corporei, mentre Eske Schlüters (nata nel 1970 a Leer, vive ad Amburgo) intreccia gli spazi vuoti della narrazione filmica, per evocare la differenza tra le immagini in quanto spazi non sfruttati. Henrik Olesen (nato nel 1967 in Danimarca, vive a Berlino) indaga la costruzione dei sistemi sociali di valutazione ed esclusione, trattando con riserva anche quelli dell'arte. Questi tre ultimi artisti hanno trascorso tra il 2009 e il 2011 un periodo di soggiorno a Firenze, in quanto vincitori del Premio Villa Romana.
Nel 1972, Ketty La Rocca presentò alla Biennale di Venezia il video muto Appendice per una Supplica; il video mostra una mano che esegue gesti semplici, come chiudere il pugno, mentre altre mani mimano una conta, oppure coprono la prima. Il titolo di quest’opera, invertito, diventa il titolo della mostra attuale di Villa Romana.
In occasione dell’inaugurazione della mostra verrà presentato il libro SUPPLICA PER UN’APPENDICE, che grazie alla collaborazione di diversi traduttrici presenta la versione tedesca di testi di Ketty La Rocca e contiene contributi della filosofa e regista Eva Meyer, così come dell’artista Josef Strau. Il libro, il cui progetto grafico è stato curato da Anna Möller, è pubblicato da archivebooks.
Si ringrazia Michelangelo Vasta per la sua preziosa collaborazione.
Ketty La Rocca (La Spezia, 1938) ha realizzato la sua opera artistica nell’arco di poco più di un decennio, fino alla morte prematura avvenuta a Firenze nel 1976. La sua produzione - comprendente collage, sculture, fotografie, libri d’artista, performance, video e testi - si muove intorno alla differenza tra segno e corpo, appropriazione e trasmissione, potere e resistenza; è caratterizzata dall’anelito a un linguaggio "altro", tramite cui dare forma a ciò che non è identico.
La mostra presenta le opere di Ketty La Rocca accanto ad opere recenti che affrontano il tema centrale della produzione artistica: la differenza tra rappresentazione e comunicazione, linguaggio e corpo, identità e differenza.
Con i suoi setting di installazioni e performance, Jacopo Miliani (nato nel 1979 a Firenze, vive a Milano) lavora con la seduzione di metaforici, collettivi rispecchiamenti. Anna Möller (nata nel 1980 ad Amburgo, vive tra Amburgo e Berlino) lavora con strategie che sottraggono visibilità, con gesti e dislocamenti corporei, mentre Eske Schlüters (nata nel 1970 a Leer, vive ad Amburgo) intreccia gli spazi vuoti della narrazione filmica, per evocare la differenza tra le immagini in quanto spazi non sfruttati. Henrik Olesen (nato nel 1967 in Danimarca, vive a Berlino) indaga la costruzione dei sistemi sociali di valutazione ed esclusione, trattando con riserva anche quelli dell'arte. Questi tre ultimi artisti hanno trascorso tra il 2009 e il 2011 un periodo di soggiorno a Firenze, in quanto vincitori del Premio Villa Romana.
Nel 1972, Ketty La Rocca presentò alla Biennale di Venezia il video muto Appendice per una Supplica; il video mostra una mano che esegue gesti semplici, come chiudere il pugno, mentre altre mani mimano una conta, oppure coprono la prima. Il titolo di quest’opera, invertito, diventa il titolo della mostra attuale di Villa Romana.
In occasione dell’inaugurazione della mostra verrà presentato il libro SUPPLICA PER UN’APPENDICE, che grazie alla collaborazione di diversi traduttrici presenta la versione tedesca di testi di Ketty La Rocca e contiene contributi della filosofa e regista Eva Meyer, così come dell’artista Josef Strau. Il libro, il cui progetto grafico è stato curato da Anna Möller, è pubblicato da archivebooks.
Si ringrazia Michelangelo Vasta per la sua preziosa collaborazione.
23
marzo 2012
Supplica per un’appendice
Dal 23 marzo all'undici maggio 2012
arte contemporanea
Location
VILLA ROMANA
Firenze, Via Senese, 68, (Firenze)
Firenze, Via Senese, 68, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 14 alle 18 e su appuntamento
Vernissage
23 Marzo 2012, ore 19.30
Autore