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Susanna Scarpa – Untitled, 2004
Ripensandoci molto tempo dopo, Alice non riusciva a rendersi conto di come avessero cominciato a correre: ricordava solo che stavano correndo, tenendosi per mano, e la Regina [Rossa] andava così veloce che essa non poteva fare altro che afferrarsi a lei.
Comunicato stampa
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"Proprio in questo momento non so come, cominciarono a correre.
Ripensandoci molto tempo dopo, Alice non riusciva a rendersi conto di come avessero cominciato a correre: ricordava solo che stavano correndo, tenendosi per mano, e la Regina [Rossa] andava così veloce che essa non poteva fare altro che afferrarsi a lei. A un certo momento la Regina cominciò a gridare: «Più presto!», ma Alice sentiva che non avrebbe potuto andare più veloce, e tuttavia le mancava il respiro per dirlo.
La cosa più strana era che gli alberi e le altre cose intorno a loro non cambiavano mai di posto: per quanto veloci andassero, non si aveva mai l'impressione che sorpassassero qualche cosa. «È possibile che tutte le cose si muovano insieme con noi?» pensò la povera Alice, che non riusciva a capire. La Regina sembrò indovinare i suoi pensieri, perché le gridò: «Più presto! Non cercar di parlare!»
Alice non aveva nessuna intenzione di far questo . Le sembrava che non sarebbe più stata in grado di parlare, tanto le mancava il respiro. Ma la Regina gridò ancora: «Più presto, più presto!» e la strinse a sé. «Siamo ancora qui?» fu finalmente capace di dire Alice con un soffio di voce.
«Ancora qui!» ripeté la Regina. «Ma se questo lo abbiamo sorpassato dieci minuti fa! Più presto!» E per qualche tempo corsero in silenzio, col vento che fischiava nelle orecchie di Alice, tanto che lei arrivò a pensare che le avrebbe strappato i capelli dalla testa.
«Su, su!» gridò la Regina. «Più presto! Più presto!» E accelerarono tanto che sembrava quasi volassero attraverso l'aria, a stento toccando il suolo con i piedi, finché improvvisamente, proprio quando Alice stava per cadere esausta, si fermarono e lei si trovò seduta a terra, senza respiro e stordita.
La Regina la fece appoggiare a un albero e le disse gentilmente: «Adesso puoi riposare un po'.»
Alice si guardò intorno sorpresa. «Ecco, avevo avuto l'impressione che fossimo rimaste sempre sotto questo albero! Ed è proprio come credevo!»
«È naturale» disse la Regina. «Che cosa avresti voluto fare?»
«Ecco nel nostro paese,» disse Alice, ancora ansando un po', «se si corre così velocemente per tanto tempo, come abbiamo fatto noi, è per andare in un altro posto.»
«Che razza di paese!» disse la Regina. « Qui invece, come vedi, puoi correre per tutto il tempo che vuoi, ma ti ritrovi sempre nello stesso posto. Se vuoi andare in un altro posto, devi correre almeno due volte più veloce di così!»
Tratto da Lewis Carroll, Alice nel mondo dello specchio , Ed. BUR Classici Rizzoli, 2002, pp. 91-95 (titolo originale Through The Looking Glass [And What Alice Found There] , 1871)
Si ringrazia Alessandra Galasso per la scelta del testo, Giovanni Attolino, Paolo Mambretti, Andrea Melò, Luciano Scarpa, Stefano Scarpa, Damir Todorovic per l'indispensabile supporto tecnico.
Questo lavoro è dedicato a mio padre.
Susanna Scarpa, 1968. vive e lavora a Milano .
Ripensandoci molto tempo dopo, Alice non riusciva a rendersi conto di come avessero cominciato a correre: ricordava solo che stavano correndo, tenendosi per mano, e la Regina [Rossa] andava così veloce che essa non poteva fare altro che afferrarsi a lei. A un certo momento la Regina cominciò a gridare: «Più presto!», ma Alice sentiva che non avrebbe potuto andare più veloce, e tuttavia le mancava il respiro per dirlo.
La cosa più strana era che gli alberi e le altre cose intorno a loro non cambiavano mai di posto: per quanto veloci andassero, non si aveva mai l'impressione che sorpassassero qualche cosa. «È possibile che tutte le cose si muovano insieme con noi?» pensò la povera Alice, che non riusciva a capire. La Regina sembrò indovinare i suoi pensieri, perché le gridò: «Più presto! Non cercar di parlare!»
Alice non aveva nessuna intenzione di far questo . Le sembrava che non sarebbe più stata in grado di parlare, tanto le mancava il respiro. Ma la Regina gridò ancora: «Più presto, più presto!» e la strinse a sé. «Siamo ancora qui?» fu finalmente capace di dire Alice con un soffio di voce.
«Ancora qui!» ripeté la Regina. «Ma se questo lo abbiamo sorpassato dieci minuti fa! Più presto!» E per qualche tempo corsero in silenzio, col vento che fischiava nelle orecchie di Alice, tanto che lei arrivò a pensare che le avrebbe strappato i capelli dalla testa.
«Su, su!» gridò la Regina. «Più presto! Più presto!» E accelerarono tanto che sembrava quasi volassero attraverso l'aria, a stento toccando il suolo con i piedi, finché improvvisamente, proprio quando Alice stava per cadere esausta, si fermarono e lei si trovò seduta a terra, senza respiro e stordita.
La Regina la fece appoggiare a un albero e le disse gentilmente: «Adesso puoi riposare un po'.»
Alice si guardò intorno sorpresa. «Ecco, avevo avuto l'impressione che fossimo rimaste sempre sotto questo albero! Ed è proprio come credevo!»
«È naturale» disse la Regina. «Che cosa avresti voluto fare?»
«Ecco nel nostro paese,» disse Alice, ancora ansando un po', «se si corre così velocemente per tanto tempo, come abbiamo fatto noi, è per andare in un altro posto.»
«Che razza di paese!» disse la Regina. « Qui invece, come vedi, puoi correre per tutto il tempo che vuoi, ma ti ritrovi sempre nello stesso posto. Se vuoi andare in un altro posto, devi correre almeno due volte più veloce di così!»
Tratto da Lewis Carroll, Alice nel mondo dello specchio , Ed. BUR Classici Rizzoli, 2002, pp. 91-95 (titolo originale Through The Looking Glass [And What Alice Found There] , 1871)
Si ringrazia Alessandra Galasso per la scelta del testo, Giovanni Attolino, Paolo Mambretti, Andrea Melò, Luciano Scarpa, Stefano Scarpa, Damir Todorovic per l'indispensabile supporto tecnico.
Questo lavoro è dedicato a mio padre.
Susanna Scarpa, 1968. vive e lavora a Milano .
05
maggio 2004
Susanna Scarpa – Untitled, 2004
Dal 05 al 14 maggio 2004
arte contemporanea
Location
NEONPROJECTBOX
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 42, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 42, (Milano)
Orario di apertura
mar_ven > 17.00_19.00
Vernissage
5 Maggio 2004, ore 18.00